«Non vedo complotti contro l’Anpdi»
- La replica del generale Iubini
Il Presidente Nazionale dell'ANPDI, nell'articolo a sua firma apparso sul sito Panorama.it lo scorso 9 giugno, allude ad un complotto perpetrato in danno del Sodalizio senza precisare che ENAC è intervenuto per bloccare, previa diffida, un'attività lancistica svolta in violazione della legge.
Ad ANPDI non é mai stata preclusa la facoltà di svolgere l'attività lancistica con organizzazione e sotto giurisdizione militare, eppure, non ha colto tale opportunità che l'avrebbe messa al riparo dalle indagini. Il punto è che l'ANPDI ha trasmigrato l'attività di tipo militare in ambito civile (impiegando vettori civili e operatori in possesso di qualifiche civili pur sapendo che il proprio personale con qualifica ANPDI non può svolgere operazioni da lancio da vettore civile) senza inquadrarsi sotto l'egida dell'Autorità di vigilanza né certificarsi come scuola di paracadutismo presso l'Ente civile.
La circostanza che ANPDI abbia agito in questi anni «indisturbata», svolgendo l'attività lancistica da aeromobile civile, più che una giustificazione, pare un'aggravante in quanto un'attività illecita, come quella che oggi contesta ENAC, non si trasforma in lecita perché nessuno l'ha fermata. Senza soffermarsi sui mancati controlli, l'attività lancistica prevista dalla Circ. Mil. 1400/1229 Ed. '98, che dovrebbe svolgersi con qualifiche ANPDI e da vettore militare, risulta invece svolta presso Scuole di paracadutismo civili e con operatori terzi aventi qualifiche civili.
Di fatto, l'attività lancistica di tipo militare, la cui fornitura del servizio dovrebbe essere svolta secondo la Convenzione dall'ANPDI in via esclusiva, non viene assicurata dal Sodalizio, ma in realtà da terzi, con impiego di operatori terzi. Con questo escamotage, i corsi di paracadutismo paiono regolari: ANPDI, in particolare, attesta all'Ente militare di svolgerli con impiego di qualifiche ANPDI (che non sono aeronautiche) e rilascia, con firma validativa del suo Presidente, l'Attestato di Abilitazione al Lancio (che l'Autorità Militare controfirma) valido ai fini concorsuali.
Tutto parrebbe in regola, se non fosse per il fatto che la qualifica ANPDI di Istruttore di Paracadutismo (IP) e di Direttore di Lancio (DL), pur aventi medesima terminologia di quelle in uso in ambito aeronautico (civile), sono «inidonee» alla funzione di istruzione degli allievi e a svolgere le operazioni di lancio di paracadutisti da vettore civile: non sono equivalenti a quelle civili in «formazione» per il conseguimento di qualifica e/o licenza, né in «compiti» e tampoco in «esperienza». Gli allievi, che confidano nel controllo dell'attività da parte degli Enti, arrivano al lancio istruiti da personale non autorizzato e con un addestramento «insufficiente» per tipologia e finalità da quello previsto da ENAC per aeromobili civili.
Quindi, più che un complotto, è sotto indagine l'intera attività lancistica ANPDI, dalla istruzione degli allievi al suo svolgimento. SME ha sospeso in data 10.02.21 la Convenzione in corso con l'ANPDI bloccando il rilascio degli attestati ben prima che Enac inibisse con suo atto l'attività lancistica (05.03.21), che é svolta senza un regolamento in ambito civile che lo preveda e con l'impiego di un equipaggiamento da lancio (privo di certificazione Enac) vietato da vettore civile.
È noto, poi, che ANPDI ha consentito l'accesso ai corsi di paracadutismo in maniera indistinta, ovvero a soggetti non aventi titolo ed estranei alla Convenzione: lo afferma candidamenteil suo Presidente laddove dichiara che l'attività aviolancistica ha interessato «carabinieri, poliziotti, marinai, finanzieri, avieri» (oltre a vigili urbani e civili), le cui figure non rientrano nella Convenzione stipulata tra l'ANPDI e lo SME poiché essa è rivolta in via esclusiva ai militari della Forza Armata.
Di fronte a questa situazione di illiceità diffusa e al profilo di elusione fiscale che presenta l'attività lancistica svolta con tali modalità attraverso operatore terzo, avente caratteristica di natura commerciale e non aeroscolastica, i soggetti pubblici sono intervenuti, in autonomia, nell'ambito delle proprie funzioni di vigilanza e settori di competenza: Enac, ha bloccato l'attività di natura illecita non conforme alla normativa; SME, ha sospeso la Convenzione ANPDI e bloccato l'attestato di abilitazione al lancio, il cui atto di natura «fidefaciente», valido ai fini concorsuali ed a firma dell'Autorità Militare, attesterebbe attività lancistica svolta nel rispetto delle leggi vigenti.
La novità, che dal bando di concorso VFP1 2021 non compare l'abilitazione ANPDI tra i titoli di merito per acquisire punteggio nel concorso militare, fornisce la dimensione di valore che rappresenta l'interesse pubblico per l'Autorità Militare, immanente, rispetto a quello di un soggetto privato qual è l'ANPDI. Più che un complotto, sono gli Enti ad essere intervenuti con il controllo e la vigilanza sull'attività lancistica svolta dall'ANPDI per il ristabilimento della legalità.
* Direttore scuola paracadutismo Asd Salerno
La replica del generale Iubini
Cortese Direttore,
in relazione al contenuto della missiva indirizzatale è opportuno formulare talune precisazioni per amore di verità e di precisione.
Contrariamente a quanto prefigurato dall'estensore della missiva, la normativa del settore afferma in modo esplicito che i lanci di interesse militare con paracadute emisferico si possono svolgere anche da velivolo civile con il preposto personale dell'ANPDI munito delle prescritte qualifiche; e a tali disposizioni, ripetutamente ribadite per iscritto dall'Autorità Militare, l'Associazione si è sempre attenuta nei lunghi decenni della propria storia istituzionale.
In tale ottica, pertanto, le plurime considerazioni formulate dall'estensore della missiva circa il carattere illecito ed elusivo dell'ANPDI appaiono non solo erronee dal punto di vista giuridico, ma anche gravemente lesive dell'onorabilità, del decoro e della reputazione dell'Associazione. A fronte di tali circostanze, con le modalità e la tempistica ritenute opportune, l'ANPDI si riserva di tutelare la propria posizione in ogni ambito giuridico in cui ciò sia consentito.
Un'ultima notazione. L'autore della lettera è un ex associato da tempo in contenzioso con l'ANPDI, che ha svolto per molto tempo in seno all'Associazione e in prima persona proprio quel complesso di attività che oggi impropriamente qualifica come illecite ed elusive. Prima di formulare talune affermazioni, una valutazione di coerenza del proprio pregresso operato e un'analisi oggettiva della vigente disciplina di settore da parte dell'estensore della missiva sarebbe stata necessaria e ciò per non indurre i lettori in errore prima ancora che per evitare di denigrare l'ANPDI. La circostanza che ciò non sia avvenuto dà la misura dello spessore dell'iniziativa a cui si replica.
Nel ringraziarLa per l'attenzione dedicata all'ANPDI ed alle sue attività si formulano cordiali saluti
Il Vice Presidente Nazionale ANPDI
Gen. B. (aus) Raffaele Iubini
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