Moda
January 09 2021
Attraverso l'obiettivo del famoso blogger e fotografo di moda Scott Schuman, meglio conosciuto come The Sartorialist, negli ultimi 15 anni abbiamo scoperto il potere dello street style. Prima di lui solo Bill Cunningham, con la sua rubrica «On the Street» sul New York Times, aveva immortalato «persone normali» che mostravano, attraverso l'abbigliamento, l'evolversi della società anticipando tendenze e raccontando il mondo. Potremmo citare l'ormai inflazionato monologo sul colore ceruleo, pronunciato da Meryl Streep ne Il Diavolo veste Prada, ma oggi, con la complicità dei social network (Instagram è arrivato ben cinque anni dopo The Sartorialist) ognuno di noi conosce e partecipa al gioco dello street style. L'unica differenza è che a influenzare la moda globale non sono solo le strade di New York, Londra, Parigi e Milano, adesso ci troviamo ipnotizzati davanti a video che mostrano i quartieri più famosi di Beijing e Seoul. L'hashtag «#chinesestreetstyle» su TikTok ha infatti raggiunto un miliardo di visualizzazioni, mentre su Twitter e su Instagram gli account dedicati a scovare tutti i capi indossati dalle più seguite band coreane sfiorano i 500 mila seguaci.
Negli anni Novanta, possedere una felpa di Gap era il simbolo ufficiale del globetrotter. Agli inizi 2000 chiunque indossasse una maglietta Abercrombie&Fitch mostrava che se l'era andata a comprare di persona in America. Oggi, per colpa della globalizzazione, essere unici è sempre più arduo. Indossare qualcosa difficile da reperire è complicato. Lo racconta Michela Proietti nel suo libro La Milanese: «Capricciosa e cacciatrice, la milanese non accetta di essere sedotta: è lei che deve inseguire e conquistare, così si disaffeziona all'istante del marchio straniero che apre sotto casa».
La ricerca di nuovi brand poco conosciuti è diventata una sfida, specialmente quando questi non spediscono in Italia o hanno altissimi dazi doganali. Ma per i fashion victim che in questo periodo di lockdown non possono muoversi di casa sono nati diversi servizi che permettono di comprare marchi stranieri non distribuiti in Italia. Sono portali web che inoltrano i vostri acquisti in Corea, Cina, Gran Bretagna, America (per citarne alcuni) pagando un semplice costo aggiuntivo, calcolato in base al peso o alla distanza (solitamente inferiore ai 20 euro). Si chiamano Parcl, Forward2me, Skybox e sono le soluzioni più utilizzate. Basta registrarsi e scegliere il paese di origine del prodotto e quello dove volete venga spedito. Questi portali funzionano più o meno tutti alla stessa maniera: forniscono l'indirizzo di un loro magazzino locale da inserire nella piattaforma di e-commerce scelta. Sarà il magazzino che inoltrerà il pacco fino a casa vostra. Tutto con pochi clic del mouse.
Poi c'è Farfetch, una piattaforma che riunisce prodotti provenienti da 700 boutique e marchi in tutto il mondo. Farfetch invia a casa provvedendo a risolvere i problemi dei dazi doganali. Per gli addicted da shopping compulsivo straniero c'è anche Lyst, un archivio di cinque milioni di prodotti e 12 mila brand. Con pochi clic reindirizza agli e-commerce con le offerte più vantaggiose.Infine, uno dei metodi più amati dalle fandom (i gruppi di fan di un determinato personaggio) per fare acquisti dall'altra parte del mondo è quello di organizzare dei «Go», ovvero acquisti cumulativi. Praticamente una persona si fa carico di acquistare un determinato numero di copie per un gruppo di persone così da pagare una sola spedizione e dividere i dazi doganali con il resto dei partecipanti. Ma cosa comprare? Quali sono i brand più ricercati? Partiamo dagli Stati Uniti e da Glossier, il marchio di skincare e makeup ideato da Emily Weiss. Famoso per il suo marketing strategico e Instagram oriented, il brand non è ancora sbarcato in Italia. Il luogo più vicino per acquistare i prodotti dall'iconico packaging Millennial pink è Londra, dove è stato aperto uno shop nei pressi di Covent Garden. Grazie ai servizi di inoltro merce, è possibile però ricevere i prodotti anche in Italia. I più amati? Il cloud paint, un blush in crema da utilizzare su gote e palpebre per un tocco di colore naturale, e la gamma di burro di cacao al profumo di rosa, mango, cocco e persino di torta di compleanno.
