Motorola Moto Z2 Force, la recensione

Roberto Catania

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Per buona pace di chi continua a pensare che gli smartphone siano tutti uguali, ecco un modello che ha ben poco a che spartire con il resto dell’Universo “mobile”. Stiamo parlando del nuovo Moto Z2 Force, ennesima variazione sul tema di quel telefono modulare su cui il brand del gruppo Lenovo sta provando a costruire la sua rinascita.

L’idea è senza dubbio originale: creare un telefono pressoché indistruttibile e che può essere arricchito con una serie di accessori ad attacco magnetico, i cosiddetti Moto Mods. Quanto basta per suscitare l’interesse di due categorie di consumatori abbastanza popolose: gli utenti maldestri (quelli per intenderci che girano col cellulare perennemente in frantumi), e tutti coloro che hanno paura di buttare via i propri soldi impegnandosi nell’acquisto di un cellulare già vecchio alla nascita.

C’è un però, ed è rappresentato dal prezzo: 899 euro. Che non sono propriamente quattro spiccioli, soprattutto per chi conosce i listini del mondo Android. La domanda perciò sorge spontanea: l’investimento ha un senso o siamo di fronte a un capriccio molto costoso?

La risposta - o almeno un tentativo di risposta - in questa recensione.

Roberto Catania

Design

Leggerissimo (143 grammi senza cover posteriore), ben rifinito e soprattutto solido. Il Motorola Z2 Force riesce nell’impresa quasi impossibile di accontentare tutti: chi guarda all’estetica, chi punta al sodo e chi invece è ossessionato dalla maneggevolezza.

A voler trovare a tutti i costi il pelo nell’uovo si potrebbe recriminare una certa sovrabbondanza di cornici. Se - come in molti sostengono - il futuro dei telefonini sarà sempre di più a tutto schermo, il Moto Z2 Force appare fin troppo tradizionale nella sua sagomatura.

Detto ciò, a ingolosire qui sono soprattutto le doti granitiche del dispositivo, che è assicurato per 4 anni dalla data di acquisto contro scheggiature e frantumazione del display e dell'obiettivo fotografico. Tanta generosità è figlia di una sorta di corazza multistrato - Lenovo la chiama ShatterShield (letteralmente scudo anti rottura) - che di fatto protegge il display da qualsiasi caduta, accidentale e non. Un volo di faccia da oltre un metro di altezza ci fa capire che non si tratta di una delle solite boutade sfornate dal marketing. 

Ma, è bene precisarlo. Infrangibile non vuol dire indistruttibile, né tanto meno inscalfibile. Detto in altre parole: il fatto che il display sia resistente, non significa che il telefono sia stato creato con criteri anti-sismici (per quello bisognerà attendere lo smartphone in titanio o in diamante, ma a ben altri costi). E che, se maltrattato, non possa comunque rovinarsi o graffiarsi.

Senza contare che un contatto con l'acqua potrebbe costare molto caro: Lenovo non ha infatti previsto alcun trattamento di impermeabilizzazione (IP67 o IP68), quasi un controsenso per un telefono che fa dell'immortalità il suo punto di forza.

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Design e dotazione

Infrangibilità a parte, il display dello Z2 Force si segnala anche per l’ottima definizione del pannello Amoled (1440 x 2560 pixel la risoluzione) e la reattività del suo sensore di luminosità. Positivo il feedback sul lettore di impronte digitali, collocato sul lato A del telefono proprio in corrispondenza del tasto home “virtuale”: con i polpastrelli asciutti, lo Z2 Force si sblocca 10 volte su 10 e in maniera pressoché fulminea.

Di grande sostanza è anche tutta la dotazione interna del telefono: la presenza del miglior processore Qualcomm (Snapdragon 835), qui rinforzato da ben 6 GB di RAM, sarebbe già di per sé motivo per dormire sonni tranquilli. Il resto delle rassicurazioni ci arriva dopo un paio di sessioni di navigazione Web molto intense, quanto basta per appurare che lo Z2 Force non soffre di alcun tipo di impuntamento o lag.

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Software

Poche ma buone le personalizzazioni sviluppate da Lenovo sulla parte software, che qui ha il volto di Android 7.1.

Oltre alle ormai note Moto Actions, le gesture predefinite per attivare o disattivare alcune funzioni chiave del telefono (torcia, fotocamera, suoneria, notifiche) senza bisogno di toccare lo schermo, vale la pena segnalare l'innesto di un'opzione (Moto Display) che permette di visualizzare le notifiche anche a schermo in stand-by (basta avvicinare la mano) e di rispondervi con un semplice swipe verso l’alto; il tutto senza bisogno di sbloccare il telefono.

