Tecnologia
February 08 2023
Se togli gli orpelli, resta l'essenziale. Vale per un'opera d'arte e può valere per uno smartphone, se parliamo di OnePlus 11. L'ultimo arrivato rappresenta un punto di svolta per l'ex startup lanciata nel 2013 da Pete Lau e Carl Pei (quest'ultimo poi uscito per ripetere l'exploit con Nothing), perché ora OnePlus è sotto il controllo di Oppo e non riempirà più il mercato con due modelli premium all'anno. Razionalizzare è la parola d'ordine, così scompare la serie T che nella seconda metà dell'anno forniva un aggiornamento dell'ammiraglia, lasciando talvolta deluso chi aveva puntato sul top di gamma nei mesi precedenti, perché non si può cambiare smartphone ogni sei mesi. Non c'è neppure la versione Pro di OnePlus 11, rimasto unico depositario di un brand che ha smesso i panni di Davide in sfida contro troppi Golia.
Ciò non significa che non ci sia più OnePlus, non è tutto finito ma tutto sta cambiando, tenendo a mente che i mercati forti per l'azienda sono e restano quelli asiatici, con India e Cina in cima alla lista. La dimostrazione arriva proprio con il lancio di OnePlus 11 - telefono che a scanso di equivoci è ottimo sotto quasi ogni punto di vista - accompagnato dagli auricolari Buds Pro 2, OnePlus Pad che è il primo tablet dell'azienda e da OnePlus Featuring 81 Pro, tastiera personalizzabile che segna un altro piccolo passo verso nuovi segmenti di mercato. Il pezzo forte è però lo smartphone, essenziale perché fa tutto bene ma non graffia. Veloce come sempre, reattivo grazie a OxygenOS 13 che personalizza Android 13 in maniera fluida, convincente per materiali e stabilità, anche se il display da 6,7 pollici diventa spesso difficile da gestire con una mano.
Oltre alla cura del dettaglio, nelle linee frontali con bordi curvi, nell'oblò sul posteriore in cui sono alloggiate le tre fotocamere ma anche nel ritorno del tasto laterale per passare in maniera istantanea dalla modalità silenziosa alla vibrazione e alla suoneria, OnePlus 11 segna pure l'inizio di un processo d'aggiornamento più lungo e veloce che allungherà la vita del telefono, senza limitarne l'uso o frenarlo nel tempo per via di bug e rallentamenti. Unendo le forze con Oppo, infatti, i top di gamma dei due brand potranno contare su quattro upgrade del sistema operativo Android e cinque anni di aggiornamenti lato sicurezza, come fa già Samsung.
Rispetto al recente Galaxy S23 Ultra dei coreani e di vari altri modelli di altri marchi in arrivo nelle prossime settimane, OnePlus 11 non sfoggia sensori dai numeri altisonanti nella triplice fotocamera posteriore firmata Sony (camera principale da 50 megapixel, ultra-grandangolare da 48 MP e 32MP per il tele) che pecca nello zoom ottico ma assicura comunque scatti di primo livello. Merito della fusione tra la velocità della messa a fuoco e la gestione dei colore realizzata insieme ad Hasselblad, con la collaborazione che dà i suoi frutti in particolare nella calibrazione dei colori e nella modalità Ritratto.
Se la forma conta, la sostanza è determinante e OnePlus sposa il concetto in tema autonomia e velocità di ricarica, uno degli aspetti più importanti per chi dallo smartphone non riesce a staccarsi. La batteria da 5000 mAh è un ottimo punto di partenza, il caricatore da 100W in confezione che permette di passare da 0 al 75% di ricarica in 15 minuti e completare il pieno di energia in meno di 30 minuti è un alleato prezioso per le lunghe giornate fuori casa.
Con l'ultima piattaforma mobile firmata Qualcomm, Snapdragon 8 Gen 2, OnePlus 11 può soddisfare anche la voglia di gaming, anche se tende un po' a surriscaldarsi (problema che si arginerà con gli aggiornamenti). Manca più di qualcosa all'appello, come la ricarica wireless e la resistenza all'acqua perché regge polvere e spruzzi ma non l'immersione, nulla di cruciale nell'orientare la scelta di un eventuale acquisto.
Per avere OnePlus 11 in una delle due colorazioni disponibili, Eternal Green e Titan Black, bisogna lasciare sul piatto 849 euro per la versione con memoria 8+128 GB e 919 euro per la variante 16+256 GB che, a fronte dei 70 euro di differenza per il raddoppio di ram e storage, è ben più conveniente. Chi ordina OnePlus 11 entro il 16 febbraio, inoltre, si assicura gli auricolari OnePlus Buds Pro 2 (con la versione più economica) o lo speaker Bang & Olufsen BeoSound A1. E c'è pure dell'altro, perché a fine mese OnePlus mostrerà al Mobile World Congress di Barcellona OnePlus 11 concept phone, versione che presenterà "un design creativo e una tecnologia all'avanguardia". Probabile si tratti del primo OnePlus pieghevole.