(Israel Ramos)
Musica

NxWorries: in Why Lawd? Anderson.Paak riporta l'anima nell'hip hop

Da oltre un decennio è in atto una diaspora della trap rispetto al rap: la prima, da un punto di vista musicale, è basata sulla ripetizione ossessiva degli stessi pattern ritmici di batteria elettrica, di basso e di una scarna parte melodica, oltre che dall'uso del famigerato autotune, che appiattisce e omologa ogni individualità. Il rap, fin dalla sua nascita, si basa invece sul meccanismo del "sample", una porzione musicale di un brano più o meno famoso (di cui vanno pagati i diritti agli autori), sul quale il rapper declama le sue barre. Non a caso il primo grande successo rap della storia è Rapper’s delight della Sugarhill Gang, in cui viene campionata la base di Good Times degli Chic, scatenando polemiche e battaglie legali sui diritti. Per questo la trap ha segnato, un po' come il punk, un vero spartiacque tra generazioni: mentre il rap, nelle sue varie declinazioni, è stato per anni una porta di accesso per milioni di ascoltatori alla migliore musica soul, funk e jazz (Aretha Franklin, Marvin Gaye, James Brown, Funkadelic, Herbie Hancock), grazie ai sample, la trap è, di fatto, un mondo chiuso in se stesso, che non porta ad ascoltare altri generi musicali, se non, al massimo, l'urban pop, una sua versione più melodica ed edulcorata.

Questa lunga premessa è necessaria per cogliere, nel 2024, il valore artistico e, perché no, culturale di un album della qualità di Why Lawd? (che in slang americano vuol dire "Perchè Signore?") degli NxWorries, il superduo formato dal cantante e rapper Anderson.Paak e dal produttore e beatmaker Knxwledge (rispettivamente 10 e 1 Grammy in bacheca), da oggi nei negozi nei formati fisici, mentre, per la versione digitale, bisognerà pazientare fino al 14 giugno. Il disco è disponibile nei formati vinile standard, vinile colorato, edizione speciale con 2 lp, edizione speciale con 2 lp e copertina alternativa disegnata da Rhymezlikedimez, cd e perfino cassetta, per i nostalgici degli anni Ottanta.

Anderson.Paak e Knxwledge hanno unito i loro talenti nel 2014, dando vita al progetto NxWorries registrando la canzone Suede. Il brano è diventato immediatamente una hit e ha portato il gruppo ad incontrare Dr. Dre e a dare il via alla fortunata carriera solista di Paak. Il duo ha fatto poi uscire nel 2016 il loro storico album di debutto Yes Lawd!, ormai un classico dell'hip hop, che ha avuto un successo planetario e ha portato gli NxWorries sui più importanti palcoscenici mondiali. Abbiamo aspettato otto anni per il seguito Why Lawd? e, vi anticipiamo subito, l'attesa è stata ampiamente ripagata con un album che suona già come un classico contemporaneo. Già i convincenti singoli 86Sentra, Daydreaming, Where I Go e From Here, precedentemente pubblicati, ci avevano fatto venire l'acquolina in bocca, facendoci entrare nel nuovo progetto degli NxWorries che, per certi versi, riprende e approfondisce il sound del precedente Yes Lawd!, sfrondandolo da alcune asprezze e aumentando il tasso di soul, funk e jazz negli strumentali. Dal punto di vista tematico, l'album è incentrato sul divorzio di Anderson.Paak con l'ex moglie Jaylyn Chang, madre dei suoi due figli, dopo tredici anni di matrimonio. Il cantante/rapper, sulla scia del concept album Here, My Dear di Marvin Gaye, racconta nei dettagli come si è chiuso il rapporto con la donna, tra amarezza, rabbia, sconforto e voglia di guardare oltre, forte del fatto di essere considerato un sex symbol della black music, amato da milioni di fan, e di avere una nuova, giovane fidanzata. Fin dalla traccia di apertura Thank U con la voce profonda di Dave Chappelle, siamo catapultati in un mondo sonoro di fine anni Settanta/Inizi anni Ottanta, ricco di musica analogica (chitarre, basso, batteria, piano, organo, sax, tromba, in alcuni brani perfino il sitar) e di cori celestiali, tra campionamenti di brani del passato e musica suonata dal vivo nel 2024, come nel singolo Wher I go, in cui Paak è affiancato dalla voce e dalla band della talentuosa H.E.R.

A differenza di molti album-compilation contemporanei, qui gli ospiti presenti sono tutti perfettamente calati nel progetto e fanno un figurone: il basso di Thundercat dà un groove irresistibile alla splendida Keep Her, Snoop Dogg e October London (una sorta di Marvin Gaye 4.0, tanto da chiamare il suo ultimo album The rebirth of Marvin) aggiungono tutta la loro classe alla celestiale e ipnotica From Here, Rae Khalil dimostra in Out the way e Walk on by (impreziosito anche dal flow rilassato del rapper Earl Sweatshirt) di essere un nome del panorama urban da tenere d'occhio, mentre l'esperto Charlie Wilson (ex frontman della Gap Band) conferma ancora una volta di essere una delle più belle voci del funk/soul degli ultimi quarant'anni. Il punto di maggior pathos dell'album è in She Used, quando Anderson.Paak confessa, a proposito del divorzio: "Capisco che è stata colpa mia / ho dovuto scoprirlo da solo". In alcune recensioni internazionali si è sottolineata l'uniformità del sound di Why Lawd? come un difetto, mentre, secondo noi, è una qualità, soprattutto se paragonata alla confusione e alla discontinuità degli estenuanti album-playlist ricchi di ospiti e poveri di idee. L'album rievoca, con una sensibilità moderna, il meglio della musica funk e soul degli anni Settanta, caratterizzata da melodie contagiose, groove, archi, fiati, cori e forti emozioni, con il rap di oggi, senza mai ricorrere all'esiziale autotune. Un'operazione dichiaratamente retrò che, da un lato farà storcere il naso ai fondamentalisti del "nuovismo", sempre in cerca di presunte novità nella musica, ma che, dall'altro, farà la gioia di chi ha sempre amato il funk/soul e che vuole rivivere quel tipo di emozioni anche in un album del 2024. Why Lawd?, pur avendo 19 brani, dura soltanto 44 minuti, perché al suo interno contiene tre skit (una sorta di intro, tra parole e musica) e sei brani che durano meno di due minuti: una scelta azzeccata,che rende l'album godibile dall'inizio alla fine, senza che si avverta mai la voglia di "skippare" un brano. Anderson.Paak si conferma uno dei pochi artisti di oggi a eccellere nel cantato come nel rap, mentre Knxwledge ha l'abilità artigianale di un sarto nel costruire, partendo dai sample più rari e introvabili, delle basi straordinarie, dal sapore soul, funk e jazz, in cui si alternano campionamenti e musica suonata in studio.

In conclusione, il nuovo album degli NxWorries non sarà originalissimo, e di certo i testi delle canzoni non entreranno nelle antologie del cantautorato, ma è prodotto, cantato e suonato magnificamente, con un sound coeso, caldo e coinvolgente che lo rendono il perfetto compagno di lunghi viaggi in auto o di momenti di relax a casa, possibilmente ascoltato con un buon impianto stereo o con delle cuffie all'altezza di un album che, fin dal primo ascolto, suona già come un classico.

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