Lifestyle
April 08 2013
Il palcoscenico del motomondiale ha acceso i suoi luccicanti riflettori all'insegna dello spettacolo puro, quello sano, verace e dal retrogusto nostalgico che non si vedeva da tempo immemore.
O almeno, questa è l'impressione che un po' tutti abbiamo.
Ha vinto uno spettacolare Jorge Lorenzo (Yamaha Factory Team), campione del mondo in carica, partito dalla pole position e arrivato sotto la bandiera a scacchi mettendo in saccoccia un vantaggio di 5”990 dal secondo. Già, il secondo. E' lui il vero protagonista di questa gara d'esordio, il suo compagno di squadra Valentino Rossi, che dopo due anni di prepensionamento agonistico in Ducati (passateci l'eufemismo...) è ritornato a fare il duro lavoro del Dottore. Un secondo posto che, considerando anche la partenza dalla settima casella in griglia (per un errore di tattica nei turni di qualifiche), la dice lunga sulle uniche capacità di rimonta del nove volte campione del mondo, finalmente ritrovate e schiaffate fra le curve del tracciato come un sonoro ceffone sulla guancia di chi non ci credeva più.
Ma non è tutto: alla sua prima volta in MotoGP, il giovane Marc Marquez (Honda Repsol) è andato a gremire il terzo gradino del podio grazie ad una gara difficile e combattuta dopo una brutta partenza, che però anche nel suo caso è servita a sfoderare il 100% del suo talento.
La gara
Scatta in avanti subito Lorenzo dalla pole position seguito da Pedrosa e Dovizioso. Al primo giro, Rossi scavalca il britannico Crutchlow (Yamaha Tech3) e dopo poche curve innesca la bagarre con Andrea Dovizioso, erede della sua Ducati ufficiale. All'inizio del 2° giro, Rossi va largo per la seconda volta e ritorna così alla 7a posizione, la stessa da cui era partito.Alla terza tornata, il giro più veloce è di Marquez che passa Crutchlow e raggiunge la 3a posizione ma il britannico si mantiene per tutti i 22 giri di gara forte e combattivo. Lorenzo però ha già un vantaggio di 1”,5.
Al 3° giro, Rossi scavalca Dovizioso e inizia la dura risalita verso il podio: quattro giri dopo Valentino passa anche Bradl (Honda LCR) ed è 5°. Mentre Lorenzo continua l'assolo guadagnando mezzo secondo a giro, alla sedicesima tornata Marquez passa il compagno di squadra Pedrosa in una micidiale staccata in fondo al rettilineo e guadagna così la 2a posizione. Li inseguono Crutchlow e Rossi (quest'ultimo nel frattempo li ha raggiunti).
Al 17° giro Rossi passa Crutchlow in staccata il quale tenta di resistere al duello e va largo. Rossi è 4° ed è oramai incollato ai due piloti Honda.Il secondo posto di Rossi arriva al 19° giro quando il pilota Yamaha passa Pedrosa e, alla fine dello stesso giro, scavalca anche Marquez, il quale tenta di rispondergli a 2 giri dalla fine con una staccata epocale (soprattutto considerando che è un esordiente) ma Rossi gli risponde subito sbattendogli la porta in faccia.
“Secondo me ci poteva essere la vittoria ma non potevo né sperare né sognare una vittoria così – ha detto Rossi – anche se sognavo il podio in Qatar da sempre. Ho sfiorato Pedrosa e sono dovuto andare largo, ho perso un sacco di tempo con Bradl, poi mi ha passato Marquez, ma quando ho avuto la strada libera, mi veniva il sorriso giro per giro, perché vedevo che arrivavo. Mi sono divertito da matti perché la seconda parte di grara è solitamente la mia parte migliore. Sapevo che se li avessi raggiunti li potevo fregare tutti e tre, infatti godevo. Dobbiamo cercare di partire in prima fila o al massimo entro i primi cinque. A parte questo, io avrei voluto far secondo comunque soprattutto partendo da settimo. La M1 è molto bella ma con questo livello di avversari bisogna progredire turno per turno perché vanno tutti forte dai primi giri. Poi bisogna vedere, dipenderà molto dalle piste che troveremo. Mi godo questo podio e ringrazio la Yamaha di avermi dato un'altra possinbilità. Tra me e Lorenzo c'è un buon rispetto, come tra Pedrosa e Marquez”.
