Addio a Quincy Jones, il genio del jazz e del pop

Il mondo della musica e dello spettacolo piange la scomparsa, a 91 anni, di Quincy Jones, uno dei più importanti produttori, arrangiatori e compositori degli ultimi sessant’anni. L’artista, nato il 14 marzodel 1933 a Chicago, era malato da tempo. Trombettista, polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore, direttore musicale, autore di colonne sonore per cinema, teatro e televisione, titolare o responsabile di case discografiche, attore: insomma, quella di The Dude è stata una vita vissuta pienamente, che è stata celebrata e ripercorsa nel bellissimo documentario Quincy del 2018 su Netflix. Quasi impossibile citare tutti i premi vinti dal geniale musicista di Chicago: ci limiteremo qui alle 28 vittorie ai Grammy, incluso il più prestigioso di tutti, il Grammy Legend Award, assegnato soltanto a quindici artisti, senza contare le lauree ad honorem e i master delle più prestigiose università, da Harvard a Princeton a Seattle. Jones si è impegnato in prima persona per i diritti civili e per le cause umanitarie, dal sostegno a Martin Luther King e Nelson Mandela fino alle famosa campagne We are the world, che ha raccolto 63 milioni di dollari per l’Etiopia, Cancella il debito e We are the future. Jones, proveniente da una famiglia povera e con una madre con gravi problemi mentali, ha iniziato la sua carriera come trombettista jazz per poi ampliare i suoi orizzonti musicali senza pregiudizi di genere, fino a produrre il disco pop più venduto della storia, Thriller di Michael Jackson (oltre 100 milioni di copie vendute). L'iconica Fly Me to The Moon, da lui arrangiata per Frank Sinatra con la big band di Count Basie, è stata la prima canzone suonata sulla Luna da Buzz Aldrin nella missione della Nasa del 1969. Una carriera incredibile, che ha fatto di "Q" un'icona dello spettacolo, non solo della musica, e uno degli intellettuali afroamericani più rispettati e influenti di sempre. Elencare gli artisti con i quali Jones ha lavorato in carriera è praticamente impossibile: tra questi Count Basie, Duke Ellington, Ray Charles, Sarah Vaughan, Dizzy Gillespie, Miles Davis, Dean Martin, Frank Sinatra, Clifford Brown & Helen Merrill, Dinah Washington, Lionel Hampton, Diana Ross, Ella Fitzgerald, Barbra Streisand, Tony Bennett, Michael Jackson, George Benson. Dopo gli anni di formazione con il jazz, Quincy Jones ha via via ampliato i suoi orizzonti musicali senza pregiudizi, esplorando dal suo punto di vista pop, hip hop, soul, musica africana e brasiliana, musica classica e creando "ibridi" che sfuggono a qualsiasi paletto o limitazioni di genere. Un capitolo a parte meritano le sue musiche, come compositore, produttore o arrangiatore, per il cinema (una trentina, tra cui L'uomo del banco dei pegni, La calda notte dell'Ispettore Tibbs, Getaway, L’oro di McKenna, A sangue freddo), per le serie televisive come Ironside, per show come quello di Bill Cosby e per diversi lavori teatrali e musical. La sua carriera è stata un inno alla creatività, al duro lavoro e al potere di seguire la propria passione, anche nei momenti più difficili.

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