Tecnologia
November 17 2015
Chi l’ha detto che la Tv è morta? Checché se ne dica il nostro bel televisore è ancora lì, appollaiato nel bel mezzo del salotto, pronto a farsi mirare e rimirare da ogni angolazione.
Certo, è indubbio, l’avvento di Internet e la diffusione dei dispositivi mobili hanno lasciato il segno. Quel tipo di programmazione fatto di palinsesti rigidi, scolpiti nella pietra, quella sì è un lontano ricordo. Più passa il tempo e più appare chiaro che il mezzo televisivo è sempre più simile a una grande scatola di cioccolatini che possiamo riempire a nostro piacere con leccornie (gratuite o a pagamento) di varia natura.
È in un contesto di questo tipo che va a inserirsi la nuova Apple Tv, ultimo aggiornamento del popolare set-top-box lanciato da Cupertino nell’ormai lontano 2007. Sono passati otto anni da quel primo embrionale tentativo di aggiungere pepe al televisore, ma - possiamo dirlo - l’idea della Mela sembra essere più o meno la stessa, almeno nella forma: quella di uno scatolotto da attaccare alla tv per aumentarne le potenzialità espressive.
Nella sostanza, però, le cose sono cambiate eccome. La decisione di costruire un sistema operativo ad hoc - il suo nome è tvOS - è il tentativo nemmeno troppo velato di dare un senso a un oggetto fino ad oggi un po' limitato, dando al telespettatore medio tutte quelle comodità che ha già imparato a conoscere attraverso i suoi gadget portatili (smartphone, tablet, lettori di varia natura). Ecco, la nuova Apple Tv 4G 2015 è soprattutto questo: un dispositivo apparentemente simile al passato creato però intorno a un ecosistema tutto nuovo. Dopo averla provata per qualche giorno vi raccontiamo le nostre prime impressioni.
Cos’è
La nuova Apple Tv si compone sostanzialmente da due elementi: un set-top-box da attaccare alla tv e un telecomando intelligente. Se il primo elemento è sostanzialmente identico alla precedente Apple Tv (uno scatolotto nero, solo un po’ più spesso, dotato di presa di rete, cavo Hdmi e uscita USB Type-C), il secondo è invece piuttosto differente. Apple Tv Remote - così la società di Cupertino ha ribattezzato il suo telecomando - è innanzitutto più raffinato: plastica, alluminio e vetro si fondono in un tutt’uno che ha poco o nulla da invidiare a uno smartphone.
Il paragone non è casuale dal momento che il nuovo telecomando integra un trackpad a sfioramento, è dotato di accelerometro e giroscopio (vi spiegheremo più avanti a cosa servono), si ricarica con un cavo lightning, e dispone un tasto dedicato - lo si riconosce dall'icona con il microfono - per comunicare con Siri. Insomma si potrebbe quasi dire che la nuova Apple Tv sia un set-top-box con un piccolo iPhone per telecomando.
Come funziona
Una volta attaccata la Apple Tv alla presa Hdmi del televisore non resta che configurare il dispositivo con le proprie credenziali Apple. La prima buona notizia è che la prassi di registrazione non prevede l’inserimento “manuale” dell’Apple ID: è sufficiente avvicinare il proprio iPhone o il proprio dispositivo iOS alla Apple tv (purché aggiornato alla versione 9.1 del sistema operativo) e tenere il Bluetooth attivato per avviare l’accoppiamento automatico del set-top-box con l'accout utente.
