Economia
October 29 2024
I Comuni fanno cassa con le multe stradali. Nei primi dieci mesi dell’anno è stato record: 1m3 miliardi di incassi comunali. E il primato, secondo un’indagine del Codacons, spetta alla Lombardia.
Da gennaio a ottobre di quest’anno i Comuni italiani hanno incassato quasi 1,3 miliardi di euro dalle multe per violazioni del Codice della Strada, con esattezza 1.294.799.772 euro. Una cifra che potrebbe crescere ulteriormente con l’approssimarsi delle festività natalizie e l’incremento del traffico e quindi avvicinarsi o superare il miliardo e mezzo raggiunto nel 2023, quando si era registrato un incremento del 6,4% rispetto all’anno prima.
Ma dove si paga di più? L'indagine del Codacons evidenzia al primo posto la Lombardia con 324 milioni di euro, seguita dal Lazio con 130 milioni e dall’Emilia-Romagna con 129 milioni. All'estremo opposto della classifica troviamo il Molise, che ha incassato appena 1,4 milioni di euro nel periodo considerato.
Tra le grandi città con oltre 250 mila abitanti, Milano emerge come capofila con 128,7 milioni di euro di incassi, seguita da Roma con 88 milioni e Torino con 43,7 milioni. Complessivamente, i Comuni italiani con popolazione superiore a 250 mila abitanti hanno incassato oltre 410 milioni di euro, rappresentando una quota importante delle entrate totali. Anche i piccoli Comuni, seppur con numeri ridotti, non sono esclusi dal fenomeno: le municipalità con meno di 5 mila abitanti hanno raccolto 72,7 milioni di euro, mentre quelle con una popolazione tra i 5 e i 10 mila abitanti hanno raggiunto i 93 milioni di euro.
Guardando alle sanzioni pro capite la Liguria è la regione dove i cittadini pagano di più, con una media di 40,1 euro pro capite, seguita dalla Toscana (34,9 euro) e dalla Lombardia (32,3 euro). La situazione appare molto diversa nel Sud Italia, dove la media delle multe pro-capite è nettamente inferiore. Il Molise si trova infatti all’ultimo posto con 4,9 euro, seguito da Calabria e Sardegna con 8,9 euro, e Sicilia con poco più di 9 euro a persona. Questi dati indicano una differente incidenza della sanzionabilità nelle varie regioni italiane, influenzata anche dalla densità del traffico, dalla presenza di infrastrutture di controllo e dalla frequenza delle operazioni di monitoraggio stradale.
Aldilà dei numeri resta il punto critico della trasparenza sull’utilizzo dei proventi derivanti dalle multe stradali. Secondo il Codacons, se da un lato le sanzioni rappresentano un'importante fonte di guadagno per le casse comunali, dall’altro non è sempre chiaro come questi fondi vengano reinvestiti. In base alla legge, la metà dei proventi derivanti da sanzioni dovrebbe essere reinvestito in sicurezza e manutenzione stradale, quota che sale al 100% per le entrate provenienti da dispositivi di controllo elettronico come gli autovelox. Ma di questo non c’è certezza. Un’inchiesta fatta in settembre da Quattroruote ha messo in evidenza come questa destinazione obbligatoria sia spesso disattesa, con molti Comuni che utilizzano i proventi delle multe per far fronte a necessità di bilancio piuttosto che per migliorare la sicurezza delle strade. E l’Osservatorio sulle multe stradali, istituito dal decreto-legge del 2023 per monitorare la trasparenza nell’uso di questi fondi, è finito in una sorta di limbo: avrebbe dovuto fornire annualmente dati dettagliati sugli incidenti stradali e sulla gestione dei proventi, ma ad oggi non ci sono notizie certe sulla sua effettiva operatività.