”All'inizio della gara - ha detto Lorenzo - mi sono chiesto come potesse essermi ancora lì dietro Dani Pedrosa, visto che stavo andando velocissimo. La chiave per vincere una gara come questa è quella di restare concentrati e svuotare la mente dai pensieri. Per noi, per il team, quello di oggi è un risultato spettacolare, anche col secondo posto di Valentino, per il quale sono molto contento. Il rapporto fra me e Valentino è ottimo, se cambierà sarà anche normale, perché lo sport è così, siamo avversari, non possiamo essere amici al 100%. Oggi il rapporto tra me e Vale è comunque molto migliore anche perché io sono maturato molto, prima ero solo un ragazzino irruente”
“Sono contento perché - ha detto Marquez -ho fatto il mio 100% e poi sono riuscito a prendere Pedrosa ed eravamo tutti al limite. Ho provato a stare davanti a Valentino ma Rossi è Rossi, non è certo un'impresa facile! Guidare con questi reagazzi qui per me è già una grandissima soddisfazione. La mia Honda si muoveva tantissimo e ho dovuto compensare molto col mio corpo”.
L'appuntamento con la MotoGP è il 21 aprile ad Austin in Texas.
Le pagelle
Jorge Lorenzo: 10 e lode Parte in pole position, allunga a colpi di mezzo secondo a giro sugli altri e chiude con 6” di margine dal compagno di squadra Rossi. Lucido, freddo, veloce e maturo. Podio n°99, come il suo numero di gara...
Valentino Rossi: 10. Sbaglia la tattica durante le qualifiche e parte quindi da una penalizzante terza fila. Ma questo gli dà modo di sfoderare i superpoteri della risalita noti a tutti, ma che molti davano per perduti. Se c'è stato uno spettacolo in questa gara lo si deve soprattutto a lui. Avanti così!
Marc Marquez: 10 Il giovane campione della Moto2 scatta malissimo dalla sua prima griglia in MotoGP. Combatte tutta la gara anima e corpo facendo dimenticare per tutti i 22 giri quel Casey Stoner che gli ha lasciato in eredità la moto. Quest'anno sarà lui il vero pericolo per Lorenzo e Rossi. Ragazzi, marcate Marquez!
Dani Pedrosa: 7 Parte bene e tiene la gara fino quasi alla fine, salvo poi perdere grinta, lucidità e convinzione nei duelli col giovane compagno di squadra e con il ritrovato Rossi. Chiude 4° e snobba il podio deludendo i tifosi e se stesso. La sua stagione inizia in salita. Dèjà vu.
Cal Crutchlow: 9 Dopo un ottimo week end di prove, si qualifica 2°. Fatica moltissimo in rettilineo perché viaggia ad una velocità inferiore rispetto alle avversarie top 5 salvo poi guadagnare terreno nei tratti più guidati. Sempre combattivo e coraggioso, chiude 5°. Probabilmente un talento del genere si meriterebbe una moto ufficiale. Non mollare, Cal!
Andrea Dovizioso: 8 Splendido il suo turno di qualifiche, conquista la 4a casella in griglia, ma l'illusione termina con lo spegnersi del semaforo. Scatta benissimo ma con la moto che si scuote ripetutamente si perde via via, chiudendo a oltre 24” da Lorenzo, ma comunque davanti al suo compagno di squadra Hayden. “La parte migliore della Ducati è il grip - dichiara - ma c'è ancora tanto da fare”.
CRT: 7 La prima fra le seconde è la ART di Aleix Espargaro, che chiude a circa 50” dalla vetta e a circa 5” dalla prima GP, la Ducati del texano Ben Speis. Il gap non si colma, ma gli organizzatori promettono che si colmerà. Ah, però ci sono 24 moto in griglia. Ah be', sì be', avrebbe cantato Jannacci