Nba, e se i Lakers perdessero di proposito?

Sembra assurdo parlarne all'inzio della lunghissima regular season NBA (da 82 partite), e per una delle franchigie più vincenti della storia della lega, ma dopo aver perso quattro partite su altrettanti match, con uno scarto medio di 17 punti, un'ipotesi comincia a farsi spazio tra gli addetti ai lavori. Ovvero che i Los Angeles Lakers potrebbero decidere di perdere di proposito per rimanere fuori dai playoff a ovest, aumentando così le loro possibilità di agguantare un prima scelta al draft del prossimo anno. 

Giocare per perdere può sembrare un controsenso, e in effeti lo è in gran parte delle leghe sportive mondiali. Ma non nella NBA, in cui non esistono le retrocessioni ma bensì un sistema per cui le 14 squadre che non hanno raggiungo i playoff prendono parte a una lottery in cui viene assegnato l'ordine di scelta al draft, durante il quale le 30 franchigie possono scegliere nuovi giocatori provenienti dal college e dal resto del globo.

L'operazione sarebbe tutt'altro che insensata secondo alcuni giornalisti americani (qui l'articolo di Tom Ziller per SB Nation), soprattutto perché il GM dei Lakers Mitch Kupchack avrebbe operato proprio per mantenere il tetto salariale della squadra il più basso possibile, con contratti a breve termine – vedasi quelli di Jermey Lin e Carlos Boozer, in scadenza a fine stagione – che con il nuovo accordo delle televisioni lasceranno ampi spazi di manovra per firmare qualche free agent di lusso nelle prossime stagioni.

Non sarebbe la prima volta che in NBA si palesa una possibile "perdere e perderemo", per il quale negli stati uniti è stato coniato addirittura un nome, "tanking". Sarebbe però la prima volta dei Lakers e del suo leader Kobe Bryant che dopo la sconfitta di 23 punti contro Golden State ha risposto in maniera sarcastica (vedi video) a chi gli chiedeva se fosse preoccupato per la striscia perdente della sua squadra. Nel caso i Lakers decidessero davvero di perdere intenzionalmente, state certi che sarà proprio Kobe il più difficile da convincere. 

Bryant: "No, non mi preoccupano (le sconfitte, ndr). Sto facendo festa".


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