La notte di San Lorenzo: la bellezza delle stelle cadenti raccontata in tutte le lingue del mondo

La notte delle stelle cadenti, spesso associata alle Perseidi, è un evento celeste che ha affascinato l'umanità per secoli. In molte culture, questo spettacolo di meteore è stato avvolto da leggende e miti che riflettono le speranze, i sogni e le credenze dei popoli.

Il legame tra stelle cadenti e desideri ha radici antiche e, ancora oggi, si associa il passaggio delle meteore alla realizzazione delle aspirazioni personali. Secondo la tradizione, le stelle cadenti sono considerate le lacrime versate da San Lorenzo durante il suo martirio, avvenuto il 10 agosto del 258 d.C., quando fu arso vivo. Da allora, i fedeli hanno iniziato a esprimere desideri al passaggio delle stelle cadenti, sperando che il santo li ascoltasse e portasse loro fortuna.

Partendo dall'Italia e proprio da San Lorenzo, la storia che lo lega alle stelle cadenti si tramanda dal 258 d.C, anno del suo martirio. San Lorenzo, diacono della Chiesa cristiana, fu martirizzato a Roma il 10 agosto del 258 d.C. Durante il suo martirio, Lorenzo fu arso vivo su una graticola, un metodo di esecuzione particolarmente crudele. La leggenda che lega la sua figura alle stelle cadenti si sviluppò nel tempo come una riflessione simbolica del suo sacrificio e della sua fede. La storia che associa San Lorenzo e le stelle cadenti ha le sue radici nel modo in cui è stato martirizzato. La graticola su cui Lorenzo fu arso viva era un simbolo di torture e di ardore, ma anche di resistenza e di fede incrollabile. Dopo il suo martirio, San Lorenzo divenne un simbolo di luminosità e di ardore spirituale. Nel Medioevo, la pioggia di meteore che si verifica ogni anno durante la notte del 10 agosto, conosciuta come le Perseidi, è stata interpretata come le "lacrime" di San Lorenzo. Secondo la leggenda, le stelle cadenti sono il segno del martirio e del sacrificio di San Lorenzo. Si credeva che, ogni anno, durante la sua festa, il cielo fosse cosparso di queste "lacrime di fuoco" che rappresentano il suo martirio e il suo sacrificio per la fede cristiana.

In Russia, la leggenda di Laika e le Perseidi affonda le radici in una storia d’amore travolgente e impossibile. Laika, una giovane e bella principessa, era innamorata di un coraggioso guerriero. Tuttavia, una maledizione gettò un’ombra sulla loro felicità, separandoli per sempre. Ma ogni anno, durante la notte delle Perseidi, il cielo si illuminava di stelle cadenti, e questi astri luminosi erano visti come i baci che i due amanti non potevano scambiarsi sulla Terra. Ogni stella cadente era un messaggero di amore eterno, e il cielo notturno si trasformava in un palcoscenico celeste per il loro legame indissolubile.

In Giappone, la notte delle stelle cadenti è intrinsecamente legata al festival Tanabata, un’occasione di celebrazione e speranza. La leggenda racconta di Orihime, la tessitrice delle stelle, e Hikoboshi, il pastore delle vacche, due amanti separati dalla vastità della Via Lattea. Durante l’anno, la distanza tra le loro stelle era incolmabile, ma al festival Tanabata, si crede che Orihime e Hikoboshi possano finalmente ricongiungersi. Le stelle cadenti che solcano il cielo sono considerate le lacrime di gioia di questi amanti celesti che, finalmente, si ritrovano e danzano insieme tra le stelle.

In Grecia, la notte delle Perseidi è avvolta dalla credenza che le stelle cadenti siano i sogni degli dei. Secondo la mitologia, Zeus e gli altri dèi del Monte Olimpo inviano queste meteore come messaggi agli esseri umani. Ogni stella cadente è vista come un segno di benevolenza divina o un avviso che richiede attenzione. La notte delle Perseidi diventa così un momento speciale per ascoltare i messaggi celesti e riflettere sui segni del destino che il cielo offre.

In Cina, una leggenda affascinante descrive le stelle cadenti come frecce scagliate dagli dei. Secondo il mito, queste meteore sono i proiettili divini usati per mantenere l’ordine nel cielo e sulla Terra. Le frecce luminose che attraversano il cielo durante la notte delle Perseidi sono viste come segni di protezione e guida divina. Ogni stella cadente rappresenta una freccia che guida gli esseri umani e protegge il mondo dall’oscurità.

Infine, in Honduras, la leggenda delle “Sorelle del Cielo” racconta di sette anime di sorelle che, per sfuggire a una terribile tempesta, ascenderono al cielo. Ogni anno, durante la notte delle Perseidi, queste sorelle possono scendere dalla loro dimora celeste e danzare tra le stelle. Questo spettacolo di meteore è interpretato come un segno di buona fortuna e protezione per chi osserva il cielo notturno, offrendo un senso di benedizione e speranza.

Ma non solo leggende. Alle stelle cadenti sono dedicate alcune delle frasi più belle al mondo. Babbel, l'ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue, ha selezionato espressioni idiomatiche sulle stelle in giro per il mondo.

Come sottolinea Esteban Touma, maestro di Babbel Live, la piattaforma che offre lezioni online dal vivo tenute da insegnanti altamente qualificati, il verbo “desiderare” deriva dal latino "desiderare", composto da "de-" (che può significare allontanamento o privazione) e "sidera" (stelle), suggerendo una connessione linguistica con le stelle. Il termine desiderio indica, quindi, un sentimento di mancanza per qualcosa che si ritiene necessario possedere (metaforicamente “le stelle”) per il proprio benessere fisico e/o spirituale.

