Lifestyle
January 21 2016
"No, nessun rimpianto per i dodici mesi interisti, del resto con me il Trap era stato chiaro. Non posso certo avere rimostranze verso di lui, è stato un allenatore importante per me e gli riconosco che ha gestito il gruppo con grande esperienza". Oliviero Garlini, 58 anni, nonostante le poche presenze (20 totali, con quattro reti), ricorda con piacere la sua unica stagione in maglia nerazzurra. Era il campionato 1986-87, il primo con Giovanni Trapattoni alla guida dell'Inter.
Fu proprio l'allenatore di Cusano Milanino a chiedere l'acquisto di Oliviero, seconda punta, molto rapida, che amava partire dalla sinistra, dotato di un'ottima tecnica e grande determinazione. Garlini arrivò all'Inter dopo una splendida stagione con la Lazio in serie B, in cui conquistò il titolo di capocannoniere con 18 goal. "Arrivai a Milano dopo due ottimi campionati con la Lazio: come potevo rifiutare una chiamata del Trap?", ricorda oggi Garlini. L'allenatore fu molto chiaro con lui: gli serviva una punta affidabile come prima alternativa alla coppia titolare Altobelli-Rummenigge, dopo aver promosso in prima squadra anche il diciottenne Massimo Ciocci.
"Credo di essermi tolto delle belle soddisfazioni, nelle occasioni che ho avuto", prosegue Garlini, che alla fine della stagione collezionerà 20 presenze, sostituendo soprattutto Rummenigge, con 4 goal realizzati. "Non posso dimenticare l'emozione della mia prima partita europea, a San Siro, con l'AEK Atene. Lo stadio gremito era da pelle d'oca. Il goal che ricordo con più piacere? Sicuramente quello segnato alla Roma". Un gol dal sapore particolare per chi, come Oliviero, arrivava dalla Lazio: schierato titolare accanto ad Altobelli, dopo solo quattro minuti Garlini bucò la porta di Tancredi. Lancio di Matteoli sulla sinistra per Mandorlini, cross al centro, torre di Altobelli e Oliviero dal dischetto del rigore stoppò di petto spalle alla porta e in rovesciata portò l'Inter in vantaggio.
La stagione terminò con un terzo posto in campionato e i quarti di finale della Uefa. "Con un po' di fortuna in più avremmo potuto vincere qualcosa". Alla fine Garlini decise di lasciare Milano, sedotto dal richiamo della sua città. "Non avevo mai giocato a Bergamo e accettai la proposta di Mondonico per provare a riportarli in A. Cosa che, tra l'altro, riuscì al primo colpo". Grazie anche a ben 18 goal di Oliviero.