Economia
January 29 2014
Umberto Angeloni, 61 anni, presidente e socio al 65 per cento della Raffaele Caruso di Soragna (Parma), specializzata nell’abbigliamento maschile di gamma alta, ne è più che certo: l’acquisto di una quota del 35 per cento nella storica sartoria da parte di Fosun, il più grande gruppo conglomerato privato cinese di investimento (lo stesso che da luglio 2013 controlla il Club Med) è una opportunità unica. «Mentre molte realtà del made in Italy chiudono o passano del tutto la mano, grazie ai fondi messi a disposizione da Fosun come socio di minoranza, nel 2014 costruiremo un terzo capannone da 1.600 metri coperti su due piani e assumeremo una cinquantina di persone, tutte dedicate al fatto a mano, che si aggiungeranno ai 600 addetti della società» precisa Angeloni.
Nonostante la crisi, alla Caruso (64,5 milioni di fatturato), che dal 1° gennaio 2014 ha montato sugli stabilimenti il nuovo nome Fabbrica Sartoriale Italiana, si parla solo di crescita, con due obiettivi: lanciare Caruso come marchio di qualità e stile sartoriale italiano riconosciuto nel mondo e consolidare la missione industriale dell’azienda come il centro della manifattura maschile d’eccellenza. Così l’attività per gli altri 13 brand del lusso (tra questi Dior e Lanvin) per cui l’azienda è da anni partner produttivo sarà rafforzata, anche se il futuro vedrà una particolare attenzione sulla griffe Caruso, che oggi vale il 30 per cento del fatturato ma ha grandi ambizioni, a partire proprio dalla Cina.
«È un marchio vero con una storia e una altissima artigianalità alle spalle che corrisponde a quanto oggi i cinesi abbienti considerano vero lusso» spiega Angeloni. E che i cinesi all’operazione Caruso credano davvero lo conferma il fatto che il presidente mondiale di Fosun, Wang Qunbin, 45 anni, è entrato nel board, insieme al capo degli investimenti globali Patrick Zhong. «A metà gennaio Qunbin ha partecipato alla riunione del consiglio e approvato l’apertura dei primi due negozi monomarca Caruso a Milano e a New York» conferma Angeloni. Poi sarà la volta di Shanghai, all’interno del Bund Finance Center, il megacomplesso firmato Norman Foster che Fosun ha in fase di realizzazione. A seguire Tokyo, Parigi, Londra, fino a 10 boutique in cinque anni. In arrivo anche qualche accessorio: pelletteria, occhiali e cappelli.