Televisione
September 01 2017
Era nato come il biopic televisivo di Pablo Escobar, ma il successo di pubblico e critica ha convinto Netflix a trasformare Narcos nella sua Gomorra: una narrazione seriale che racconta un universo criminale reale, in questo caso quello dei cartelli colombiani. Morto il boss dei boss, durante la terza stagione di Narcos, in streaming dal 1 settembre su Netflix, incontreremo altri criminali ispirati ai narcos del Cartello di Cali. Tra i nuovi protagonisti anche l’attore Miguel Angel Silvestre di Sense8.
Ora che la caccia a Pablo Escobar si è conclusa, la DEA rivolge tutte le sue attenzioni all’organizzazione di trafficanti di droga più ricca del mondo: il Cartello di Calì. Guidato da 4 spietati padrini, il Cartello opera in modo completamente diverso rispetto a quello di Escobar, offrendo mazzette al governo e tenendo le azioni violente lontane dalle cronache. Gilberto mette in atto un piano coraggioso per allontanarsi dai suoi affari, mentre l’agente della DEA Javier Peña (Pedro Pascal) ingaggia rinforzi americani e colombiani per distruggerlo.
Gli elementi che hanno reso Narcos così convincente nelle sue prime due stagioni ci sono tutti: i titoli di apertura e la colonna sonora, la cinematografia lussureggiante e piena di suspense. E Pascal rimane fedele al copione del laconico Javy. (Michael Starr, New York Post).
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