Il cast di "CODA - I segni del cuore" ritira l'Oscar al miglior film (Foto Ansa/EPA/Etienne Laurent)
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Oscar 2022, vince CODA - I segni del cuore. Perde il pugno di Will Smith

Caotici, noiosetti, autocelebrativi, schizofrenici, inneggianti alla pace e all’amore, ma poi violenti. Con Sorrentino che rimane a mani vuote. I premi Oscar 2022 sono una sorpresa nella sorpresa. Vince un po’ inaspettatamente il film sulla sordità e su un altro modo di comunicare, di amore e saldi legami famigliari, CODA – I segni del cuoredella statunitense Sian Heder, battendo il film favorito - che doveva vincere di più -Il potere del cane della neozelandese Jane Campion. Un film che arriva agevolmente al cuore e alle lacrime, di più facile lettura, ha la meglio su un western crudo e portentoso che monta lentamente e letalmente.

Il giapponese Drive my carvince l’Oscar al miglior film internazionale, ai danni, tra gli altri, dell’italianoÈ stata la mano di Dio.
Ma è il pugno di Will Smith il vero protagonista inaspettato. Censurato dal montaggio, ma recuperato poi nella diretta italiana. Se agli Oscar 2017 pensavamo di aver visto tutto, con l’annuncio sbagliato dell’Oscar a La La Land (andato invece a Moonlight), ci voleva l’edizione 94 per allargare il nostro immaginario sulla cerimonia di premiazione. In una notte degli Oscar percorsa da un buon umorismo, con un trio di donne comiche come presentatrici, Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes, a pestar la buccia di banana sul palco del Dolby Theatre è stato Chris Rock. Che ha svegliato il Will Smith furioso.

Il pugno di Will Smith a Chris Rock

Dal palco, Chris Rock prima ha scherzato con la coppia Penélope Cruz e Javier Bardem, tra il prestigioso parterre, entrambi nominati all’Oscar, quindi ha spostato la sua mira su Will Smith e sua moglie Jada Pinkett. E qui la battuta infelice e deprecabile a Jada: «Vorrei tanto rivedere Soldato Jane 2». Il riferimento è al look di Jada, rasata come Demi Moore nel film. Peccato però che il suo look calvo sia dovuto all’alopecia, malattia che Jada Pinkett ha ammesso pubblicamente di avere da anni. Ed ecco la reazione inattesa: Will Smith prima ha riso, poi da perfetto maschio alfa si è incamminato verso il palco per salire e rifilare un bel pugno a Chris Rock. Per infine chiosare: «Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua *** bocca».

E tutto questo in un’edizione che, fortunatamente, non ha dato lezioni di demagogia sulla guerra in Ucraina, ma comunque ha dedicato un prezioso minuto di silenzio al popolo ucraino. E più volte ha parlato di pace, con Mila Kunis, di origini ucraine, che ha rilasciato un conciso messaggio di resilienza, e Francis Ford Coppola che, sul paco per omaggiare i 50 anni de Il padrino, ha sfoggiato una spilla a forma di Ucraina chiudendo il discorso con «Viva l’Ucraina».

Il discorso di ringraziamento e scusa di Will Smith

Will Smith ha poi vinto l’Oscar come miglior attore protagonista come energico padre delle sorelle Williams inUna famiglia vincente - King Richard. E se fino ad allora ci chiedevamo se il pugno fosse gag o meno, è arrivata la conferma che non lo era, ahinoi. «Richard Williams era un difensore accanito della sua famiglia – ha detto Smith ritirando l’Academy Award -. In questo momento della mia vita sono sopraffatto da quello che Dio mi chiede di fare e di essere su questa terra. In questa vita sono stato chiamato ad amare le persone e a proteggerle. A essere un fiume per i miei cari. E so che in questo mondo ci sono persone che non portano rispetto e spesso devi tenere un sorriso stampato sulla faccia e fingere che vada tutto bene». Chris Rock, do you understand?

