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December 03 2014
Il regista e scrittore Giulio Questi è morto all'età di 90 anni, compiuti il 18 marzo scorso. Era appena tornato da Torino dove aveva seguito il Torino Film Festival. A maggio, per Einaudi, era uscito il suo libroUomini e comandanti, una raccolta di racconti in gran parte dedicati alla sua esperienza nella Resistenza. È ancora più recente Se non ricordo male - Frammenti autobiografici raccolti da Domenico Monetti e Luca Pallanch edito da Rubbettino, in cui Questi racconta le sue tante avventure: "Ho fatto il partigiano nelle valli bergamasche, ho preparato carte d'identità false per gli ebrei, ho venduto armi, ho bocciato le poesie di un giovane Pasolini, ho fatto da guida a Le Corbusier, ho incontrato Orson Welles, ho diviso la povertà con Marco Ferreri e i ricordi di guerra con Fenoglio, sono stato aiuto regista di Zurlini, Ettore Giannini e Rosi, ho lavorato nella famosa Lux Film di Gualino e Gatti, ho bocciato i provini della Loren e della Koscina...".
Nella lunga vita di lavoro nel cinema, anche come attore e sceneggiatore, Questi ha firmato da regista solista pochi film. Il primo, il western Se sei vivo spara (1967) con Tomas Milian, ha conquistato Quentin Tarantino che ne fa una citazione in Kill Bill 2. La sua cifra stilistica era originale e fuori dal coro. Ha operato a lungo insieme al talentuoso montatore e amico Franco Arcalli.
Questo l'ultimo saluto che dà a Questi la direttrice del Torino Film Festival, Emanuela Martini: "Che tu avessi humour, cultura e umanità si capiva dai film, lunghi e corti, che hai realizzato, dalle invenzioni con cui hai anticipato decenni di cinema successivo, dalla tua instancabile voglia di raccontare, con parole e immagini, il mondo che vedevi cambiare dall'osservatorio di casa tua. Ma essere partecipi di queste qualità dal vivo è stato un regalo enorme che hai fatto agli spettatori del Torino Film Festival".