Non stupisce dunque che in diversi paesi del mondo siano nate delle espressioni che mettono in connessione le stelle e i desideri:

天に向かって矢を放つ (ten ni mukatte ya o hanatsu) / 星がっている (Hoshigatte iru): l’espressione giapponese traducibile con la frase “scoccare una freccia verso il cielo” viene impiegata per indicare sforzi o azioni che puntano al raggiungimento di obiettivi difficili da realizzare. L’immagine di una freccia sparata verso l’alto senza colpire un bersaglio preciso riflette infatti l’idea di un desiderio che potrebbe risultare impossibile da concretizzare. L'espressione "Hoshigatte iru", invece, si può tradurre con "essere posseduto da una stella" e viene usata soprattutto in contesti poetici o letterari per descrivere persone che hanno un'aura speciale o un carisma che le distingue dalle altre. L'idea di essere "posseduto da una stella" evoca immagini di grandezza e unicità, simili alla brillantezza delle stelle nel cielo notturno e riflette anche l'importanza delle stelle nella cultura giapponese: un esempio, in questo senso, è l’evento Tanabata (il Festival delle Stelle, simile alla notte di San Lorenzo in Italia) in cui si celebrano l'incontro delle divinità Orihime e Hikoboshi, rappresentate dalle stelle Vega e Altair, e durante il quale le persone scrivono i propri desideri su strisce di carta (tanzaku) per poi appenderli ai rami di bambù, sperando che vengano esauditi.

To hitch one’s wagon to a star / to reach for the stars: queste due espressioni idiomatiche inglesi condividono un tema comune di ambizione e aspirazione. La prima si può tradurre con la frase “attaccare il proprio carro ad una stella” e significa perseguire obiettivi ed aspirazioni grandiose, anche a costo di “sfruttare” la conoscenza di persone più potenti e di successo e che possono aiutare a “trainare il proprio carro” fino al raggiungimento dei propri sogni. La seconda, che significa “puntare in alto” e cercare di realizzare obiettivi ambiziosi, deriva dall'idea che le stelle, essendo così lontane e irraggiungibili, rappresentino traguardi estremamente difficili da raggiungere. Entrambe le espressioni sono legate alla locuzione latina “Ad astra”, che significa “alle stelle”: la frase ha origine da Virgilio, che nell'Eneide scrisse “sic itur ad astra” (“così si viaggia verso le stelle”) e “opta ardua pennis astra sequi” (“desiderio di inseguire le stelle alte/ difficili da raggiungere sulle ali”).

Apunta a las estrellas / Estrellarse:la frase spagnola traducibile con “mira alle stelle” può ricordare ad una prima lettura la struttura della precedente espressione giapponese, però in questa accezione si carica di valenze positive: è infatti un incoraggiamento ad essere ambiziosi e ad aspirare a “raggiungere le stelle” perché si otterrebbero comunque dei risultati significativi e si eleverebbero i propri standard personali. Da non confondere con "estrellarse" che significa invece "schiantarsi" o "andare a sbattere contro le stelle": l'etimologia del verbo è infatti legata all'idea di una "stella cadente" o all'impatto di una stella che cade. L’origine di questa espressione, che viene utilizzata per descrivere un fallimento clamoroso o un insuccesso totale, risale all'idea di un volo ambizioso che finisce in un disastro, simile all'inglese "to crash and burn". È spesso usata in contesti in cui qualcuno ha tentato qualcosa di molto difficile o rischioso e ha fallito in modo spettacolare.

Être une étoile montante / Tirer des plans sur la comète: questa frase francese, traducibile in italiano con “essere una stella nascente”, viene utilizzata metaforicamente per definire una persona che sta conquistando progressivamente maggiore notorietà e fama. Così come un astro che “sale” nel cielo, la vita professionale o personale di una “stella nascente” è in ascesa e diventa sempre più brillante. "Tirer des plans sur la comète", invece, significa letteralmente "tracciare dei progetti sulla cometa" e viene utilizzata per descrivere qualcuno che fa piani irrealistici o troppo ambiziosi. L'origine dell'espressione risale al 1882 quando una cometa molto brillante apparve nel cielo, suscitando grande curiosità tra gli osservatori; all'epoca però, con gli strumenti e le conoscenze limitate, prevedere la traiettoria di una cometa era estremamente difficile e incerto per cui l’espressione viene utilizzata ancora oggi per indicare una pianificazione che non ha una base concreta.

Unter einem guten Stern stehen / Sternstunden: l’espressione tedesca “Unter einem guten Stern stehen”, traducibile con l’“essere sotto una buona stella” si ricollega all’antica credenza che le stelle avessero il potere di modificare il destino degli uomini. In questo senso, quando si fa riferimento a qualcuno nato sotto l’influenza “di una buona stella” si intende descrivere una persona piena di fortuna nelle circostanze quotidiane. "Sternstunden" si riferisce invece a momenti di grande importanza o felicità: letteralmente traducibile come "ore stellari", questa espressione è stata resa popolare dal poeta tedesco Friedrich Schiller nel suo dramma "Wallenstein". Le "Sternstunden" rappresentano quei momenti rari e preziosi nella vita di una persona, paragonabili alla visione di una stella cadente, che portano grande gioia.

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