Orson Welles, 30 anni senza il suo genio poliedrico - Foto
Simona Santoni
Il 6 maggio scorso celebravamo i cent'anni dalla nascita di Orson Welles. Ora lo ricordiamo ancora nel trentennale della morte. Il 10 ottobre del 1985 moriva all'età di 70 anni per un attacco di cuore. La sera prima aveva registrato una puntata televisiva del Merv Griffin Show. Nella sua abitazione di Hollywood aveva lavorato fino alle prime ore dell'alba su un progetto che aveva in programma di girare insieme a Gary Graver alla UCLA l'indomani. Fu trovato morto dal suo autista alle 10 del mattino. Il primo amico ad accorrere fu Paul Stewart.
Attore, autore radiofonico, romanziere, regista dallo spirito decisamente anti-hollywoodiano, Orson Welles fu un genio poliedrico che rinnovò la settima arte, il suo grande amore. Quarto potere, titolo originale Citizen Kane, nel 1941 fu un debutto alla regia straordinario e irripetibile. Tre mesi di riprese e nove di montaggio per un ribaltamento dei tempi di lavorazione che gli consentiva una frantumazione del linguaggio cinematografico convenzionale attraverso l'uso sistematico del flash-back.
Tutt'altro che profeta in patria, Hollywood considerava Orson Welles un "enfant terrible", un regista eccessivo e turbolento che poco più che ventenne aveva messo la grammatica dei film classici alle corde.
Ricordiamo Welles in immagini in questa galleria fotografica. In tv Sky Arte HD lo omaggia con il documentario L'infernale Orson Welles di Clara e Julia Kuperberg (sabato 10 ottobre alle ore 14.50), presentato alla 68esima edizione del Festival di Cannes.