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January 19 2024
Il 2023 si è chiuso con un sovraffollamento record nelle 189 carceri italiane, arrivate il 31 dicembre a un totale di 60.166 detenuti, malgrado la «capienza regolamentare» sia di 51.179 posti disponibili. Il numero dei reclusi negli tempi è aumentato al ritmo di oltre 400 al mese. Contro questa situazione, dalla mezzanotte di lunedì 22 gennaio, i vertici di Nessuno tocchi Caino, l’organizzazione radicale da anni impegnata per condizioni decenti nel sistema carcerario italiano, inizieranno uno sciopero della fame. L’iniziativa coinvolgerà anche l’ex parlamentare radicale Rita Bernardini e il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti. Lo sciopero della fame è teso alla ricerca di un dialogo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Oggi alla Camera Giachetti ha parlato della situazione delle prigioni italiane: «In gioco è lo Stato di diritto», ha detto, «perché il combinato disposto del mancato intervento sul sovraffollamento delle celle e il deficit strutturale degli organici di tutte le figure professionali addette all’esecuzione penale causa i trattamenti inumani e degradanti per i quali l’Italia è stata già condannata dalla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo».
Giachetti ha aggiunto di «non poter credere che Nordio e Meloni non ne siano consapevoli». Ha ricordato che Nordio aveva affermato che per costruire nuove carceri ci vogliono almeno 10 anni, «anche se non ha considerato il fatto che per rendere effettivamente disponibili posti aggiuntivi ci vuole il personale che, come detto, è già oggi fortemente carente». Giachetti ha indicato quindi la strada «della liberazione anticipata, già prevista dal nostro ordinamento e già adottata nella sua versione speciale all’indomani della sentenza Torreggiani. Ci vuole a questo punto più che mai il dialogo sincero previsto dal Satyagraha, parola che significa “forza della verità”.