ortigiana ortea palace hotel
(Mariott)
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A Ortigia si dorme nella storia

L’Ortea Palace è il primo albergo siciliano del brand Autograph Collection di Marriott. Un luogo speciale per ripercorrere fasti dell’accoglienza e riti gastronomici di un ricco passato.

Soggiornare in un hotel di gran nome, carico di storia, inserito nella contemporaneità, ma senza recidere le radici con il passato, è una cosa unica: non ha niente da spartire con una semplice sosta del viaggiatore. L’Italia di alberghi con questo valore aggiunto ne ha, per fortuna.

Uno è Ortea Palace Hotel Sicily, sull’isola di Ortigia, a Siracusa, nella Sicilia più autentica, dove la bellezza è anche abbandonarsi alle suggestioni che portano all’età d’oro della mitologia greca.

L’Ortea è il primo, nell’isola più grande del Mediterraneo, del brand Autograph Collection di Marriott, collezione di alberghi indipendenti uniti da un motto che in inglese suona «Like nothing else» e significa «uguale a nient’altro». Come una persona speciale, un’esperienza da tenere stretta nel cuore e condividere con chi amiamo.

Ortea incuriosisce e conquista fin dalla registrazione, alla reception. Appena entrati nel palazzo in pietra calcarea del 1920 - era sede delle Poste e Telegrafi -, edificio che affaccia sul Porto Piccolo di Ortigia, si avverte la presenza di uno spirito protettivo plurale, nutrito da muse e divinità che a Siracusa hanno lasciato un’impronta indelebile.

La hall, molto ampia, è la «piazza» centrale. Quasi che l’ospite abbia attraversato una soglia, un confine che lo fa entrare in un mondo di gentilezza e attenzioni dal taglio sartoriale, ecco che un Guardiano della moderna agorà lo accoglie proponendo il lavaggio delle mani con essenze profumate e una selezione di granite a base di botaniche sacre. Ritualità da non scambiare con artifici di marketing: da Ortea l’ospite, il turista che vuole immergersi nella città che rivaleggiò con Atene e fu patria di Archimede, non è un numero, un ingombro da movimentare al meglio. No, è il Sole: tutto ruota intorno a chi prende una camera, una suite, o semplicemente vive l’hotel per una cena elegante, un aperitivo, un momento di relax.

Il gruppo proprietario, Russotti Gestioni Hotels (RGH), è un’eccellenza italiana dalle origini siciliane - la famiglia ricostruì parte di Messina distrutta dal terremoto nel 1908 -, in relazione proficua con le realtà internazionali più innovative dell’hotêllerie. RGH è il franchising più importante di Marriott in Italia (grazie a un totale di cinque hotel: 1.476 camere e oltre 17 mila metri quadrati di spazio congressuale). Ma torniamo all’Ortea Palace Hotel Sicily, con lobby bar, aree comuni e Spa realizzati per il gradimento di ospiti esigenti. Il ristorante Il Cortile - si sa quanto oggi il food sia cruciale nell’offerta degli hotel cinque stelle - propone piatti che tengono conto della vasta storia gastronomica di Sicilia, isola che ha conosciuto nei secoli tutte le culture.

L’hotel conta 75 camere, di cui 49 suite, e 5 meeting room. Alla Spa, con piscina interna, si accede attraverso un portale che rimanda all’ingresso di un antico tempio: in fondo la forma fisica è una moderna religione. Dice Pippo Russotti, managing director del Gruppo RGH: «Lavoriamo nel segmento del lusso, ma bisogna intendersi: esiste il lusso democratico, alla portata di tutti. Non è un ossimoro. L’Ortea può essere vissuto per un semplice caffè, per uno dei nostri buonissimi cocktail, per incontrare qualcuno o seguire, gratis, un evento. Gli alberghi di alto livello devono aprirsi. Anche l’italiano medio comincia a capirlo, a non avere più soggezione di questi luoghi carichi di bellezza e stile».

Chiediamo a Russotti se c’è spazio per tutti, visto che l’hotêllerie più blasonata sta aprendo in tutta Italia, grandi città comprese. «Penso di sì» risponde, «eravamo in ritardo, ci stiamo mettendo a pari con altri grandi Paesi. Noi ci stiamo concentrando anche sul Delta Hotel by Marriott a Giardini Naxos, un quattro stelle molto curato, e nell’aggiornamento del Marriott a Milano. Un mio sogno? Destagionalizzare la Sicilia, renderla sempre fruibile. Ma ci vuole l’impegno di tutti, le potenzialità però ci sono. L’Ortea è aperto tutto l’anno, i numeri ci danno ragione».

Ortea ha la Stanza delle Meraviglie, omaggio all’arte della calligrafia. Il palazzo ospitava le Poste, chissà quanta scrittura è stata praticata tra questi muri.

È disponibile carta da papiro (pianta che in Europa cresce solo a Siracusa, lungo le sponde del fiume Ciane) per creare oggetti di cancelleria e si può prenotare un maestro calligrafo per imparare i rudimenti del gotico o del corsivo.

L’Ortea ospita di frequente mostre ed eventi di arte contemporanea. È una filosofia di RGH, nelle strutture del Gruppo, luoghi aperti a ciò che li circonda.

«Ortea è una sorta di agorà per tutti», dice Russotti. Con mostre non meramente museali, ma hub in grado di intrecciare colloqui con il mondo contemporaneo. Una scelta ambiziosa? Sì, ma funziona.

L’hotel ha appena ospitato una mostra fotografica su Marcello Mastroianni - nelle sue stanze si sarebbe trovato benissimo -, ospiterà il calcio-mercato ed è in sintonia con l’Ortigia Film Festival.














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