Con il disimpegno dell’ex Fiat, «l’indotto» italiano da una parte soffre, dall’altra reagisce. I suoi componenti trovano sbocchi alternativi tra produttori di veicoli
con strategie più focalizzate ed evolute. Intanto il governo sta cercando nuovi partner per valorizzare un comparto da
2.100 aziende e 56 miliardi di fatturato.