Lifestyle
November 14 2014
Per una volta gli Stati Uniti vogliono assomigliare all’Europa. A volerlo, per essere precisi, è il commissioner dell’Nba Adam Silver che ha chiesto al governo federale di dare la possibilità di scommettere sugli incontri di basket della sua lega, proprio come accade – con enorme profitto per le società di betting – nella quasi totalità dei paesi del Vecchio Continente. Negli Usa infatti esiste una legge – il “The Professional and Amateur Sports Protection Act” del 1992 – secondo la quale è vietato fare scommesse su qualsiasi partita di sport professionistico e amatoriale, fatta eccezione negli stati del Montana, Delaware, Oregon e ovviamente Nevada, capitale mondiale degli scommettitori.
“I tempi sono cambiati – ha dichiarato Silver – negli ultimi vent'anni il gioco d’azzardo è diventato sempre più popolare e socialmente accettato, tanto che gran parte degli stati americani offrono lotterie e casinò legalmente riconosciuti”.
Probabilmente Silver dimentica di citare, tra le sue motivazioni, il fatto che negli ultimi dieci anni il volume d’affari delle scommesse sportive è cresciuto in maniera vertiginosa – in Italia, solo per fare esempio, il circuito delle società in possesso di licenza (quindi monopoli di Stato esclusi) ha fatturato, nel 2013, quasi 4 miliardi di euro– e potrebbe aprire all'Nba un mercato dorato e, finora, totalmente inesplorato.
D’altra parte è anche vero che, come sostiente il commissioner, il proibizionismo alimenta il gioco d’azzardo illegale che in passato ha generato casi di corruzione sul campo di gioco. Il più eclatante è sicuramente quello dell’arbitro NBA Tim Donaghy che nel 2007 venne sospeso, e successivamente condannato a 15 mesi di carcere, per aver taroccato i risultati di alcune partite. Donaghy in pratica scommetteva (anche grazie ad un clan di scommettitori clandestini) sui punti di scarto degli incontri, che poi pilotava negli ultimi minuti assegnando tiri liberi ad hoc.
Ai tempi il caso del fischietto corrotto aveva sconvolto i vertici dell’Nba che curano gli interessi e l’immagine della loro lega. Ora resta da capire se il governo degli Stati Uniti vorrà accogliere la richiesta di Silver e aprire al gioco d’azzardo anche nello sport. In questo caso le montagne di dollari che verrano riversate nelle casse della lega sarebbero già una scomessa vinta.