La seconda buona notizia arriva dalla nuova interfaccia tvOS, il cui impatto è a dir poco confortante: ogni particolare è stato pensato (e curato) per mettere l’utente Apple a suo agio, circondato da tutte quelle comodità di cui è ormai "schiavo". L’impostazione è quella pulita e razionale dei dispositivi iOS, con l’aggiunta di trasparenze, ombreggiature, e sfondi consoni alla visualizzazione sul grande schermo. A dire il vero più che l’interfaccia in sé a impressionare è soprattutto l’esperienza di navigazione nel suo insieme: poter contare su un telecomando intelligente, dotato di un trackpad così sensibile al tocco, è una bella comodità specie quando ci si muove da una parte all’altro dello schermo. Gli unici nodi vengono al pettine quando c'è di mezzo una ricerca: le lettere che compongono una singola query vanno selezionate una per una da una tastiera virtuale proiettata a tutto schermo, il che non è il massimo della vita.
A dire il vero ci sarebbe una seconda opzione per comandare la Apple Tv: Siri. Al momento, però, solo gli utenti di 8 Paesi nel mondo (e l’Italia non è fra questi) possono parlare con l’assistente virtuale di Apple, il che ci porta a rimandare qualsiasi giudizio sulle funzionalità di controllo vocale del sistema.
Cosa si può fare con una Apple Tv
D’accordo, ma cosa si può fare in concreto con una Apple Tv? In primo luogo si possono riprodurre i contenuti di un iPhone o di un dispositivo iOS sul grande schermo: le foto scattate con l’iPhone ad esempio, o la musica acquistata su Apple Music o sincronizzata con iTunes Match. In secondo luogo si possono scaricare i film, sia quelli presenti su iTunes, che quelli provenienti dai vari servizi esterni compatibili con ltvOS (Netflix, HBO). Gli utenti Mac possono inoltre visualizzare i contenuti salvati sul computer all’interno della cartella condivisione in famiglia su iTunes.
I 10 migliori giochi per Apple Tv
Last but not least si possono installare le applicazioni, e qui si apre un mondo. L’idea di Apple - lo avrete capito - è sostanzialmente quella di mutuare i concetti che hanno fatto grande l’AppStore anche in ambito televisivo. Ora si può, sembra volerci dire Cupertino; perché c’è una piattaforma (tvOS) che può dare agli sviluppatori tutti gli strumenti utili per creare app, giochi e servizi di buona qualità; ma c’è anche un telecomando che può essere utilizzato come controller per gestire le app più impegnative (leggasi giochi). Del resto quando puoi contare su un trackpad touch, un accelerometro e un giroscopio tutti integrati nello stesso dispositivo, hai tutto ciò che ti serve per interagire con il mondo virtuale: 15 minuti a tavoletta sui percorsi di Asphalt 8 ci bastano per capire che questa Apple Tv - pur senza raggiungere il livello grafico/prestazionale delle console professionali - ci farà divertire parecchio.
Va da sè che in questo momento non si può che parlare al futuro, visto che le applicazioni sono ancora poche e non sempre brillanti. Ma le potenzialità ci sono tutte. Ce ne accorgiamo ad esempio quando, frugando nella lista delle app consigliate, ci imbattiamo in Plex, forse la migliore fra le soluzioni di tipo "media server", e realizziamo di poter accedere a tutta la nostra libreria di film, musica e foto salvata sul PC (con tanto di locandine). Potevamo farlo anche prima, con una smart tv dotata di Dlna, ma transitare per l’interfaccia Apple - con le sue dolci animazioni e la sua grafica impeccabile - fa tutta la differenza del mondo.
Conclusioni
L’Apple Tv non risolve tutti i problemi del nostro salotto (dovremo convivere ancora per un po’ con una una pluralità di dispositivi e soprattutto di telecomandi), ma è senza dubbio un buon punto di partenza per la nascita di un ecosistema onnicomprensivo, capace cioè di centralizzare tutto l’Universo di contenuti provenienti da smartphone, PC, servizi di streaming e affini. Quando Siri sarà attivo e le applicazioni (anche quelle di HomeKit) sarannopiù numerose, ne vedremo di certo delle belle. È vero, molto dipenderà dal contributo che gli sviluppatori sapranno dare alla causa. Ma se pensiamo a cosa è diventato l’App Store in soli 7 anni, c’è davvero di che essere ottimisti.