(Photo by Estrop/Getty Images)
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Le allegorie della moda secondo Etro

«È passato un anno dal mio arrivo qui da Etro» esordisce Marco De Vincenzo radioso a tal punto da aggiungere: «Godo della possibilità di studiare gli archivi, di imparare e soprattutto di raccontare la mia visione del mondo attraverso la moda».

E il testo di tale visione fila liscio attraverso la proposta di abiti dalla costruzione morbida, agevole con pantaloni fluidi, giacché staccate dal corpo, blazer generosi e bermuda appena sotto il ginocchio.

La contemporaneità della proposta di De Vincenzo si traduce inoltre in tute di seta stampata, in cardigan maxi e soprattutto in cappotti realizzati con pesanti coperte da viaggiatore-commerciante di antica memoria.

«L’idea della collezione nasce dal ritrovamento casuale di una copia dell’Iconologia di Cesare Ripa in una libreria della mia città, Messina» racconta De Vincenzo: «Le allegorie seicentesche di questo libro raffiguranti virtù e vizi potrebbero essere paragonate ai meme attuali, alle pose dei tiktoker. Sono tutte figurazioni di concetti e da qui sono partito».

E le figure allegoriche arricchiscono casacche e giacche camicia, insieme ai jacquard, ai lurex e ai tocchi gitterati. Per uno stile di una solennità giocosa. Ovvero per quella rappresentazione allegorica della vita che solo la moda (pensata) sa regalare.









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