La regista francese Audrey Diwan con il Leone d'Oro per il suo film "L'événement", Lido di Venezia, 11 settembre 2021 (Foto: Ansa/Ettore Ferrari)
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September 11 2021
La Mostra del cinema di Venezia sulle tracce del Festival di Cannes. A sorpresa il Leone d'oro della 78^ edizione va a L'événementdi Audrey Diwan. Una giovane donna alla regia, francese (a Cannes a vincere era stato Titane della francese Julia Ducournau). E in parte segue anche le tracce della precedente edizione lagunare, quando era stata premiata pure allora una regia femminile, Nomadland della statunitense di origini cinesi Chloé Zhao, dieci anni dopo Somewhere di Sofia Coppola. «Solo» Leone d'argento per la miglior regia invece alla regista premio Oscar Jane Campion per The power of the dog.
L'Italia si consola con ben tre premi (erano cinque i film in concorso): il Leone d'argento aÈ stato la mano di Dio di Paolo Sorrentino, il premio Marcello Mastroianni per un attore emergente al suo protagonista Filippo Scotti, Premio speciale della giuria a Il buco di Michelangelo Frammartino.
L'événement di Audrey Diwan, tratto dall'omonimo libro di Annie Ernaux, è un film potente, che inquadra da vicino la storia di una brillante studentessa, Anne, che quando rimane incinta vede svanire la possibilità di portare a termine i propri studi e sfuggire ai vincoli insiti nella sua estrazione sociale. Nella Francia del 1963, infatti, l'aborto è ancora illegale. Inizia per lei una lotta contro il tempo e contro i muri sociali per interrompere la sua gravidanza e continuare a sognare.
Racconto molto diretto e spesso crudo (in sala c'è stato anche uno svenimento di fronte ad alcune scene forti), è retto dalla recitazione pura e ostinata di Anamaria Vartolomei. L'événement è un film che meritava di certo un premio, ma forse non così pesante. Il nostro Leone d'oro ideale? Kapitan Volkonogov bezhal (Il capitano Volkonogov è scappato) dei russi Natasha Merkulova e Aleksey Chupov: sarebbe stata una bella scelta audace.
Bong Joon-ho, regista premio Oscar per Parasite e presidente di giuria di Venezia 78, ha detto che il Leone d'oro viene una decisione unanime.
«Sono molto emozionata, quando abbiamo cominciato a lavorare al libro volevamo parlare soprattutto del silenzio accanto al tema dell'aborto. Sfortunatamente sappiamo com'è la situazione oggi nel mondo», ha detto ritirando il Leone d'oro Audrey Diwan, 41 anni e al suo secondo film dopo Mais vous êtes fous (2019). «Ho deciso di realizzare L'événement perché ero sia arrabbiata che mossa dal grande desiderio di farlo. Volevo che fosse un'esperienza, provare a rappresentare un viaggio nella pelle di questa giovane donna. Sul set pensavo sempre: "Non guardiamo solo Anna, cerchiamo di essere lei". Non importa che siate donne o uomini, stiamo facendo questo viaggio insieme. Grazie».
E poi ha chiamato sul palco la bravissima Anamaria Vartolomei, 22 anni. «Soprattutto devo ringraziare Anamaria: non è l'attrice, è il film, e questa la nostra vittoria».
L'événement arriverà al cinema ad ottobre con il titolo 12 settimane distribuito da Europictures.
«Un po' di pazienza perché sono emozionato», inizia così invece il discorso di ringraziamento di Paolo Sorrentino, evidentemente commosso, che con È stato la mano di Dio ha raccontato una vicenda personalissima e dolorosa, la morte dei genitori quando era adolescente. «È stato un film non facile. Voglio ringraziare mia moglie Daniela che sono 20 anni che, pazza, mi sopporta. C'è qualcuno che mi dice: "Un altro film con Toni Servillo?!". Guardate però dove sono arrivato facendo film con Toni Servillo». E poi il racconto di una scena tagliata dal film: «Il giorno del funerale dei miei genitori, il prete della mia scuola mandò in rappresentanza solo quattro compagni di classe e non tutta la classe. Ci rimasi malissimo. Ma ora non ha più importanza perché ora c'è tutta la mia classe, ci siete voi».
Premiati con la Coppa Volpi l'attore filippino John Arcilla per l'action sui giornalisti desaparecidos On The Job: The Missing 8 e la divina Penélope Cruz per Madres paralelas, che sul palco della Sala Grande del Palazzo del cinema ha prima parlato in italiano: «È veramente un onore, grazie Alberto Barbera. Tutti sappiamo quanto è difficile organizzare un festival in questo periodo, e grazie alla vostra tenacia e capacità organizzativa siamo qui». E poi, cambiando lingua, immancabili parole di affetto e lode al suo regista Almodóvar: «Grazie Pedro, questo premio è al 100% tuo. Grazie per la tua etica, per la dedizione nei dettagli, hai di nuovo creato una magia, io ti adoro».
Belle le parole di Frammartino, che ne Il buco ripercorre la straordinaria spedizione che negli anni Sessanta scoprì l'Abisso del Bifurto, grotta profonda 687 metri nel Pollino calabrese: «Non posso non ringraziare chi ha creduto a questo salto nel buio produttivo. Ringrazio la speleologia italiana e tutti gli speleologi, chi si prende cura del buio e di tutto ciò che non ha ancora forma».
L'appuntamento è per il 2022. Il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto: «Il prossimo anno saranno 90 anni dalla creazione della Mostra, ma sarà solo l'edizione numero 79. Abbiamo rischiato che la prossima Mostra fosse ancora la 77, se non avessimo potuto realizzare nonostante la pandemia la Mostra dell'anno scorso e quella di quest'anno. Per questo ringrazio tutti. Vi aspettiamo tutti dal 31 agosto al 10 settembre 2022» .
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