Montezemolo e la Ferrari: i numeri

Luca Cordero di Montezemolo inizia a lavorare a Maranello nel 1973, come assistente di Enzo Ferrari e responsabile della squadra corse. Due anni più tardi, 1975, la prima doppietta della sua gestione. La Ferrari vince il titolo piloti con Niki Lauda e il mondiale costruttori, il primo dei tre della prima “parentesi” in rosso dell'ex uomo di fiducia di casa Agnelli.

Nel '77, Lauda si ripete. Un altro trionfo, un'altra doppietta firmata Cavallino. Poi, il passo indietro. Meglio, a lato. Nello stesso anno, Montezemolo lascia infatti Maranello per dedicarsi a nuovi incarichi professionali. Lavora in Fiat, all'Istituto finanziario industriale, alla Cinzano e alla Juventus e inoltre fa parte del comitato organizzatore di Italia '90.

Nel 1991 torna a Maranello, ma da presidente. Per festeggiare il primo titolo della sua seconda avventura in rosso dovrà però aspettare fino al 1999, quando Michael Schumacher ed Eddy Irvine riescono ad avere la meglio per soli 4 punti sulla McLaren della coppia Hakkinen-Coulthard, conquistando il mondiale costruttori numero 9 della scuderia made in Italy. Una gioia attesa 16 anni. E che prende ufficialmente il volo la stagione successiva con l'alba del periodo d'oro di Schumacher, che al volante della Ferrari porta a casa 5 titoli consecutivi. Tutto bello, anzi, bellissimo per chi tifa la rossa. Poi, le strade si dividono. Via il pilota tedesco e torna la penombra.

Nel biennio 2007-08 Maranello incassa gli ultimi tre titoli della sua storia: due trofei costruttori e l'alloro mondiale di Kimi Raikkonen, storia del 2007. Da allora solo delusioni più o meno cocenti.

Complessivamente, nel corso della gestione Montezemolo, la Ferrari ha vinto 19 titoli iridati, 11 costruttori e 8 piloti. E 118 vittorie. Numeri da record, forse irripetibili

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