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December 12 2020
È un viaggio nella scienza e nella ricerca e soprattutto nel mondo Telethon Nessuno si salva da solo, il documentario ideato e scritto da Erika Brenna con Francesca Pampinella, in onda su Rai1 sabato 12 dicembre alle ore 12.25, uno dei primi appuntamenti della trentunesima edizione della Maratona Telethon sulle reti Rai. Come ha continuato a lavorare la Fondazione nell'anno della pandemia globale? Com'è riuscita a non lasciare sola la sua comunità, quali sforzi ha messo in campo per continuare con le cure e con la ricerca? A raccontarlo è un'inedita Cristiana Capotondi, da anni Ambasciatrice di missione di Fondazione Telethon.
Messi per un attimo da parte i panni dell'attrice di successo e della dirigente sportiva - è infatti capo delegazione della Nazionale Femminile di calcio e vicepresidente della Lega Pro - e indossati quelli della persona curiosa e in cerca risposte, Cristiana Capotondiha raccolto testimonianze, approfondito tematiche scientifiche e soprattutto ascoltato storie di persone con malattie genetiche rare e quelle delle loro famiglie. Così è nato Nessuno si salva da solo, il reportage Ideato e scritto da Erika Brenna con Francesca Pampinella e diretto da Raffaele Maiolino.
La Capotondi la scorsa estate - in un momento di tregua del virus - ha incontrato i protagonisti del mondo Telethon a cominciare dai direttori scientifici, i ricercatori, medici di fama internazionale, muovendosi tra Milano, dove c'è la sede del SR-Tiget (Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica), e Pozzuoli, altro polo dell'Istituto di eccellenza Telethon, il Tigem (Istituto Telethon di Genetica e Medicina). Il reportage parte da una tesi fondamentale: nessuno si salva da solo. «Non ci si salva se non si condividono conoscenze. Non può esistere una società equa se non si investe in ricerca scientifica. E mai come quest'anno ci si è resi conto - tutti - che non può essere che così», spiegano gli autori del documentario.
Ma i veri protagonisti di Nessuno si salva da solo sono soprattutto le persone affette da malattie genetiche rare e le loro famiglie, tutti uniti da una determinazione rara, dalla voglia di non piangersi addosso, gente che guarda al domani e a un futuro migliore. «L'anno della pandemia sta toccando in modo importante la vita di ognuno di noi: per la prima volta ci siamo sentiti fragili, insicuri, spaventati, talvolta addirittura terrorizzati. Sensazioni sconosciute per la maggior parte di noi, ma non per le persone con una malattia genetica rara e per le loro famiglie, che con queste sensazioni hanno vissuto, vivono e vivranno anche quando tutto questo sarà superato», sottolineano i protagonisti del reportage.
Nessuno si salva da solo cerca di spiegare quanto la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare sia un patrimonio di conoscenze fondamentale non soltanto e strettamente per le malattie genetiche, ma per la ricerca scientifica in generale. Anche in chiave Covid. Non è un caso che tra le testimonianze ci sia anche quella di Maria Pia Cicalese, che lavora in team con il Professor Aiuti con i malati trattati con terapia genica: a marzo, nel pieno della pandemia, ha deciso di varcare la soglia del reparto Covid per dare il suo contributo e nel documentario di Rai1 - disponibile poi su RaiPlay - racconta le analogie tra l'approccio ai pazienti Covid e ai pazienti con malattie genetiche rare e di come «si parte sempre da un foglio bianco».