La National Symphony Orchestra di Washington in concerto alla Scala

Il soft power e la diplomazia culturale Usa è arrivata in Italia con la National Symphony Orchestra di Washington DC che lunedì 26 febbraio ha tenuto la sua prima esibizione assoluta alla Scala di Milano. A fare da ambasciatore musicale è stato Gianandrea Noseda, suo direttore musicale da sette anni e milanese doc.

"Credo che il soft power della musica e dell'arte in generale sia particolarmente importante al giorno d'oggi", ha commentato Noseda. Ricordando i giorni trascorsi al Teatro Mariinsky dal 1997 al 2006 come un'epoca d'oro in cui musicisti provenienti da tutta l'ex Unione Sovietica suonavano insieme. Dall'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia due anni fa, Noseda ha avuto contatti solo con coloro che vivono all'estero. “Rischiamo di tornare all'idea del XVIII e XIX secolo, quando tutti erano divisi e c’erano guerre in ogni angolo", ha detto.

Il Maestro Gianandrea Noseda

In passato ha ricoperto ruoli di direttore ospite principale presso l'Orchestra Filarmonica di Israele, il Teatro Mariinsky della Russia, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e l'Orchestra Filarmonica di Rotterdam. I suoi impegni sono intensi: a maggio, all'opera di Zurigo di cui è direttore musicale, eseguirà due volte la tetralogia dell'Anello del Nibelungo di Wagner, con la Washington da questa stagione ha inserito nel programma un'opera in forma di concerto (si comincia con Otello) e ha ripristinato le tournée negli Stati Uniti, bloccate da dieci anni. E un ruolo da direttore musicale in Italia? "Sono stato per undici anni al Regio di Torino. Con i grandi progetti con la Symphony e Zurigo sono completamente focalizzato - spiega - ma da italiano mi manca un po' l'Italia”. Nel frattempo Noseda lavora anche con le orchestre giovanili: con la European Youth Orchestra ha in programma un tour estivo che toccherà fra l'altro i festival di Lucerna ed Edimburgo, mentre è fra i fondatori della Pan-Caucasian Youth Orchestra, creata al festival georgiano di Tsindali, unendo insieme musicisti azeri, georgiani, ma anche ucraini e russi che suonano tutti insieme nonostante il conflitto.

La serata alla Scala ha incluso il concerto n. 4 per piano di Beethoven (con solista Seong-Jin Cho) e la prima europea di Wake Up di Carlos Simon. Far conoscere e' un obiettivo, anzi una "missione" da portare avanti secondo Noseda anche e soprattutto fra i ragazzi. "Qualsiasi iniziativa che porta i giovani a conoscere la musica per poi fare una scelta va bene. Chi non sa e' meno libero e quindi - conclude - bisogna rendere possibile un approccio, se non lo fa la scuola ci assumiamo questo dovere, questa missione".

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