Il marchio di occhiali coreano Gentle Monster - che ha appena lanciato una collaborazione high tech con Huawei - è diventato il più amato da uomini e donne di tutto il mondo. Complice la cantante Jennie del gruppo kpop Black Pink che ha disegnato una collezione speciale per il marchio composta da cinque modelli da sole e da vista. Merito invece del cantante Jungkook (della band coreana Bts) il successo di Lamodechief, brand di felpe e abbigliamento casual, nato in Inghilterra nel 2016 ma venduto in Cina e Corea. Sempre grazie alla boyband Bts è il successo di Ccnmade, un marchio di braccialetti in tessuto dove a ogni colore corrisponde un desiderio. I cantanti coreani Kim Taehyung e Min Yoongi sono stati spesso fotografati con indosso la variante rossa o quella bianca e oro. Accessori tra i più ricercati dagli street styler di tutto il mondo. La selezione di abbigliamento «oltre confine» non può concludersi senza menzionare Fear of God, il brand americano ideato da Jerry Lorenzo che ha appena siglato una collaborazione con il re del lusso Zegna. Il suo logo è stato indossato dalle pop star più influenti del 2020 tra cui Justin Bieber, Travis Scott e Kim Namjoon.
Non è streetwear senza parlare di sneaker. Per acquistare le più ricercate - secondo il portale Lyst - il 2020 è stato l'anno delle Air jordan, con un aumento delle ricerche del 443 per cento su base annua. Ottenerle è quasi impossibile: per averle bisogna partecipare alle aste virtuali del portale Stockx. Un sito nato proprio per la compravendita di sneaker. Si possono trovare i marchi Yeezy, Nike e Adidas in edizione limitate a prezzi da capogiro. Se solo un anno fa Virgil Abloh, il direttore creativo di Louis Vuitton nonché fondatore di Off White, sanciva che lo streetwear era destinato a sparire, oggi, parafrasando Nietzsche, possiamo sentenziare: «Lo streetwear è morto. Viva lo streetwear».
Dior
«There are never grapes at our concerts» (우리 콘서트 절대 없어 포도, ndr) cantano i Bangtan in Mic Drop. I «chicchi d’uva» di cui parla Suga non sono altro che quei puntini viola che segnalano i posti invenduti durante un concerto. Insomma, i BTS sono una band da sold out e non solo quando si parla di musica. Se durante il loro concerto virtuale sono riusciti a vendere quasi un milione di biglietti e i due album pubblicati nel 2020 - Mots 7 e BE - si sono piazzati al primo e al secondo posto come i più venduti a livello globale, il loro potere non finisce qui. La band coreana riesce a far registrare sold out anche ad ammorbidenti e rotoli di carta igienica.
Il mondo della moda è ai loro piedi e le maison internazionali fanno a gara per vestirli. Solo negli ultimi due anni li abbiamo visti sul palco in capi disegnati da Kim Jones per Dior, ballare sulle note della loro hit Dynamite in abiti tre pezzi di Gucci e cantare la malinconica Life Goes On in Chanel. Perché tutti i brand vogliono i BTS? Quando si sono esibiti sul palco degli MTV VMA 2020 sfoggiando un look total Gucci, le ricerche delle cravatte (+28%) e dei completi a tre pezzi (+12%) della maison sono volate alle stelle nell’arco delle 24 ore. Non solo, a febbraio, quando i BTS si trovavano in visita a New York, Kim Namjoon (RM) è stato visto indossare un dolcevita bianco sotto a una giacca bianca. Quella stessa settimana, le ricerche di prodotti uomo simili sono salite del 67%.
Nel 2020, i membri della band sono stati capaci di mandare sold out decine di capi, contribuendo anche all’ascesa di alcuni marchi di streetstyle asiatici. Gli occhiali rosa indossati da Park Jimin ai BBMas del 2019 - firmati Gentle Monster - sono oggi introvabili, così come quelli a lenti gialle scelti da Min Yoongi per il suo viaggio in Nuova Zelanda (Bon Voyage 4). L’artista Kate Rowland si è invece detta «sconvolta» dal numero di ordini ricevuti dopo che Kim Taehyung è stato visto indossare una sua spilla a forma di tavolozza e si è vista costretta a rimettere l’oggetto del desiderio in produzione. Ma il vero re del sold out è il più giovane membro della band, Jeon Jungkook. La giacca di Prada indossata dal «golden maknae» sulla copertina di Vogue Japan risulta esaurita in 25 Paesi, così come i combat boots del marchio italiano (venduti a 1.200 euro). La tshirt firmata Trunk Project da lui indossata durante un episodio di Run BTS! è diventato il capo più venduto del marchio così come gli shorts del brand giapponese Skool.
