Delle collezioni presentate a Milano Moda Donna del prossimo autunno-inverno 2023/24 abbiamo visto anime diverse, quella probabilmente più tenera e quella ribelle, il risvolto sensuale ma anche quello austero, comunque messe dentro abiti veri, cioè pensati per essere indossati come possibilità, ovvero lasciati alla interpretazione individuale, senza contare il tempo, il genere o le stagioni.
Per la maggior parte dei designer e dei marchi longevi si è trattato di un ritorno e di una riappropriazione delle proprie origini, approfondite e sintonizzate sulle vibrazioni della contemporanietà. C’è chi si chiede oggi quale sia lo spirito borghese da preservare e se vi è ancora un delicato e aggraziato suo lato romantico; c’è chi punta su un equilibrio, quasi saggio per il comparto moda, del concetto di eleganza; ed anche chi sottolinea gli aspetti di decadenza e accelera piccole rivoluzioni o semplicemente si lascia andare all’estro fervente e creativo.
La moda urbana, selvaggia o addomesticata, promette di lavorare con i materiali della migliore qualità e attraverso i sapienti tagli sartoriali che contraddistinguono il saper fare bene italiano. I giovani marchi e stilisti che riescono ad accendere i riflettori anche su di loro, provano a proporre i loro linguaggi estetici underground, senza troppi vincoli referenziali, pur allineandosi nel rispettoso savoir-faire della tradizione.
Giuliano Calza porta in GCDS la sua casa e il suo concetto di intimità, dove il gatto Kittho regna sovrano, reso gigante dalla maestria di Fratelli Cinquini Scenografie, artisti del Carnevale di Viareggio, in una collezione che contrappone dolcezza a seduzione. Rielabora creativamente i tweed bon ton e i gessati da gentiluomo, le pelli logore dei rampolli ribelli, i velluti dei divani e le texture dei tappeti, accompagnando i look con accessori che mostrano gli artigli dei felini domestici.
Fausto Puglisi lavora alla magia del mondo Roberto Cavalli viaggiando verso il Southwest americano, con tutto il suo spirito libero e selvaggio, il know how decorativo e eccentrico ma anche un design severo e asciutto. L’abito qui è usato come continuazione e parte integrante del modo di essere ed esprimersi, fra patchwork danzanti, stampe animalier, pantaloni svasati a zampa, top e vesti couture di pizzo che abbracciano la figura.
Moschino
Si somma l’esperienza acquisita al ritorno alle origini, quelle fatte di reggiseni, slip, sottovesti, che hanno fatto sognare i fan e diventare grandi la coppia Dolce&Gabbana. E’ la sensualità dell’intimo a disegnare la femminilità contemporanea, con uno show quasi tutto in nero, svelato dalle trasparenze, protette da giacche e cappotti sartoriali dal taglio perfetto e chic, talora ricoperto di paillettes o patina dorata.
Ai vertici della moda in pochissimo tempo, Matthieu Blazy per Bottega Veneta parte da una sua idea dello strano incontro: persone che per strada o nel quotidiano stupiscono per i loro look tutti diversi. Sfilano oltre 80 completi, fra proposte con dolci ricami di fiori, abiti da star dello schermo degli anni '50, seducenti ensemble dalle scollature e spacchi vertiginosi, pezzi biker, cappotti e giacche a doppio strato dal taglio pulito.
Il surrealismo di Moschino by Jeremy Scott parte dal fascino dell’aristo-punk, una ventata di ribellione infusa da un pizzico di regalità nonconformista. Accompagnano le giacche biker, i classici tailleur e gli abiti da ballo anni Venti, scintillanti parure di bijoux uniti a mega borchie abbaglianti.
▲ Trussardi
I direttori creativi di Trussardi, Benjamin A. Huseby e Serhat Işık, riflettono sul glamour quotidiano e lo street fashion milanese: cappotti lunghi doppiopetto, silhouette a clessidra, pantaloni e gonne matelassé, abbinati a maglieria versatile e lussuosi accessori di pelle.
Nell’interconnessione tra industria moderna ed eredità del patrimonio sartoriale, stanno Ricostru con la designer Rico Manchit Au, artefice di un lavoro concettuale sul colore metallizzato futuristico, la pelle ecologica e una silhouette scultorea a clessidra, e Adreadamo con il suo tailoring incompiuto e lasciato grezzo, in un personale omaggio alle proprie origini, a Crotone.
I tratti iconici di Iceberg sono rivisti da James Long nella sapiente proprietà di saper mescolare tessuti e stili diversi, rivisitando gli archivi in attesa del 2024, anno del 50°esimo anniversario del brand. Focus sul denim per John Richmond, richiamato alle sue diverse sfaccettature in contrasto con i diversi materiali, in modo da combinare architetture fra tessuto, luce, colore e forma.
‘Obsession’ per la ricerca stilista è il fulcro del lavoro di Salvo Rizza nel progetto Des Phemmes, una rievocazione dei 90s e delle top model dell’epoca, che vestivano i pantaloni cargo, i maxi cappotti e capi intimi come la canottiera e il reggiseno, pervenuti a oggetti fashion da esibire.
