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January 12 2015
La sensazione che sulla vicenda "Norman Atlantic" si cerchi di "spegnere" – dopo gli incendi - anche la verità, sembra ormai una certezza. Parla Mario, il figlio di Carmine Balzano, uno dei due camionisti italiani dispersi quella notte:
"L'ultima telefonata di papà è arrivata fra le 3 e le 4 di mattina. Assicurò mia madre che si era messo in salvo dopo l'incendio della nave, salendo su una scialuppa. Anzi, parlò di una zattera di salvataggio. Il principale di mio padre gli parlò al telefono alle sei, lui stava ancora in mare. Abbiamo provato a richiamare, ma in un primo momento rispondeva la segreteria greca, poi scattava il gestore italiano. Di mio padre, più nessuna traccia.
Nessuno parla. Dopo aver sentito una superstite dichiarare di essere stata quattro ore in mare con altre persone, l'abbiamo contattata. Ha negato tutto! Non so perché, forse su consiglio degli avvocati. Era andata in Grecia dalla Svizzera per trovare dei parenti. Qui nessuno ci dice nulla, non ne comprendiamo i motivi, la capitaneria di porto non ci risponde da due giorni. Abbiamo fatto tutte le denunce possibili per richiedere la localizzazione del telefono: ci hanno contattato il 7 gennaio, ma senza fornirci risposte.
Quella notte il personale di bordo doveva aspettare di mettere tutti i passeggeri in salvo, invece molti membri dell’equipaggio hanno pensato solo a se stessi. Ci sentiamo soli, abbandonati dalle istituzioni, troppo silenzio. Chi vuole nascondere cosa? Perché nessuno si sta interessando di questa vicenda? Dov'è mio padre? All'appello manca una zattera si salvataggio. Erano sette in tutto: tre hanno preso fuoco e le altre le hanno ritrovate in mare.
Nell’ultima telefonata, mio padre raccontava che vedeva le luci della costa albanese, che si trovava con altre persone e che stavano aspettando qualche soccorso. E se fosse ancora sotto shock, disperso da qualche parte? Se avesse visto altre persone morire? Se non riuscisse a mettersi in contatto con noi? Non voglio pensare che sia morto. Troppo dolore per noi figli e per nostra madre. Vogliamo risposte. Si continui a cercare".
È vero quello che mi racconta Mario? E cioé che quella notte il responsabile dell'evacuazione si sarebbe calato in mare con una scialuppa carica solo per metà, pur di mettersi in salvo lui, alla maniera del comandante Schettino? Di chi sono le responsabilità di questa tragedia? Norman Atlantic aveva i permessi per navigare? Le porte taglia fuoco non erano a norma, il sistema antincendio non ha funzionato e i sommozzatori raccontano che le alette di stabilità dovevano essere aperte invece sono state ritrovate chiuse (una aperta solo per metà).
I soccorsi sono stati adeguati? Mario Balzano lancia il suo appello: "Chiedo alle autorità di competenza di mettere a disposizione tutti i mezzi e le forze per la ricerca dei dispersi. Vorrei una maggiore disponibilità a tenerci informati da parte dell'Albania e Grecia, a non abbandonarci nel silenzio più assoluto in cui siamo rimasti da quel maledetto 28 dicembre. Abbiamo mandato una lettera al Papa, a Renzi e a Napolitano, con la quale chiediamo solidarietà in quando cittadini italiani. Qualsiasi persona al corrente dei fatti può contattarci anche in forma anonima... abbiamo aperto anche una pagina Facebook... In questo momento, avrei solo un desiderio: vorrei avere una bacchetta magica per diventare il capitano di una lussuosissima barca… e avere a bordo i parenti delle 15 persone più importanti e potenti d'Italia... e scomparire improvvisamente nel nulla per 16 lunghissimi giorni… e guardare cosa succederebbe, quali mezzi metterebbero in azione per ritrovarli e far rivivere loro il nostro stesso dramma”.
Aspettiamo, caro Mario, di sapere quello che racconterà la scatola nera
della nave al pm Ettore Cardinali. E intanto, si continui a cercare.