Dal Mondo
May 25 2023
Stando a quanto riportano l’Associated Press insieme con diverse testate specializzate anche la Gran Bretagna fornirà addestramento ai piloti della forza aerea ucraina. Ma non si tratta, come starebbe accadendo negli Usa, di futuri istruttori, bensì di piloti all’inizio della loro carriera. Secondo quanto rilasciato dalla Difesa di re Carlo terzo, questo sarà un nuovo pacchetto di supporto militare annunciato lunedì 15 maggio dal primo ministro Rishi Sunak durante l’incontro avvenuto appena fuori Londra con Volodymyr Zelensky. E nelle ore successive all’incontro il primo ministro britannico ha specificato che la formazione che sarà data ai militari ucraini sarà propedeutica a quella prevista sugli F-16 di Lockheed-Martin, che pare quindi saranno i velivoli destinati a costituire il prossimo assetto dell’aviazione di Kiev. Ma che non sono in forza presso la Raf, quindi è possibile che dopo le prime fasi di addestramento, in gran parte fornito dalla joint venture Ascent guidata da Lockheed Martin, che comprende anche la privata Babcock international, i nuovi piloti ucraini possano essere inviati negli Usa per la transizione e l’acquisizione della capacità di prontezza al combattimento. Un ulteriore mezzo di “difesa” di Kiev ma da usare in modalità di attacco preventivo saranno i missili a medio raggio (ufficialmente 200km se lanciati dal suolo),che Zelensky ha ottenuto, dopo che la settimana scorsa erano state annunciate anche le forniture di missili da crociera a lungo raggioScalp/Storm Shadow prodotti da Mbda con i quali equipaggiare iMiG-29 dell'era sovietica che Kiev possiede. Questi, nell’impossibilità di essere aggiornati in modo opportuno per poter competere con le ultime versioni di cui dispone Mosca, potrebbero acquisire invece la capacità d’attacco dalla lunga distanza e con buona precisione. L’invio dei missili Mbda era stato annunciato qualche giorno prima della visita di Zelensky dal ministro della Difesa del Regno Unito Difesa Ben Wallace ai deputati della Camera dei Comuni. Questi missili sono presenti anche nelle dotazioni di Italia, Francia, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Grecia, India e Qatar. Resta comunque da verificare se valga la pena di modificare i 14 esemplari di MiG-29 ricevuti dalla Polonia per il loro utilizzo, oppure i sempre vetusti Sukhoi Su-24. Sui primi sarebbe stato installato anche il missile americano antiradar Agm-88 Harm, peraltro già sui Sukhoi Su-27 ucraini. La storia ricorda però che l’integrazione degli Scalp sui velivoli occidentali come Mirage 2000, Tornado, Rafale e Typhoon non fu un lavoro breve; dunque, se la conversione degli aeromobili dovesse rilevarsi troppo lunga, il Regno Unito dovrebbe fornire anche dei sistemi lanciatori di terra. Un’altra ipotesi, tuttavia, è plausibile: ovvero che la consegna dei missili sia l’atto finale della fornitura, e che l’integrazione sugli aeromobili sia avvenuta molti mesi prima di quanto annunciato. Nella disponibilità di Londra ci sarebbero un migliaio di unità Scalp, ma non è chiaro se, a patre quelli ordinati di recente a Mbda, su tutti gli altri sia stato eseguito l’aggiornamento previsto “di mezza vita”, poiché comunque si tratta di un missile progettato da Matra negli anni Novanta e collaudato nel 2002. Ma una cosa è certa: si tratta di missili che se lanciati da un aeromobile in quota possono arrivare a colpire anche a 500 chilometri di distanza, e questo metterebbe l’Ucraina nelle condizioni di colpire Mosca e comunque molto all’interno del confine russo. Il rischio per Putin è elevatissimo: si pensi per esempio alle navi nel Mar Nero o agi aeromobili di ultima generazione Su-57 finora tenuti lontani dalla gittata delle armi ucraine, che oggi non arrivano a colpire oltre gli 80 chilometri. E in questo senso sarà da vedere anche quanto gli ucraini manterranno la dichiarazione di volerli usare per colpire soltanto “forze russe all’interno del proprio territorio.” La reazione di Mosca non si è fatta attendere: Ria Novosti ha diffuso la notizia che il capo della comunicazione del Cremlino, Dimitri Peskov, avrebbe dichiarato: “La Russia darà una risposta adeguata alla consegna a Kiev degli Storm Shadow, e questo atto ostile di Londra richiederà una risposta adeguata da parte dei nostri militari”.