Milano Moda Uomo: Day 4

L’ultima giornata milanese di sfilate in presenza - martedì sarà il turno delle cinque presentazioni digital - si apre con l’utopia dell’universo creato da Dhruv Kapoor dove due università contrapposti si fondono per dare vita a una realtà in cui l’armonia, la pace, l’equilibrio e l’amore trionfano su tutto.

Il fascino urban luxe cui ci ha abituato lo stilista presta il fianco a una conversazione sul concetto di unità e sintonia, incarnato dal motto «Better Together». Come in un campionato sportivo senza suddivisioni in squadre o paesi, basato soltanto su una passione condivisa. Sport, utility e sartorialità s’intrecciano con naturalezza in un solo spirito, portato in scena attraverso materiali anticonvenzionali, abbinamenti cromatici eclettici e dettagli insoliti.

I tessuti tradizionali vengono reimmaginati per dare vita a strutture potenziate, come quelle dei nei neo-tailleur in cui il neoprene affiora tra le decise linee sartoriali, o delle giacche biker in lamé liquido che sembrano generate dall’intelligenza artificiale. Nell’utopia di Dhruv Kapoor c'è spazio anche per i ricami e le stampe, con complesse trame realizzate a mano che spezzano i motivi floreali ed esplorano i meandri della moda in chiave artigianale.

Il blokecore emerge in tutta la sua potenza narrativa, con maglie sportive pensate per tutto fuorché lo sport e il motivo ricorrente dell'unicorno bianco, che diventa la mascotte della stagione, simbolo della magia, la fantasia e la fusione di energia maschile e femminile.

La giornata prosegue con il doppio défilé di Giorgio Armani. Tra utopia e distopia, l’occhio vigile dello stilista è solo a illuminare lo spazio buio. The Look. Come a voler monitorare, attento, il suo lavoro e le reazioni che questo scatena nel pubblico. E sono tanti gli effetti sorpresa della collezione autunno inverno 2024-25. Le più classiche tonalità - beige, grigio e nero - danno presto spazio ad azzurri e rosa. I completi sartoriali si trasformano, lasciando improvvisamente spazio a pantaloni cargo e jumpsuit tecnici. Il cappotto ampio in pelle con l’interno in eco-pelo maculato si fa largo in maniera sorprendete nell’estetica di Armani che parla di «variazioni su un tema preciso».

«Non credo che lamoda uomo abbia bisogno di essere stravolta ogni stagione», ha raccontato lo stilista. «Il segreto è fare il consueto in maniera inconsueta. Ho voluto immettere anche un senso di sport-chic: mescolare senza strafare».

E mentre la Milano Moda Uomo volge al suo termine, lasciando il palcoscenico a Parigi, torna a sfilare dopo cinque anni, KB HONG, il brand di alta gamma del gruppo K-BOXING, fondato nel 1980 in Cina e tramandato da tre generazioni.

Al centro della proposta del marchio, il collegamento tra Oriente e Occidente, sottolineato dal fondatore/direttore creativo Boming Hong e il suo team che comprende il design director italiano Massimo Foroni ed eccezionali designer cinesi che provengono da prestigiosi istituti di design della moda di tutto il mondo. A incarnare il ponte tra East e West, la figura di un collezionista immaginato come protagonista ideale della collezione, un viaggiatore dall’animo colto e gentile, che nei suoi viaggi tra spazio e tempo raccoglie emozioni e oggetti di cui arricchisce la sua anima.

Il collezionista è un uomo attento ai piccoli dettagli perché sa che rendono speciale ciò che appare essenziale, così in collezione i toni neutri e marrone scuro si alternano al viola e a tocchi di argento, mentre il nero assoluto è accompagnato da maschili macchie animalier astratte, che ricordano il manto del mitologico Lushu. Così allo stesso modo e allo stesso tempo, il colore ottanio e il verde giada si accostano al viola ametista, creando forti contrasti che si rivelano armoniosi abbinamenti.

Fibre naturali e preziose come il cashmere, il cammello, la lana d’alpaca, la lana e la seta per lo spettacolo sono state abbinate a fibre più moderne e artificiali per creare i capi più tecnici. Un sofisticato mix di elementi declinato in fit over e maxi lunghezze per un guardaroba maschile dall’allure genderless e senza tempo, che testimonia ancora una volta la bellezza del legame tra culture differenti.

Dhruv Kapoor






Giorgio Armani











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