La band però si dice contraria a stringere partnership esclusive con marchi di lusso - come capita con molte altri idol - preferendo invece scegliere liberamente cosa indossare. Secondo un giornale coreano, Chosun Biz, «i brand non possono che sperare che i BTS li scelgano».
Questa libertà dà spazio anche a decine di fan che, con impegno, creano account social votati a individuare i capi indossati dai sette cantanti. Tra i più famosi su Twitter, troviamo Bangtan_Style07 con oltre 100.000 followers. La pagina è gestita da Vanessa, una giovane australiana che ha trasformato la noia da quarantena in successo. «Il primo capo che ho trovato era un paio di pantaloncini indossati da Jungkook durante una Vlive in RM decorava un'army bomb insieme a J-hope» ha raccontato la giovane. «Per un istante nel video si nota la scritta "Killz Kindess" e sono riuscita a scoprire che è una dicitura presente sui prodotti di Skoot. Ero così fiera di averlo trovato! E visto che amo la moda e amo i BTS ho pensato di aprire un account con tutte le mie scoperte».
«La musica oggi non è solo un'esperienza uditiva. La musica oggi è qualcosa da guardare» aveva raccontato Suga a Billboard nel 2018. «I capi che indossiamo sul palco influenzano le nostre performance e il nostro stato d'animo» ha poi aggiunto J-hope. I BTS non fanno certo mistero del loro amore per la moda, ma ci tengono a sottolineare come ognuno dei sette membri abbia uno stile assolutamente personale e unico. Analizziamoli uno per uno.
Kim Namjoon
Quando è stato chiesto a RM chi fosse la sua più grande «style inspiration», il leader dei BTS ha risposto «la mia mente». Se qualche anno fa, Namjoon sembrava non aver paura di usare il colore nei suoi look - e ancora a volte sorprende con stampe brillanti - nell'ultimo anno il suo stile è stato caratterizzato dai colori della terra. Il suo stile è all'insegna del comfort, con tute e felpe oversize, da indossare una sopra l'altra. Tra le sue preferite troviamo quelle firmate Fear of God, ma tra i brand emergenti non si possono non menzionare Bode e Kapital (famosi per i loro capi sostenibili). Nel look perfetto non può mancare un cappello, specialmente il classico «beanie» che utilizza in tutti i colori possibili. Il capo più iconico del 2020 sono sicuramente le sue Nike x OffWhite personalizzate con la scritta “RM" sulla suola. Il suo riferimento di stile è il video Runway di Kanye West.
Kim Seokjin
In un'intervista Yoongi lo aveva definito «il più grande fashionista», ma lo stile di Jin ha un animo classico. Sceglie silhouette semplici ed eleganti, per un fit rilassato, ma allo stesso tempo ama giocare con stampe e patter, specialmente quando si tratta di tshirt e felpe. Il suo motto è: «Indossa ciò che ti piace e che ti fa stare bene». Se la palette di colori nel suo armadio è molto varia - da colori brillanti come il rosali viola e il turchese, si passa a colori più neutri e l'immancabile blu scuro - il suo brand più amato è uno: Thom Browne. L'oggetto più indossato quest'anno è però firmato Luis Vuitton. Si tratta di un paio di ciabatte di gomma con la banda cangiante, le stesse che ha scelto per gli scatti promozionali di BE. Del suo stile dice: «Credo che il segreto sia non pensarci troppo» e il suo film di riferimento è nient'altri che Il diavolo veste Prada.
Min Yoongi
Se nei panni di August D, Yoongi ci ha sorpreso trasformandosi in un re folle - con catene e bracciali d'oro - nella vita di tutti i giorni preferisce il nero. Non è certo un caso che la sua ispirazione sia Kanye West nel video musicale Power. Grandissimo fan di Fear of God, a cui si rivolge per le tshirt basiche, ama abbinare i suoi look a blazer (per un look più formale) o giacche bomber (per uno stile più aggressivo). Suga non ama essere troppo «alla moda», optando invece per un look senza tempo, ma meno classico di quello scelto da Jin. Tra gli accessori preferiti troviamo i classici cappellini da baseball, a volte arricchiti da dettagli grafici a contrasto, mentre ai piedi ama indossare le classiche sneaker (indimenticabili le Vans indossate durante la visita al BTS pop up shop) oppure un paio di sandali (Dr. Martens o Hermes).
