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September 19 2017
Benvenuti nel secondo capitolo che riprende le tecniche che i manipolatori e i narcisisti (che spesso sono la stessa persona) utilizzano per “metterci sotto”.
La tecnica che prenderemo in considerazione questa volta è chiamata “spirale emotiva” ed è ripresa in più occasioni nel geniale libro “la scienza della negoziazione” di George Kohlrieser. Alla fine di questo post è possibile che in molti noteranno di essere stati manipolati nell’arco della loro vita con questa tecnica. Non temete tuttavia di essere da ricovero: essendo una strategia molto subdola lavora al di sotto della nostra consapevolezza … e quindi molti di noi possono essere potenziali vittime!
Scaviamo nel nostro passato … se cerchiamo bene è possibile che troveremo dei legami che non ci facevano affatto bene, ma dai quali non riuscivamo a prendere le distanze! Legami professionali, amicali, familiari … o anche affettivi, che letteralmente ci mandavano il cervello in tilt!
… cerchiamo di capire questo meccanismo, così magari al prossimo manipolatore faremo una bella pernacchia, e torneremo a casa senza aver fuso più neuroni del necessario!
Qual è il meccanismo ci fa legare ai nostri carnefici?
Per capirlo al meglio credo che sia utile partire dall’inizio, quando questa teoria fu analizzata dal vivo! Nei primi anni settanta in Svezia un gruppo di rapinatori cercò di fare un colpo in banca. Qualcosa andò storto ed i malviventi si ritirarono nel caveau con quattro ostaggi. Dopo sei giorni di sequestro, fra i prigionieri e i sequestratori si era creato un legame decisamente solido … tanto solido che quando la polizia irruppe nella stanza le vittime difesero volontariamente i rapinatori, nel tentativo di proteggerli dalle forze dell’ordine. Il legame non si sciolse neanche dopo mesi dall’accaduto. Due, delle tre donne, si fidanzarono con i loro sequestratori, l’altro ostaggio invece organizzò una raccolta di fondi per le loro spese legali. Questo legame si chiama tutt’ora Sindrome di Stoccolma, e molti di noi ne sono stati in qualche modo vittima!
Per cascare in questa trappola non è necessario infatti essere vittime di crimini, basta molto meno! I narcisisti sono specializzati nel far scattare questa tagliola! Il meccanismo è relativamente semplice e si basa sull’alternanza di stimoli positivi a stimoli negativi. C’è da dire anche che il narcisista ha un gran talento nel somministrare gratificazioni e mortificazioni, in modo del tutto altalenante … e apparentemente senza senso.
L’alternanza di comportamenti contrastanti fra loro (apprezzamenti e complimenti che si alternano ad aggressioni e vessazioni) ha il potere di mandare letteralmente in “pappa” il nostro cervello, che sarà, in diversi casi, incline a creare un legame molto forte col narciso di turno.
Prima di inorridire e gridare “che cazzata!” vediamo nella dimensione pratica come si sviluppa questa spirale emotiva:
Partiamo dalla dimensione lavorativa. Il narcisista (capo o collega) può ad esempio esercitare azioni lesive sul malcapitato di turno. Gli esempi più comuni sono: costringere ad un eccesso di lavoro o togliere totalmente gli incarichi, vessazioni, umiliazioni pubbliche, insinuazioni, minacce, attacchi alla vita privata ecc. Molte di queste azioni non a caso sono considerate azioni mobbizzanti. A tali comportamenti aberranti poi si alternano azioni invece “positive” come ad esempio: una pacca sulle spalle, un complimento, una confidenza, il riconoscimento di uno status lavorativo … o anche solo lo stipendio!
Proprio in virtù di questa dinamica malata molti dipendenti rimangono a farsi massacrare sui luoghi di lavoro, e la domenica sera (nelle ultime ore di pace prima dell’odiato lunedì) vorrebbero farsi teletrasportare su Marte. Sono d’accordo che oggi non è facile ricollocarsi nella dimensione lavorativa, ma chi è vittima di questo meccanismo spesso neanche ci prova a cercare altro. Non manda cv in giro, non si interessa ad altro, non cerca seriamente sui siti specializzati!
Nella dimensione amicale molti di noi si sono tenuti accanto amici veramente stronzi! Gente che probabilmente avremmo fatto bene a mandare al diavolo. Mi riferisco a quegli amici svalutanti o manipolativi. L’alternanza di stimoli positivi a stimoli negativi in questi casi si divide generalmente fra:
Nella dimensione (ahimè!) sentimentale, come al solito, la situazione si incasina ulteriormente. Il narcisista della coppia certe volte è capace di esacerbare enormemente questa sorta di alternanza emotiva. In poche parole ci porta nei gironi più bassi dell’umana miseria … ma poco dopo ci traghetta in un mare di emozioni inebrianti, di passione sfrenata e benessere cosmico. I comportamenti tipici di questa altalena sono, nel caso della spirale negativa:
Nel caso della seducente spirale positiva invece i comportamenti possono essere i seguenti:
Concludendo. Se siamo in questa spirale (nella quale si alternano momenti di tristezza a momenti di ebrezza) è giusto cominciare a porsi delle domande … potremmo esserci persi a “Stoccolma”. Quei poveri Cristi sequestrati in banca rimasero infatti impantanati emotivamente in una forbice che prevedeva da una parte il sequestro e la minaccia di morte in contrapposizione a comportamenti relativamente umani … ma soprattutto il fatto che il grilletto i sequestratori non lo hanno mai premuto.
Come possiamo quindi difenderci da questa dinamica che potenzialmente ci può rovinare a vita?
Vorrei insegnarvi qualche tecnica magica, ma purtroppo non esiste. Qua esistete solo voi (cari miei) e la conoscenza di questo micidiale meccanismo manipolatorio. Conoscendo la trappola mi auguro sia più difficile caderci, il legame basato sulla spirale emotiva, non è certo sano o virtuoso! Capisco che talvolta sia apparentemente bello ed inebriante, ma questa alternanza è a dir poco tossica per il nostro equilibrio psicologico … una sorta di truffa che commettiamo contro noi stessi! Se quindi percepiamo che nella nostra vita un legame prima ci porta in alto, alto … alto … e poi ci scaraventa nei bassifondi … potremmo essere in compagnia di un narcisista … a Stoccolma …