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Fotocamera

Come buona parte dei telefonini di fascia alta, anche il Motorola Z2 Force ha scelto la strada della doppia fotocamera. L’interpretazione è molto simile a quella seguita da Huawei per i suoi ultimi dispositivi sviluppati in collaborazione con Leica: c’è un obiettivo con sensore RGB da 12 megapixel che presiede a tutta la parte colore, e una seconda unità dotata di sensore monocromatico (sempre da 12 Mp) che si occupa invece di catturare l’immagine con la migliore qualità possibile (sia in termini di nitidezza che di range dinamico).

Qui di seguito qualche scatto di prova.

Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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Motorola Moto Z2 Force: qualche scatto di prova

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La presenza di una doppia fotocamera consente allo Z2 Force di analizzare le diverse informazioni di profondità recepite dai due sensori (che lavorano in tandem con un sistema di messa fuoco laser) in modo da creare effetti di sfocatura molto simili a quelli realizzati con una reflex. Il risultato, però, non è ancora all’altezza dei migliori smartphone del momento: la composizione della scena non è così agevole - il soggetto in primo piano non è sempre facile da centrare e mettere a fuoco - e anche quando ciò avviene, l’effetto bokeh risulta un po’ artificiale.

Meglio forse puntare sullo sfocato naturale, puntando l’obiettivo a breve distanza dal soggetto e scattando senza modificare le impostazioni. Come in questo caso.

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Sempre in tema di imaging vale la pena segnalare le prestazioni (nella media) della fotocamera anteriore dotata di doppio flash Led, il supporto ai video 4k a 30 fps con stabilizzazione (purtroppo solo digitale) e la presenza di un editor fotografico dal quale è possibile sbizzarrirsi in una serie di effetti di postproduzione piuttosto creativi. Si possono creare fotomontaggi rapidi, selezionare a posteriori l’area da mettere a fuoco, piuttosto che modificare i colori all’interno della stessa scena, mantenendo ad esempio il soggetto in primo piano naturale e il resto dell’immagine in bianco e nero.

Moto Mods (ovvero come arricchire il telefono con gli accessori dedicati)

Come accennato in apertura, il nuovo Moto Z2 Force è compatibile con tutta la gamma di accessori Moto Mods . Il merito di Lenovo è quello di non aver mollato il progetto a metà (come successo invece in altre parrocchie) ma di aver anzi continuato ad investire nello sviluppo di un catalogo di moduli ad attacco magnetico.

La dimostrazione ci arriva dai nuovi Mods annunciati questa estate, e in particolare dal nuovo Moto 360 Camera - una fotocamera a 360 gradi da attaccare alla schiena dello Z2 - e dal nuovo Gamepad, una sorta di controller per i videogiochi che trasforma il cellulare in una vera e propria miniconsole.

Il vantaggio c'è e si vede. La simbiosi è perfetta e immediata. I Mods entrano subito in modalità operativa non appena avviene l'aggancio con lo Z2, senza bisogno di configurazioni o altri preliminari. Si potrà discutere sull’utilità o meno di questi accessori - non tutti hanno interesse a scattare foto sferiche o a giocare su un telefono con le stesse modalità di una console - ma una cosa è certa: ad oggi non esiste metodo più pratico di quello pensato da Motorola per collegare un accessorio al telefono.

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Batteria

Malgrado la capacità non eccezionale (2.730 mAh), il Moto Z2 Force ha un’autonomia media sufficiente per completare la giornata. Chi volesse qualcosa di più può in ogni caso acquistare a parte il "mod" Incipio offGRID, ovvero il modulo dotato di battery pack che si attacca sul retro del telefono (in sostituzione della cover posteriore) aumentandone l'autonomi di altre 20 ore.

Nella confezione è presente anche un caricatore rapido (15W) dalle prestazioni abbastanza spinte: per  riportare il “serbatoio” al 50%, giusto per avere un’idea, sono sufficienti meno di 30 minuti.

Roberto Catania

Conclusioni

Il Moto Z2 Force non è il miglior smartphone in assoluto - ci sono prodotti con prestazioni più brucianti, batterie più longeve, fotocamere più riuscite -  ma resta comunque un prodotto di alto livello: perché è leggero, bello da vedere (e da toccare) e con un carnet di funzionalità che, pur senza eccellere, resta allineato alla media degli Android-phones di fascia alta.

Nessuna alternativa della concorrenza, in ogni caso, può vantare nel proprio pedigree l’infrangibilità e la modularità, due attributi che mai come in questo caso possno fare la differenza nelle leve d'acquisto.

A smorzare l’entusiasmo sono alcune lacune strutturali (la stabilizzazione ottica dell’obiettivo e l’assenza di protezione IP67 contro acqua e polvere non sono ammissibili per un prodotto di questa categoria) ma soprattutto il prezzo: 899 euro rappresentano una soglia off-limits per molti utenti di casa nostra.

Certo, chi ha una media di un display rotto all’anno potrebbe anche farci un pensierino, considerata anche l'assicurazione di 4 anni offerta dal produttore sui danni al vetro. Oppure potrebbe puntare su un’alternativa più economica e decidersi finalmente ad acquistare quella cover protettiva che ha sempre snobbato.

Per saperne di più:

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