Oscar 2017, come funziona il sistema delle buste dei vincitori e perché ha fallito
La clamorosa gaffe sul finale dell'89^ edizione della cerimonia degli Oscar non può che rubare i riflettori a vincitori e vinti, veri o presunti.
Il povero Warren Beatty, a cui è spettato l'onore - diventato onere - di proclamare l'Oscar più importante al miglior film, si è trovato in mano una busta sbagliata, con su scritto: "Emma Stone per La La Land". Da lì il disorientamento, il tentativo di prendere tempo con nonchalance prima di fare l'atteso annuncio, la patata bollente passata alla collega Faye Dunaway e infine l'errore di incoronare La La Land, quando invece il trionfatore era ed è stato Moonlight. Come si spiega questo pasticcio? Cerchiamo di fare chiarezza sul sistema di raccolta voti e di comunicazione dei premiati.
Chi si occupa di raccogliere i voti
Da 83 anni è sempre la stessa società di revisione dei conti che si occupa di raccogliere i voti della giuria dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences e di stabilire i premiati: la società PricewaterhouseCoopers, che si è scusata per l'errore occorso.
Chi conosce in anticipo i nomi dei vincitori
Solo due responsabili della PricewaterhouseCoopers, in questo caso Brian Cullinan e Martha Ruiz, sono autorizzati a sapere in anticipo il contenuto delle buste che verranno aperte in diretta tv. I due stazionano ai lati del palco, ciascuno con una cartella nera contenente le 24 buste con i premi per tutte le categorie. È stato uno di loro a commettere l'errore fatale dello scambio di buste. Tutta la procedura di voto viene accompagnata da una segretezza assoluta e dovrebbe essere a prova di errore.
Come avviene il conteggio delle schede
Cullinan e Ruiz in passato hanno spiegato come avviene il conteggio delle schede: subito dopo l'annuncio delle nomination, vengono inviate ai quasi 7mila membri dell'Academy le schede di voto e le buste, con un codice. Una volta che i giurati hanno votato, le buste vengono rispedite indietro; poi un team dell'agenzia, riunito in una località segreta, comincia il conteggio. Ognuno svolge solo una porzione del conteggio totale, che può durare vari giorni e viene ripetuto più volte fra strette misure di sicurezza, in modo che nulla trapeli.
Una volta stilato l'elenco, i nomi dei vincitori vengono inseriti nella busta finale (quella consegnata sul palco e che poi andrà, insieme alla statuetta, al vincitore) e vengono distrutti i tabulati con i nomi di chi non ha vinto.
Due valigette "segrete" perché non trapelino i nomi dei vincitori
Le precauzioni perché nulla trapeli all'esterno vengono mantenute fino alla fine: le schede con i vincitori, in doppia copia, vengono inserite in due valigette, prese in carico dai due ai vertici della società di revisione contabile, appunto Brian Cullinan e Martha Ruiz.
Berry Jenkins spiega cos'è successo
È Berry Jenkins, il regista di Moonlight, a spiegare cosa è successo alla fine della cerimonia degli Oscar quando La La Land è stato dato per vincente al posto di Moonlight. "Ho chiesto di vedere la busta, non me l'hanno consegnata immediatamente. Quando ho avuto modo di leggere, ho visto che c'era chiaramente scritto Moonlight. Il fatto è che nella busta c'erano due biglietti". Nell'altro biglietto c'era scritto "Emma Stone per La La Land": era dunque una copia che annunciava la vittoria della Stone nella categoria migliore attrice protagonista e Warren Beatty ha letto quel biglietto, uscito per primo dalla busta. È per questo che alla lettura è seguito un lungo silenzio e uno sguardo interrogativo scambiato con Faye Dunaway.
Dopo quel momento di incertezza Beatty ha annunciato la vittoria di La La Land, sul palco sono saliti i produttori del musical che hanno iniziato il discorso, interrotto poi da Jenkins che ha mostrato il giusto biglietto, sul quale c'era chiaramente scritto della vittoria di Moonlight. "Ho pensato che stava succedendo qualcosa di strano, ma non capivo cosa, è per questo che ho voluto vedere il biglietto... devo però dire che il momento di crisi è stato superato con molta grazia", ha concluso Berry Jenkins in sala stampa.
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