Non chiamateli smartphone. Sono fotocamere che telefonano

Non è poi questa gran sorpresa: lo smartphone è talmente radicato nelle nostre vite, così onnipresente nella nostra quotidianità, che le sue caratteristiche devono necessariamente riflettere gli ultimi bisogni, le priorità di un tempo in subbuglio. I suoi occhi cristallizzano il presente, lo ipnotizzano, ne compongono la narrazione.

Smorzate le ansie della pandemia, fremiamo per riappropriarci del mondo là fuori, per ritrovare gli orizzonti ampi, riscoprire la bellezza dei paesaggi lontani: ecco allora grandangoli esagerati, lenti voraci di spazi che allargano l’inquadratura per farci entrare dentro assembramenti di amici, panorami sterminati. O zoom portentosi, messe a fuoco dopate, perché nulla ci sfugga o si perda: né il troppo lontano, né l’incredibilmente vicino.

Ora che non ci sono più coprifuoco vanno a estinguersi le zone a semaforo, oggi che tirare tardi è benvenuto e lecito la corsa tecnologica è superare gli scogli del tramonto: fare scatti magnifici nelle tenebre, nei locali scarsamente illuminati, in tutto quel tempo ritrovato che ci scorre davanti e s’addentra nella sera. Allo scopo, è stato persino stabilito un termine, copyright di Samsung: «nightography». La fotografia notturna, sia da ferma che in movimento.


Samsung Galaxy S22 Ultra


Samsung Galaxy S22 Ultra

integra le lenti nella cornice di metallo, per un design che trasmette lusso e raffinatezza. Lo zoom è da record, i video notturni sono fluidi, luminosi, senza fastidiosi bagliori. Da 1.279 euro.

OPPO Find X5 Pro


OPPO Find X5 Pro

ha due fotocamere dotate di sensori Sony e un processore dedicato, basato sull’intelligenza artificiale, per realizzare video di qualità anche se la luce è scarsa. A 1.300 euro.

GOOGLE Pixel 6 Pro


GOOGLE Pixel 6 Pro

rende semplice il fotoritocco. Con la gomma magica elimina i dettagli indesiderati dalle immagini. A 899 euro.

HUAWEI P50 Pro


HUAWEI P50 Pro

integra le lenti in un doppio anello. Il fotografo Luca Locatelli ne ha dimostrato la qualità usandolo per un reportage. A 1.200 euro.

Honor Magic4 Pro


Honor Magic4 Pro

Le fotocamere spiccano per il design originale. Lo zoom digitale 100x avvicina i dettagli più distanti. A 1.099 euro

XIAOMI 11T Pro


XIAOMI 11T Pro

ha una tripla fotocamera con sensore da 108 megapixel di livello professionale.

Da 550 euro.

REALME GT 2 Pro


REALME GT 2 Pro

ha un grandangolo da record, pari a 150 gradi, per immortalare i panorami più vasti. Da 650 euro.

APPLE iPhone 13 Pro


APPLE iPhone 13 Pro

non si perde i dettagli: realizza scatti di qualità anche a 2 centimetri di distanza dal soggetto. Da 1.189 euro.

Frammenti di un vocabolario aggiornato, uno specchio di abitudini in evoluzione, di consumi stravolti: «Si prevede che, nel 2022, i video su smartphone rappresenteranno il 79 per cento dell’intero traffico mobile» fa notare Paolo Bagnoli, head of marketing della divisione italiana di telefonia dell’azienda coreana. Poi aggiunge: «Nella serie di top di gamma Galaxy S22, presentata pochi giorni fa, abbiamo implementato nuove funzioni che consentono di realizzare filmati e scatti più nitidi e fluidi, alzando l’asticella della creatività. Queste funzionalità consentono alla fotocamera di catturare più luce, enfatizzare i dettagli e rendere vividi i colori, così da far risaltare i contenuti anche al buio».

Sono visioni e ambizioni che sconfinano nell’arte. La stessa che sarà protagonista nello Spazio Maiocchi di Milano, i prossimi 26 e 27 marzo: un’istallazione, aperta al pubblico, di fasci luminosi su uno sfondo completamente oscuro, a firma del designer Weirdcore, noto per aver collaborato con talenti quali i Radiohead o Miley Cirus. L’opera si chiamerà La luce al buio, la stessa che gli ultimi telefoni di Samsung vogliono accendere.

Huawei, invece, ha collaborato con il celebre fotografo Luca Locatelli, che ha realizzato Back in motion, una collezione di scatti con i nuovi P50 Pro e P50 Pocket premium edition: «È stata un’occasione per mettere alla prova il comparto fotografico dei nuovi smartphone, nel quale riconosco un livello professionale in grado di rappresentare la realtà con colori brillanti e fedeli e cogliere dettagli inaspettati dei soggetti, a prescindere dalle condizioni di luce» ha commentato Locatelli.

Merito pure del rapporto di lungo corso tra la casa cinese e la tedesca Leica, nome storico, quasi sacro, per i cultori della fotografia. Come lo è la svedese Hasselblad, che allunga la serie delle alleanze tra analogico e digitale: equipaggia con una serie di filtri eleganti e impostazioni avanzate il Find X5 Pro di Oppo, che monta sensori Sony, altra icona del settore. «Sono tutti strumenti e possibilità per dare un tocco autoriale agli scatti, avvicinarsi a un’estetica, parlare un linguaggio visivo. Qualsiasi oggetto che facilita la creazione di contenuti di qualità è benvenuto dal pubblico» riflette Isabella Lazzini, chief marketing officer di Oppo Italia. «La sfida» aggiunge «è anche adeguarsi ai codici delle nuove generazioni, che comunicano più attraverso i video che le foto. Con il nostro ultimo modello, grazie a un processore sviluppato in casa e all’intelligenza artificiale, siamo in grado di migliorare la risoluzione delle riprese notturne, incrementandone la nitidezza e la riproduzione dei colori». Perché al di là delle nostre doti di composizione e inquadratura, gli smartphone ci mettono del loro nel semplificarci la vita, trasformandoci in registi e artisti dell’immagine in rapidi attimi. L’11T Pro di Xiaomi, per esempio, integra le funzionalità «Cinemagic» che consentono di zoomare su un soggetto di un video, aumentando di riflesso il suo audio, a dare vita a scie di luci notturne oppure eseguire suggestivi time-lapse, «strizzando» eventi dilatati come un tramonto in una manciata secondi.

Il nuovo Pixel 6 di Google, a un prezzo quasi dimezzato rispetto alla maggior parte dei top di gamma (costa 649 euro), offre obiettivi molto performanti: l’«ultrawide» consente inquadrature ampie, gli scatti in movimento hanno un’ottima resa, così come i volti dei protagonisti immortalati, non rovinati da sgradevoli sfocature. Ma l’elemento più utile e sorprendente è la gomma magica: rimuove dalle immagini gli oggetti e le persone non desiderate, basta sfiorarli sullo schermo. D’incanto, li fa scomparire.

I risultati, degni di un programma di fotoritocco, lasciano di sasso. E rappresentano un trucchetto lecito, una rivincita sul presente e sulle scorie del passato: quando la realtà continua a essere guasta, tanto vale aggiustarla.


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