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August 16 2011
di Annalisa Chirico
Quando il cancello si chiude alle tue spalle, senti che hai superato il confine.
Anche quest’anno Ferragosto in carcere. A me è capitato di varcare il confine degli istituti penitenziari di Bari e Taranto nella Regione più sovraffollata d’Italia. Con tanto di Garante dei detenuti, che esiste (seppur da poco), ma non si vede.
I radicali vogliono l’amnistia. Il governo per bocca del Ministro della Giustizia Nitto Palma fa sapere che servono risposte strutturali, non emergenziali. E io sono d’accordo. Tuttavia mi chiedo se un Paese civile possa permettersi situazioni come quelle baresi (530 presenze a fronte di una capienza di 270 unità). Capita, per esempio, che 17 persone siano ristrette in una ventina di metri quadri coi letti a castello che sfiorano il soffitto e i turni per stare in piedi. Oppure che ci siano decine di stranieri, che non parlano italiano, da mesi non comunicano con i propri familiari e non hanno mai visto l’avvocato assegnato loro d’ufficio.
Non è principalmente una questione di com-passione, ma di giustizia. Giusta. Il 40% dei detenuti in Italia è in attesa di giudizio. Diciamo pure che sono “presunti innocenti”. Per la metà di questi il giorno del processo sarà quello della liberazione.
Io sono d’accordo con Nitto Palma. L’amnistia non è la soluzione strutturale al collasso del sistema della giustizia (di cui lo stato delle carceri è solo una propaggine). Ma nelle patrie galere la tortura è legalizzata. Se prendiamo atto di questo non solo come esercizio di retorica, possiamo forse affidare la soluzione di una così “prepotente urgenza” ai tempi lenti e incerti della politica? Se sì, a quale prezzo?
Nel frattempo, ecco una proposta economica e di buon senso. Un detenuto costa in media alle casse dello Stato più di 300 euro al giorno. Proprio così. Se non volete, Ministro, amnistiarlo, almeno mandatelo in albergo. Anche in tripla in un due stelle. La Lega non s’incazzerà, noi contribuenti risparmieremo qualche soldino e un brandello di civiltà sarà recuperato. Per tutti.