Dal Mondo
August 25 2022
Il capo della polizia giapponese, Itaru Nakamura, ha annunciato questa mattina le sue dimissioni, prendendosi le responsabilità legate all'assassinio avvenuto l'8 luglio 2022 del premier Shinzo Abe in carica per nove anni totali, dal 2006 al 2007 e dal 2012 al 2020. Lo ha annunciato lo stesso Nakamura, commissario generale dell'Agenzia nazionale di polizia, nella conferenza stampa tenuta oggi e dedicata - riferisce l’agenzia stampa Kyodo - ai risultati dell'indagine sulle gravi lacune alla sicurezza durante il comizio elettorale tenuto da Abe a Nara (Giappone). Fin da subito si erano notate le incredibili leggerezze di chi doveva proteggere Abe.
L’assassino Tetsuya Yamagami, 41 anni, ex militare delle Forze di autodifesa riuscì ad avvicinarsi all’ex premier e a sparargli praticamente indisturbato. Ora per Tetsuya Yamagami potrebbe arrivare la condanna alla pena di morte perché il Giappone nonostante le critiche internazionali e l’opposizione degli attivisti e di molte istituzioni internazionali, non l’ha mai abrogata.
La pena capitale in Giappone è giustificata «per punire crimini atroci » e secondo il vice segretario capo di gabinetto Seiji Kihara: « è necessaria per i reati estremamente gravi, disse, ed è quindi è inappropriato abolirla». Nulla di nuovo visto che lo scorso mese dicembre mentre era già in carica l’attuale primo ministro, Fumio Kishida vennero giustiziati tre prigionieri, tramite l’impiccagione, condannati per omicidi multipli.