Jung Hoseok
Decisamente il più colorato del gruppo, j-hope non teme stampe coloratissime e tshirt grafiche. L'importante è che siano oversize. Ispirato dal video di joey bada$' Land of the free è un grande amante delle tinte forti e dello stile rilassato. Durante le sue interviste ha più volte ribadito il suo amore per le vestaglie che spesso indossa anche sul palco. Hobi è sicuramente il più eclettico dei membri e lui stesso ammette di amare cambiare continuamente look, «ispirandosi ai suoi personaggi preferiti». L'oggetto più amato in questo stranissimo 2020 non poteva che essere una mascherina, firmata Takashi Murakami, l'artista giapponese celebre per il suo fiore multicolore, una vera icona della cultura pop. Tra i brand più amati non possiamo invece non menzionare Readymade e Human made.
Park Jimin
Jimin ha detto in un'intervista che la sua maggiore ispirazione sono gli altri membri e quello che indossano sul palco. Nonostante abbia anche affermato di non essere particolarmente interessato alla nuove tendenze, affermando «non seguo le mode, indosso solo quello che mi piace», nel suo armadio troviamo alcune tra le più importanti maison al mondo. I preferiti di quest'anno sono senza dubbio Chanel e Saint Laurent, ma le sue tshirt con la scritta «Be a good human» (Sii una brava persona, ndr) firmate Nomad e indossate durante le registrazioni di In the Soop sono state un successo straordinario. Il tutto sempre abbinato a un paio di skinny jeans neri o un denim chiaro a zampa. Jimin non ha paura di osare con gli accessori, come i maxi occhiali Gentle Monster con lenti colorati. Spesso lo vediamo anche con collane, anelli e orecchini. Il suo marchio preferito per questi ultimi sembra essere Chrome Hears, da cui acquista collanine con charm e orecchini con croci dal feel gotico.
Kim Taehyung
«I modelli dovrebbero essere felici che V abbia scelto la musica» scrivono spesso gli Army sui social. E il motivo è semplice, Kim Taehyung appare sempre chic, senza sforzo. Il suo stile classico e raffinato prende ispirazione dal personaggio interpretato da Domhall Glesson in Questione di tempo (dopotutto Rachel McAdams è la sua celebrity crush) ed è composto da blazer e scarpe stringate. V sembra amare i colori caldi che declina in capi di maglieria tra cui anche gilet. La sua tshirt bianca con il logo Celine è andata sold out in tutto il mondo ma ama anche magliette «con design assurdi» (che spesso disegna da solo) come il serpenti che decorano le maglie di Gucci (indossate anche nel video di Life Goes On). Il suo stile è sempre in evoluzione infatti dice che il più grande errore di moda è «il modo in cui si vestiva l'anno prima». Taehyung ha raccontato di essere troppo timido per indossare capi dal feel gotico, ma non ha paura di abbinare delle borse ai suoi look. Le sue preferite sono Bottega Veneta e Chanel. Immancabili i suoi occhiali da vista, firmati Moscot, e i bracciali di corda di Ccnmade.
Jeon Jungkook
Se il «golden maknae» dovesse scegliere un solo brand da indossare per tutta la vita sceglierebbe sicuramente Balenciaga. Nel suo look Jungkook predilige completi monocromatici, specialmente quando si tratta del nero. Nell'ultimo anno ha iniziato a giocare con i colori (il verde soprattutto), in particolare nelle felpe e grazie a lui molti brand coreani sono oggi conosciuti in tutto il mondo. Primo tra tutti La mode chief, creatore della maglietta con le farfalle sulla schiena che indossa durante il primo unboxing di BE (quello girato prima dell'uscita dell'album). I pantaloni, specialmente quelli della tuta, hanno un fit oversize e confortevole, così come le camicie a quadri da indossare sovrapposte per completare il look (e coprire il braccio tatuato). I capi più amati da JK sono però le scarpe. I combat boots sono firmati Prada, mentre è infinita la sua collezione di Balenciaga Triple S, che negli anni ha sfoggiato in ogni colore. Per completare il look non può che esserci un bucket hat (cappello stile pescatore). Quando in un'intervista gli è stato chiesto che look vorrebbe sfoggiare ma è troppo timido per farlo ha detto «i capelli lunghi», ma sembra proprio che nell'ultimo periodo abbia trovato il coraggio…
Land of the free è un grande amante delle tinte forti e dello stile rilassato. Durante le sue interviste ha più volte ribadito il suo amore per le vestaglie che spesso indossa anche sul palco. Hobi è sicuramente il più eclettico dei membri e lui stesso ammette di amare cambiare continuamente look, «ispirandosi ai suoi personaggi preferiti». L'oggetto più amato in questo stranissimo 2020 non poteva che essere una mascherina, firmata Takashi Murakami, l'artista giapponese celebre per il suo fiore multicolore, una vera icona della cultura pop. Tra i brand più amati non possiamo invece non menzionare Readymade e Human made.{replace10}{replace11}{replace12}{replace13}{replace14}{replace15}