C'è il primo sospettato per l'attentato a Prigozhin
C’è un primo ricercato e sospettato, chissà se anche capro espiatorio, per la morte di Yevgeny Prigozhin. Al momento la causa dell’incidente al Challenger 600 della Autolex Transport, che la Cia sostiene essere la compagnia aerea della Wagner, sembra essere l’uso di un missile S-400 appartenente alla dotazione antiaerea che protegge Mosca, anche se fonti bielorusse parlano della possibile presenza a bordo di un ordigno esplosivo installato durante le operazioni di manutenzione che sarebbero state compiute all’aeroplano nelle ultime due settimane e concluse proprio alla vigilia dell’ultimo viaggio.
Secondo il canale Telegram “Baza”, legato ai servizi segreti russi, gli investigatori russi starebbero così lavorando anche su questa pista che conduce direttamente al pilota personale di Prigozhin, Artem Stepanov, nonché fondatore della Mnt Aero, società che risulta proprietaria ma non esercente dell'aereo precipitato. Ricercato ufficialmente dalla polizia russa, è nella lista dei sospettati perché tra i pochi ad aver avuto un facile e discreto accesso al Challenger 600 nelle ore precedenti il volo per San Pietroburgo. Secondo fonti russe egli avrebbe lasciato Mosca con un secondo aeromobile pilotato da lui stesso e ufficialmente diretto all’aeroporto di Ust-Kamchatsk, in Kamchatka, dove però non è stato registrato l’atterraggio, così Stepanov, almeno per il momento, avrebbe fatto perdere le sue tracce.
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