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September 09 2016
Un test nucleare (il quinto in assoluto) per festeggiare il 68° anniversario della nascita della Repubblica Democratica di Corea: questa la nuova provocazione del dittatore Kim Jong-un nei confronti dei Paesi confinanti e dell'intera comunità internazionale, ovviamente celebrato dai media nordcoreani. "I nostri scienziati hanno portato a termine una detonazione di una ogiva nucleare di nuovo tipo nel sito di test nucleari nel nord del Paese", ha infatti entusiasticamente riferito la Tv nazionale. "Il Partito ha inviato un messaggio di felicitazione per la realizzazione di questa prova di successo".
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Ancora più inquietante la successiva precisazione da parte dell'Agenzia statale di stampa di Pyongyang: "Questo test nucleare ha confermato finalmente la qualità di struttura e caratteristiche di una testata nucleare che è stata standardizzata in modo da poter essere montata sui missili balistici strategici". Affermazione che confermerebbe l'allarme lanciato in un recente passato dallaCorea del Sud su un preoccupante progresso militare del pericoloso vicino.
Le proteste internazionali
L'esplosione della quinta e più potente bomba atomica della Corea del Nord ha fatto registrare un terremoto artificiale di magnitudo 5.3 nella zona interessata e ovviamente la pronta reazione della comunità internazionale, a partire ovviamente da Corea del Sud e Giappone. "Il programma nucleare in Corea del Nord diviene una minaccia gravissima per la sicurezza del nostro Paese e compromette la sicurezza e la pace della regione e della comunità internazionale", ha affermato il premier giapponese Shinzo Abe; mentre la presidentessa sudcoreana Park Geun-hye ha definito il test "una testimonianza dell'incoscienza maniacale di Kim Jong-un, ossessionato dalla volontà di dotarsi di un arsenale nucleare contro tutto e contro tutti".
Una forte condanna è arrivata anche da Stati Uniti e Russia, le cui diplomazie sono tra l'altro impegnate a Ginevra nei colloqui sulla Siria. "Siamo seriamente preoccupati. Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza vanno fortemente implementate, dobbiamo mandare questo messaggio in maniera forte", ha affermato Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo. Posizione condivisa dal segretario di Stato americano, John Kerry, che ha assicurato l'impegno del suo Paese affinché la questione nordcoreana venga presto "discussa in un contesto Onu".
Irritata anche la Cina
Dopo aver avviato le procedure d'emergenza per il controllo delle radiazioni, anche la Cina s'è duramente espressa contro gli esperimenti militari del regime di Kim Jong-un, esprimendo una "opposizione risoluta" ai test e invitando con decisione la Corea del Nord a rispettare le sue promesse sulla non proliferazione nucleare.