Cara Segreteria, ma che risposta è questa?
Sapete molto bene che la Polizia Locale riceve settimanalmente richieste di intervento per i disturbi provenienti dal campo nomadi di via Negrotto, interventi che non vengono mai effettuati.
Se mi rivolgo a voi e al Sindaco Sala è perché ho sempre la speranza, se pur vana, che vi decidiate di fare qualcosa a livello istituzionale visto che la situazione si protrae ormai da anni.
Interpreto la vostra risposta come un rimbalzare il problema a noi abitanti, come dire “Arrangiatevi!”.
Vi chiedo anche la cortesia di firmarvi con nome e cognome la prossima volta che mi rispondete.
Grazie.
Ora, 1.15 di notte, sperando che dal campo nomadi decidano di spegnere la musica proverò a dormire.
Questo è il testo dell'ultima mail scritta una decina di giorni fa da una persona che con la sua famiglia vive nei pressi del campo Rom di via Negrotto a Milano. Si tratta solo dell'ultima missiva mandata al Comune di Milano, precisamente alla Polizia Locale ed al Sindaco, Sala, nella speranza di riuscire, dopo anni, a dormire.
Perché questo è il problema. Praticamente tutte le notti, fino ad ore imprecisate, dal campo nomadi si alza una musica a livelli assordanti che impedisce a lui e a molti altri abitanti del quartiere di dormire. Da almeno 5 anni (provateci voi).
Sgomberiamo subito il campo dalla prima banale reazione: la famiglia che ci ha inviato queste mail ed i video che raccontano il rumore assordante ad ogni ora della notte, non è uno "sporco leghista, razzista e fascista". Tutt'altro. E' un amico da oltre 20 anni di chi scrive ed ha una posizione politica totalmente opposta. E la veridicità del suo racconto olre che dai filmati è comprovata dal fatto che non è il solo a lamentarsi ma che alle sue mail e saganalazioni si uniscono quelle di molti altri abitanti della zona, con lo stesso problema.
Come si legge, il nostro uomo senza sonno non chiede una "ruspa" o una cacciata dei Rom. Chiede solamente un intervento della Polizia Locale della sua città per poter riuscire a dormire. Il normale rispetto della legge e delle regole comunali sui rumori.
Dal canto suo la Polizia ascolta ed interviene. Il problema è che è tutto inutile, come raccontano loro stessi in una delle diverse risposte inviate:
...in riscontro alla Sua segnalazione inviata al Sindaco Giuseppe Sala, Le comunichiamo che la problematica da Lei esposta è nota alla Polizia Locale ed all’Ufficio Nomadi, che si occupa della gestione dei campi autorizzati, nello specifico di quello posto in via Negrotto.
Dall’inizio dell’anno 2018 sono stati attuati più interventi, non accertando la diffusione di musica ad alto volume, probabilmente dovuta al fatto che gli occupanti del campo alla vista delle pattuglie della Polizia Locale, cessavano immediatamente qualsiasi emissione sonora o comunque ogni attività che poteva creare disturbo alla quiete pubblica...
Morale della favola? Non cambia nulla. E così a Milano mentre si riesce a dare un freno ai decibel dei concerti a San Siro con uno Springsteen qualunque costretto a spegnere i microfoni ad una certa ora, ai Rom di via Negrotto viene applicato un codice penale o un regolamento comunale diverso che in poche parole recita così: fate pure quello che volete.
L'unica cosa per far rispettare la legge e le regole del quieto vivere sarebbe che il Sindaco Sala chiedesse un intervento severo e risolutivo. Tranquilli, non accadrà mai, vista la nota sensibilità del primo cittadino milanese verso l'accoglienza e la fratellanza.
Intanto però le notti insonni continuano (provateci voi).
Ci verrebbe da consigliare al nostro amico di recarsi armato di impianto acustico sotto casa proprio di Sala, e attaccare con musica, canti e balli nel cuore della notte giusto per fargli capire l'effetto che fa. Inutile dire che dopo pochi minuti il disturbatore sarebbe allontanato con la forza, se non peggio.
Perché alla fine la verità è che ai rom viene concesso quello che ad un milanese normale non lo sarebbe mai. Regole diverse: severi con alcuni, tolleranti con altri. E questo, caro sindaco, si chiama razzismo