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August 05 2014
Si infittisce il mistero dell’abbattimento del Boeing 777 della Malaisya Airlines nel cielo dell’Ucraina Orientale. In attesa di conoscere i risultati di un’inchiesta resa più complicata dalle difficoltà incontrate dagli esperti a raccogliere i frammenti del velivolo in un’area interessata da duri combattimenti tra governativi e separatisti ucraini, due notizie diffuse negli ultimi giorni dai media anglosassoni aprono inquietanti ipotesi.
Il quotidiano britannico Independent ha rivelato che Angela Merkel e Vladimir Putin stanno negoziando da tempo in segreto un accordo che potrebbe porre fine alla crisi in Ucraina allentando i rischi di una nuova Guerra Fredda. L'accordo prevedrebbe la rinuncia da parte di Kiev alla Crimea, annessa alla Russia, mentre Mosca cesserebbe di appoggiare i separatisti delle regioni orientali ucraine che otterrebbero da Kiev un ‘ampia autonomia ma non l’indipendenza.
Nell’accordo il Cremlino verserebbe all’Ucraina un miliardo di dollari per compensare i mancati introiti dell’affitto della base navale di Sebastopoli utilizzata dalla flotta russa del Mar Nero ma soprattutto Gazprom si impegnerebbe a continuare a fornire gas all’Ucraina a un prezzo di favore consentendo all’Europa di garantirsi le forniture energetiche russe. Il giornale inglese entra nei dettagli raccontando che le trattative vengono gestite da Dmitry Firtash , uno degli uomini più ricchi dell'Ucraina che mediò negli anni scorsi l’accordo che risolse la precedente crisi tra Gazprom e Kiev per le forniture di gas.
L’intesa russo-tedesca disinnescherebbe le tensione e consentirebbe la rapida cessazione delle ostilità ma il negoziato bilaterale sarebbe stato bruscamente interrotto il 18 luglio dall’abbattimento del velivolo di linea malese con l’uccisione dei 298 passeggeri e membri dell’equipaggio.
Washington, Kiev e alcuni Paesi europei hanno accusato i separatisti e Mosca per la tragedia ma finora non sono state presentate prove certe mentre i russi hanno ribattuto chiedendo spiegazioni per la presenza di jet ucraini accanto al Boeing 777 al momento dell’abbattimento e per il dispiegamento di batterie di missili antiaerei Buk delle forze ucraine nella regione di Donetsk, ingiustificato considerata l’assenza di velivoli tra le fila dei ribelli.
L’ipotesi è quindi che qualcuno abbia voluto far naufragare il negoziato russo-tedesco la cui esistenza era forse trapelata grazie ad attività di spionaggio. Ovviamente si tratta di speculazioni ma è chiaro che la Germania, primo partner commerciale della Russia davanti all’Italia, ha tutto l’interesse a chiudere la crisi ucraina bloccando le sanzioni a Mosca e risolvendo le incertezze circa le forniture di gas russo il cui stop il prossimo inverno avrebbe un impatto devastante sull’economia della Ue.
Anche Mosca trarrebbe vantaggi dall’intesa perché otterrebbe garanzie politiche e manterrebbe gli stretti rapporti commerciali ed economici con la Ue scongiurando il tentativo statunitense di scavare un fossato tra Mosca e l’Europa.
Le fonti dell'Independent ritengono infatti che il negoziato russo-tedesco incontri la forte contrarietà di Washington e Londra intenzionate a non riconoscere l’annessione russa della Crimea. La trattativa segreta è stata smentita a Berlino dal portavoce della cancelleria, Chrstiane Wirtz, che ha definito l’articolo dell’Independent “privo di ogni fondamento" ma la vicenda potrebbe rendere ancora più tesi i rapporti tra Stati Uniti e Germania, già complicati dagli sviluppi del Datagate.
Un’ulteriore notizia circa i fatti di quel 18 luglio è stata rivelata dalla CNN che ha riferito della missione di un aereo spia americano RC-135 “intercettato” da caccia russi mentre volava sul Mar Baltico nello spazio aereo internazionale in una missione di “ascolto” delle trasmissioni e delle emissioni elettroniche militari delle forze di Mosca. L’aereo sarebbe stato “illuminato” dai radar della difesa aerea russa che avrebbero fatto decollare i caccia inducendo il velivolo statunitense a entrare senza autorizzazione nello spazio aereo svedese.
Impossibile stabilire una connessione tra la missione del velivolo spia americano e l’abbattimento del Boeing malese ma certo quel 18 luglio il traffico aereo militare in quella regione era molto intenso. In attesa di risposte, dubbi e interrogativi si moltiplicano.