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David Ramos/Getty Images
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Neymar al Psg per 522 milioni di euro: l'ultima follia del calciomercato

Sempre più folle e senza freni. Il calciomercato europeo sta per scrivere una nuova pagine record, malgrado gli sforzi della Uefa di contenere costi e indebitamenti dei club e la volontà del nuovo presidente Ceferin di provare a mettere limiti alle società top così da evitare che i ricchi diventino sempre più ricchi e gli altri siano condannati a guardare da lontano.

Mercoledì 2 agosto, Neymar, 25 anni, stella del Barcellona, ha saltato l'allenamento con i catalani e ha detto ai suoi compagni che lascia il team per trasferirsi al Paris Saint-Germain.

Il Psg pagherà dunque la clausola per strappare l'attaccante ai blaugrana: 222 milioni di euro cui aggiungere uno stipendio monstre da 30 netti (60 lordi) fino al 2022. Il totale fa spavento: è un'operazione da oltre mezzo miliardo di euro, senza dubbio la più cara della storia del calcio mondiale. 


Dal punto di vista economico si tratterebbe di un vero e proprio 'scippo' dello sceicco Al-Khelaifi al Barcellona, che infatti nega la possibilità. Neymar ha una clausola da 22 milioni di euro che a partire dalla prossima stagione salirà a 250 milioni. E' in Spagna da tre anni e con Messi e Suarez ha composto la MSN capace di segnare 364 gol in 36 mesi, 90 firmati proprio dall'attaccante brasiliano.

Neymar e l'offerta da 30 milioni di euro (netti) del Psg

Il secondo pilastro dell'offerta del Psg dopo il pagamento della clausola è rappresentato dall'accordo con il giocatore. Oggi Neymar guadagna 15 milioni di euro netti (la metà rispetto a Messi che ha appena rinnovato da vero re di Barcellona), i parigini gli offrono 30 (60 al lordo) fino al 2022. In tutto un'operazione da 522 milioni per un club che ha chiuso il bilancio 2016 fatturandone 542 ma con soli 43 di ricavi stadio e il solito aiutino della QTA (Qatar Tourism Authority) che la Uefa ha da tempo messo nel mirino.


Il Psg è ricco ma non ricchissimo. Condizione che dovrebbe spingere gli organismi del calcio europeo a una profonda riflessione, perché è evidente che le regole del fair play finanziario stanno faticando a ottenere l'obiettivo maggiore che si erano date: la contrazione di costi e indebitamenti per aprire alla concorrenza.

Sta avvenendo esattamente il contrario. Nell'ultima classifica Deloitte per fatturati c'erano sei club oltre il mezzo miliardi (Manchester United, Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco, Manchester City e Psg), qualcuno agganciato con le unghie all'ultimo vagone dei ricchi (Arsenal, Chelsea, Liverpool e Juventus) e poi un salto indietro a tutte le altre società.

Scenario preoccupante in prospettiva. Il nuovo presidente Ceferin ha allo studio un salary cap e limiti alle rose per consentire ai campioni di circolare senza concentrarsi in poche piazze. Operazioni (anche solo virtuali) come quella per portare Neymar a Parigi confermano l'urgenza della svolta. 

(Questo articolo è stato pubblicato la prima volta il 18 luglio 2017 e aggiornato il 2 agosto)

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