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December 10 2017
L'Inter resta in testa da sola alla classifica nella giornata sulla carta più difficile, dopo lo scontro diretto in casa della Juventus terminato in pareggio e una domenica in cui lo zero ha dominato nelle zone alte della Serie A. Zero gol e zero punti (come Juventus e Inter) hanno fatto anche Napoli e Roma fallendo la chance del sorpasso e dell'aggancio.
Un verdetto inatteso, per certi versi sorprendente. Non tanto per la capacità dei nerazzurri di fermare Allegri costringendolo a chiudere senza gol una gara dopo 44 partite, quanto per l'impossibilità di Sarri e Di Francesco di approfittare dell'assist del calendario.
Napoli e Roma hanno più di un motivo per mangiarsi le mani per come sono maturati i loro stop, tra occasioni mancate, scelte di formazione discutibili a posteriori e la sensazione che continui a mancare qualcosa per arrivare alla piena maturazione.
Il pareggio contro la Fiorentina al San Paolo ha confermato le difficoltà del Napoli d'inverno. Da inizio novembre i risultati sono mancati: solo 3 vittorie e ben 3 sconfitte in 8 partite compresa la Champions con un bottino di 8 punti (su 15) in campionato. Questione di fisico e di testa, nel senso che gli infortuni hanno accorciato la rosa e le scelte di Sarri hanno fiaccato la resistenza dei titolari.
A colpire, però, è soprattutto l'improvvisa fatica dei partenopei a trovare la via della porta. Il gioco più bello d'Italia ha perso la sua brillantezza e i numeri sono impietosi: un solo gol segnato,per giunta su rigore, negli ultimi 270' malgrado i 31 tiri in porta complessivi contro Udinese, Juventus e Fiorentina.
Manca velocità nelle giocate anche se Sarri nega ci sia un problema fisico. L'assenza di Insigne aggrava la crisetta che sa colpendo anche i due compagni di reparto del genietto. Callejon ha segnato una sola rete nelle ultime 14 partite, Europa compresa, mentre Mertens in campionato è a secco dal 29 ottobre. Troppo davvero per una squadra che si regge sulla genialità delle sue intuizioni.
La concretezza e l'incisività davanti (Di Francesco l'ha definito cinismo) sono il problema anche della Roma che a Verona ha gettato al vento la seconda trasferta consecutiva dopo il pari incassato a Marassi contro il Genoa. Il protagonista assoluto è stato il portiere del Chievo Sorrentino, monumentale nel bloccare i tentativi dei giallorossi.
Già contro la Spal era servita un iper-produzione di tiri per arrivare alla vittoria, questa volta l'assalto si è fermato sul muro clivense. Con il sospetto che Schick, al debutto dal primo minuto al posto di Dzeko, non fosse l'alfiere giusto per scardinare la scatola di Maran che in casa era già stata capace di bloccare il Napoli di Sarri.
Nel campionato della volata forsennata in vetta alla classifica anche i dettagli possono fare la differenza. Il week end degli zeri ha confermato che tenere questa andatura sino a maggio sarà difficile, forse impossibile. Il gruppetto rimane compatto, ma guai a buttare via le occasioni create dal calendario che, per inciso, racconta come il finale di stagione sarà un Everest appassionante e ricco di sfide scudetto se le big sapranno restare vicine.