Tecnologia
November 09 2020
La pandemia del Covid-19 ha spinto gli italiani a stare a casa il più possibile e a utilizzare ancora di più gli strumenti digitali della vita moderna come personal computer, tablet e smartphone. Non stupisce, quindi, che anche i ladri si siano "digitalizzati" preferendo la truffa online ai tradizionali furti.
Così, nel 2020 le frodi informatiche sono aumentate: secondo i dati rilevati del ministero dell'Interno, i furti fatti di persona sono scesi (da 134.535 del 2019 a 119.355 di quest'anno), mentre le truffe digitali sono salite dalle 73.942 del 2019 alle 82.842 dei primi 10 mesi di quest'anno. Più di 270 al giorno.
Tutti gli strumenti che contengono i dati del nostro conto corrente, in pratica, sono a rischio. Carte di credito e bancomat, telefonini e il conto corrente stesso attraverso bonifici o pagamenti digitali.
Quali sono, dunque, le truffe più comuni? Come difendersi? Alla base delle frodi creditizie spesso c'è un furto di identità avvenuto dopo che i dati personali e finanziari sono stati trafugati illecitamente.
I truffatori, una volta ottenuti i dati, chiedono prestiti o acquistano oggetti a nome delle vittime che si rendono conto in ritardo di quanto gli sta capitando. Spesso ci si accorge della frode quando si vuole accedere a un finanziamento che, senza apparente motivo, viene negato.
C'è anche il caso di hacker che si inseriscono nelle comunicazioni commerciali tra aziende, o in quelle dei dirigenti di una stessa società e, con messaggi fasulli ma ritenuti credibili dai malcapitati, dirottano somme ingenti su conti correnti intestati ai truffatori.
Lo stesso capita anche ai privati quando, ad esempio, devono prenotare le vacanze e viene chiesta loro una certa somma per "bloccare" una struttura alberghiera, un'auto a noleggio o un pacchetto di un operatore turistico.
Molto in voga è anche il vishing, nato dall'unione delle parole voice (voce) e phishing (la pratica per cui si spinge l'utente a fornire dati personali illecitamente).
In questo caso, capita che sul cellulare o sulla casella di posta elettronica delle vittime arrivi una notifica dalla propria banca che segnala operazioni sospette relative al proprio conto.
A questo punto, l'utente preoccupato dall'avviso clicca sull'indirizzo internet di un sito fasullo dove viene riportato un numero verde da chiamare.
Le vittime delle truffe, ovviamente ignare, chiamano e si trovano al telefono con solerti impiegati della banca (i truffatori) che chiedono dati personali e finanziari con l'intento di bloccare il presunto furto. In realtà, una volta ottenuto tutto, i malviventi autorizzano bonifici o pagamenti a spese dei truffati.
È chiaro, dunque, che il problema di queste frodi digitali stia tutto nell'autenticazione delle transazioni. Nel trovare un modo per evitare che i malviventi possano impadronirsi della nostra identità digitale.
La norma europea chiamata Psd2, proprio per evitare queste truffe, prevede che dal 2021 per la gestione dei conti correnti cambino i criteri per autorizzare i pagamenti.
"Siamo vicini ad un futuro dove le password non saranno più necessarie", spiega Gianluca Giordano Chief Technology officer di Trustcom Financial.
In effetti con la Psd2 saremo costretti ad installare sul nostro telefonino una app della banca che chiederà di approvare ogni operazione che avviene sul nostro conto. In parole povere, ogni volta che si dovrà procedere a un pagamento, una notifica ci chiederà se autorizziamo o meno la transazione attraverso l'uso dell'impronta digitale o del riconoscimento facciale, metodi ben meno replicabili di una password.
Questo sistema interesserà i servizi di disposizione di ordini di pagamento online (Payment Initiation Services – Pis) diversi dal nostro conto corrente come, ad esempio, Paypal, ma anche i servizi di informazione sui conti di pagamento online (Account Information Services – Ais) e i servizi di conferma disponibilità fondi previsti nel caso di pagamenti effettuati con carte di debito emesse da un operatore diverso dalla nostra banca.
"La sicurezza e l'affidabilità delle tecnologie web all'avanguardia, permettono oggi di sentirsi più al sicuro sia davanti al monitor che in filiale", spiega Michele Scognamiglio, Chief Financial Officer di Trustcom Financial. "Noi abbiamo un tasso di frodi al di sotto dello 0,001%".
Il futuro, insomma, ci permette di essere ottimisti. La sicurezza nei pagamenti è diventata una priorità che da gennaio 2021 offrirà maggiore protezione ai conti degli utenti. "Con Internet of Things e Smart Payments ci stiamo avvicinando ad un mondo più iperconnesso giorno dopo giorno, dove pagare è sempre più semplice ed immediato", conclude Marco Spinola, CEO di Trustcom Financial.