L’osservazione di ciò che le persone realmente indossano, interessa anche ad Andrea Incontri nel suo lavoro con United Colors of Benetton, moltiplicatore generazionale di identità. All’analisi dettagliata di due variabili – la vestibilità e la materia – si aggiunge il principio della confezione, contaminata dal mondo workwear e biker e dalla maglieria, signature eccellente dalle diverse espressioni.
▲ Emporio Armani
Messa in scena come in un teatro elisabettiano, la sfilata di Emporio Armani suggerisce coerenza e abiti che esaltano la persona, non il personaggio, in un contesto di vita urbana, eclettica e ironica. I piccoli cappelli, le giacche dalle abbottonature asimmetriche e i top da sera con le bretelle ricordano le vesti di scena, abbinati a pantaloni fluidi. Il gioco di relazione fra maschile e femminile è evidente quale tratto importante del dna del marchio, declinato in giochi di volumi e texture, interscambi giorno e sera, negli abiti come negli accessori.
▲ Tod's
La raffinata eleganza prosegue nei propositi di Tod’s e del suo guardaroba dalle linee pulite centrate sulla preziosità dei materiali e degli accessori, disegnati dal direttore creativo Walter Chiapponi. Al centro, l’eccellenza artigiana con tocchi di modernità: volumi oversize oppure allungati, finiture lucidate o imbrunite, fatte a mano.
Ferrari lascia a Rocco Iannone il compito di richiamare la storia e il potenziale simbolico della Maison, a partire dall’abbigliamento tecnico dei piloti. Il mondo workwear si innesta nel tailoring, contaminandolo, così come la tela denim è trattata con tecniche di tintura spray che evocano i passaggi di verniciatura delle carrozzerie, miscele di cromie alternate al vivace rosso iconico.
Jil Sander, firmata dal duo Lucie e Luke Meier, rielabora proporzioni e silhouette. Sportswear, denim e couture si fondono in forme, materiali, colori, dettagli e stampe, come le decorative e spiritose caramelle o ciliegie. I tagli sartoriali sono perfetti, con un effetto 3D che evoca il digitale, un ulteriore esempio di esplorazione fra il mondo naturale e quello tecnologico.
Brunello Cucinelli riconferma abiti dalle linee pulite e dagli effetti tattili d’alto valore artigianale. Il twist di stagione lo procura un rustico gusto country per il tempo libero e il fascino ricercato dei jazz club negli abiti da sera.
Anche Rhuigi Villaseñor per Bally riflette sulla sobria eleganza svizzera in un contesto di lusso holliwoodiano contemporaneo, portando alle lavorazioni dei pellami e della maglieria suggestioni metalliche e pizzi romantici.
▲ Ferragamo
Hollywood style anche per Maximilian Davis da Salvatore Ferragamo, per attingere ai guardaroba delle star con cui la Maison ha lavorato negli anni '50: "Ho guardato al loro glamour, alla loro bellezza e al loro modo di vestire, pensando a come renderlo moderno nel presente”. Gonne a ruota realizzate in un nylon bianco ottico, camicie e bomber cocoon, sartoria double face nei cappotti e tailleur che si aprono per svelare lampi di colore.
▲ Calcaterra
La grazia architettonica pervade gli abiti di Giada, pensati da Gabriele Colangelo come sculture di femminilità e purezza, pronte a seguire dolcemente le curve del corpo. Le forme tonde ed ovali che si restringono al centro sono mosse da plissettature, effetti degradè e ricami.
Le proposte di Philosophy by Lorenzo Serafini definiscono ‘Chic Érotique’ la donna che è consapevole della propria femminilità, in un contrappunto armonico fra rigore sartoriale e fluidità seduttiva modellata attorno alla figura. Blumarine rilancia tuniche, miniabiti aderenti, leggings e pantaloni alla zuava, coperti da grandi cappotti lunghi e maestosi.
La primavera vede sbocciare le rose, ritrovate negli archivi di Missoni e ravvivate da bagliori luminescenti e metallici. Tatto e vista si incontrano nella tridimensionalità della materia, in una alternanza di micro e macro, fiammato, motivi argyle e zig zag.
Lo stile incontra l'innovazione nella nuova collezione di sexy bodywear elasticizzato di Wolford. Il linguaggio estetico degli audaci Fatal body dress è opera di Nao Takekoshi che, insieme alle eccellenze in azienda, crea pezzi unici versatili e trasformisti, editati quasi esclusivamente in colore nero.
In sospeso tra sogno romantico e surrealismo, i codici del nightwear invadono le proposte giorno di Vivetta, designer appassionata dai contrasti. I fiocchi si declinano in dettagli e ricami su cappotti e capispalla, mentre la sartoria maschile sposa la sensuale atmosfera notturna di boxer e bralette, vestaglie, pigiami e slipdress.
Dal pennello di Gianluca Capannolo scaturiscono esplosioni cromatiche e stampe laminate che impreziosiscono gli abiti dalle silhouette morbide e dai volumi over. Plissé scultorei e fiori in twill sbocciano su vestiti e gonne couture.
Legati alla tradizione, Eleventy e Aspesi fanno tesoro dei migliori filati e tessuti pregiati per avvicinale il formale allo stile urban e alla vita all’aria aperta, con tatto e sobrietà, per una proposta completa day to night dall’attitude leisure.
▲ Philosophy by Lorenzo Serafini
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