Dal Mondo
November 16 2024
Mohammad Hannoun, presidente dell'associazione Palestinesi in Italia, è stato denunciato per istigazione a delinquere dalla Digos di Milano per l'intervento di una settimana fa a favore delle aggressioni dei tifosi israeliani ad Amsterdam. In particolare, l'indagine della Polizia si riferisce al corteo proPal di sabato 9 novembre, quando il sessantaduenne giordano, residente a Genova, aveva chiamato dal furgone l'applauso dei partecipanti a favore di coloro che avevano picchiato i sostenitori del Maccabi Tel Aviv in trasferta in Olanda per la partita contro l'Ajax. Hannoun, con il microfono in mano, di fronte a una folla che esponeva bandiere palestinesi e una foto di Yahya Sinwar, ha dichiarato: «Innanzitutto, mandiamo un applauso alla gioventù di Amsterdam. Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione». Inoltre, ad Hannoun è stato notificato un foglio di via obbligatorio da parte del questore Bruno Megale, con divieto di ritorno nel Comune di Milano. Il 7 ottobre 2024, l'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha designato tre individui e un ente di beneficenza fittizio che sono importanti sostenitori finanziari internazionali di Hamas, nonché un istituto finanziario controllato da Hamas a Gaza.
Tra gli individui sanzionati c'è proprio Mohammad Hannoun, che è stato indicato da Washington come «un membro di Hamas con sede in Italia che ha fondato la Charity Association of Solidarity with the Palestinian People, o Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), un ente di beneficenza fittizio in Italia che apparentemente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma in realtà aiuta a finanziare l'ala militare di Hamas. Come dirigente dell'ABSPP, Hannoun ha inviato denaro a organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018. Ha sollecitato finanziamenti per Hamas con alti funzionari di Hamas e ha inviato almeno quattro milioni di dollari ad Hamas in un periodo di dieci anni». Nel luglio 2023, il ministero della Difesa israeliano ha chiesto alla polizia italiana di sequestrare i soldi di Hannoun. Dall'inchiesta condotta dallo Shin Bet, l'agenzia di intelligence interna israeliana, è emerso che 500 mila euro erano a disposizione dell'architetto che in passato era stato accusato da Israele di aver nascosto il sostegno finanziario ai jihadisti palestinesi. Per lo stesso reato «di istigazione a delinquere» è indagato anche un trentaduenne cittadino egiziano residente nell'hinterland: in occasione dello stesso corteo aveva esibito «pubblicamente un cartello con la foto del defunto capo di Hamas Yahya Sinwar, ex leader dell’organizzazione terroristica Hamas, con una scritta in lingua araba», come si legge in una nota della Questura. Anche per lui è scattato il foglio il via da Milano.
La comunicazione dei fogli di via è arrivata nel primo pomeriggio di sabato 16 novembre, a un'ora dalla partenza dell'ennesima manifestazione a favore di Hamas che è partita alle 15 dal piazzale della stazione di Porta Genova e si è conclusa in piazzale Medaglie d'Oro dopo aver attraversato la zona di Porta Romana. E come l’ha presa Mohammad Hannoun? Nella telefonata trasmessa dai megafoni dagli organizzatori della manifestazione colui che Il 10 ottobre 2023, appena tre giorni dopo la strage, intervistato da Rai3 ha dichiarato: «L’attacco di Hamas è autodifesa», ha di nuovo indossato i panni della vittima perseguitata, «una punizione per zittire tutti coloro che sostengono il popolo palestinese. Il mio impegno c'è sempre per il popolo palestinese e la sua legittima resistenza. Non mi fermerò mai». Poi ha aggiunto: «I miei avvocati mi hanno tranquillizzato: non c'è nessuna istigazione alla violenza, al razzismo o a niente Il mio discorso era chiarissimo. Noi abbiamo denunciato i crimini dei tifosi del Maccabi Tel Aviv che hanno vandalizzato e bruciato e picchiato i cittadini marocchini arabi giovani di Amsterdam. Abbiamo denunciato questi atti criminali e ringraziato i giovani che hanno fermato questa violenza e questi crimini da parte della tifoseria del Maccabi Tel Aviv. Non abbiamo istigato nessuno alla violenza, noi siamo sempre stati contro la violenza e infatti il nostro corteo è per denunciare la violenza da parte dell'autorità israeliana che continua a sterminare la popolazione di Gaza, Libano e Cisgiordania».
Poi ha concluso inviando un messaggio a noi giornalisti definiti «corrotti, bastardi e figli di puttana che hanno preso una parte del mio discorso sabato scorso: non potete mai farmi stare zitto. Io continuerò nella mia lotta perché è una lotta giusta per un popolo oppresso». Qui Hannoun fa confusione: non sono i giornalisti ad averlo sanzionato in quanto finanziatore del terrorismo di Hamas ma l'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Non siamo nemmeno stati noi ad avergli vietato di recarsi a Milano ma la decisione arriva dalle autorità di sicurezza che hanno ascoltato le sue parole. Noi ci limitiamo a leggere, ad ascoltare e a riferire le cose che Hannoun dice da anni e in particolare da quando è iniziata la guerra tra l’organizzazione terroristica che lui sostiene e lo Stato di Israele che ha reagito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 dove sono morti 1.200 israeliani, ci sono stati centinaia di feriti e 247 persone prese in ostaggio, molte delle quali sono ancora (forse) nelle mani di Hamas. Di loro Hannoun il 13 ottobre 2023 ha detto: «Abbiamo visto l’atteggiamento dei nostri governi italiano, europeo, americano e di alcuni paesi arabi che si sono schierati a favore di Israele, che hanno iniziato a piangere per le vittime, che hanno addirittura raccontato bugie per incoraggiare, per paragonare Hamas all’ISIS. Tutto questo, per attaccare la resistenza palestinese».
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