Il musical Les Miserables finalmente in Italia in 21 magiche date

Nel 1865, un tal Victor Hugo, pubblicava un romanzo destinato a diventare uno dei capolavori della letteratura di tutti tempi. In una Parigi schiacciata dalla povertà, dalla miseria e dall’ingiustizia sociale, Monsieur Hugo, grazie a “I Miserabili”, ci regala con un romanticismo non privo di tristezza, uno spaccato della società francese, capace però di premiare sogni, passioni, sacrifici e fede.

“Spesso ci sono più cose naufragate in fondo a un’anima che in fondo al mare”, scriveva lo scrittore francese, e nel suo capolavoro, le anime dei personaggi vengono passate a setaccio, dando vita a emozioni e intrecci che da oltre quarant’anni si sono tramutate in musica e trasferite sui più grandi palchi teatrali.

Les Miz, affettuoso diminutivo con cui si indica il musical “I Miserabili”, è ad oggi il più longevo di sempre, e da novembre, sarà finalmente rappresentato in Italia per la primissima volta, nella versione “Les Misérables - the arena musical spectacular”, in 21 scenografiche date, dal 7 all’11 novembre al teatro Politeama Rossetti di Trieste e dal 14 al 24 novembre all’Arcimboldi di Milano.

La colonna sonora è semplicemente magica: Claude-Michel Schönberg, Alain Boublil e il produttore Cameron Mackintosh sono riusciti a trasformare le emozioni create da Victor Hugo in musica, regalando a tutti i protagonisti una profonda dimensione musicale non facile da ritrovare, passando dai brividi della tenera e commovente "I Dreamed a Dream", alla scanzonata e coinvolgente “Master of the house”, alla solenne “Do you hear the people sing?”.

Così Jean Valjean, Fantine, Cosette, Javert e i coniugi Thénardier riprendono vita grazie a un cast di artisti di livello internazionale.

Les Misérables- the arena musical spectacularè una rappresentazione del musical in forma di concerto; una versione ampliata, arricchita da elementi scenici, costumi originali e un’orchestra di 65 componenti.

Uno spettacolo e soprattutto un’emozione da non farsi assolutamente sfuggire. Perché come celebrava lo stesso Victor Hugo: “Il Domani compie irresistibilmente l’opera sua, e la comincia oggi, arrivando sempre al suo scopo, nei modi più strani”.

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