E poi, davvero come un fiume in piena, commosso, Smith ha continuato: «Nel tuo momento più alto è proprio allora che il diavolo viene a tirarti la manica. Io voglio essere come un veicolo d’amore e voglio ringraziare Venus, Serena, tutta la famiglia Williams per avermi affidato la loro storia, voglio essere un ambasciatore di questo genere di amore, di cura, di attenzione. Vorrei scusarmi con l’Academy e con tutti gli altri colleghi candidati. Questo è un momento bellissimo. Non sto piangendo perché ho vinto un Oscar, ma perché è possibile proiettare luce sugli altri, su tutto il cast. L’arte imita la vita e forse mi sto comportando come un papà pazzo come Richard, però sì, l’amore ti fa fare cose folli. Essere in grado di amare, di accudire mia madre, la mia famiglia, mia moglie. Grazie all’Academy e spero che mi invitino un’altra volta su questo palco». Quello di Will Smith, evidentemente, è una amore che fa andar le mani.

Ariana DeBose e Troy Kotsur, che belli

Torniamo ai premi, che hanno più luce. Il potere del cane, film con il maggior numero di candidature, 12, ha vinta solo un premio, per la migliore regia: onore alla magnifica Jane Campion, al secondo Oscar dopo quello vinto per la sceneggiatura di Lezioni di piano nel 1994.
E dopo l’Oscar al miglior film del 2021, vinto da Nomadland di Chloé Zhao, anche quest’anno vince una donna, Sian Heder con CODA - I segni del cuore. Remake della commedia francese La famiglia Bélier, racconta con delicatezza il tema della disabilità. L’acronimo CODA sta per Child of Deaf Adults, ovvero bambino in una famiglia di non udenti. La protagonista, infatti, è una diciassettenne (Emilia Jones), unica persona udente nella sua famiglia, che lavora sulla barca di famiglia per aiutare suo fratello (Daniel Durrant) e i suoi genitori (Marlee Matlin e Troy Kotsur) nell’attività di pesca sulla costa del Massachusetts, finché non viene posta poi davanti a un bivio: abbandonare i suoi adorati genitori per seguire il suo grande sogno del canto o continuare ad aiutare la sua famiglia.

Gli attori Ariana DeBose, Troy Kotsur e Jessica Chastain con i loro Oscar (Foto: Ansa/EPA/David Swanson)

Candidato a soli tre Oscar, CODA li ha portati a casa tutti, anche migliore sceneggiatura non originale e miglior attore non protagonista a Troy Kotsur, che sul palco è stato salutato da un ruotar di mani, l’applauso nel linguaggio dei segni. E ha ringraziato nel linguaggio dei segni. «È meraviglioso essere qui e far parte di questo viaggio», ha detto. «Questo premio è dedicato alla comunità sorda, CODA e dei disabili».

Tra le donne, tutto da pronostici. Migliore attrice protagonista è Jessica Chastain che si è trasformata per diventare la telepredicatrice Gli occhi di Tammy Faye. Primo Oscar per lei, alla terza nomination. Nel ringraziamento anche lei ha parlato di amore, e ha profuso parole contro la discriminazione. «Il suicidio ha colpito molte famiglie, anche la mia, e soprattutto la comunità Lgbt. Siamo di fronte a una legislazione discriminatoria, che porterà soltanto ad altra violenza. In momenti come questi penso a Tammy e sono ispirata dalla sua compassione e dall’amore».

Dopo aver profuso passione e presenza scenica nei panni di Anita nel musical West Side Story, Ariana DeBose in pochi secondi ha illuminato il Dolby Theatre ricevendo l’Oscar meritatissimo come migliore attrice non protagonista: «Adesso capite perché Anita dice “Voglio stare in America”, perché qui si realizzano i sogni. Questo è il massimo della vita. Una ragazza gay di colore che è qui che festeggia».

I tre italiani in odor di Oscar escono tutti sconfitti: sia Paolo Sorrentino con È stata la mano di Dio, sia il film d’animazione Luca di Enrico Casarosa, sia il costumista Massimo Cantini per Cyrano. Il cartoon vincitore, manco a dirlo, è Encanto della Disney.
Nel momento In Memoriam, il ricordo è andato anche alla nostra Lina Wertmüller, anche se quello che è sempre stato un momento toccante, in memoria appunto di chi ci ha lasciato, è stato trasformato in una sorta di straniante show di Broadway.

Il film che ha ottenute più premi? Dune di Denis Villeneuve, con sei statuette. E perché non lo abbiamo mai citato finora? Perché ha vinto per lo più Oscar tecnici. Tra l’altro, in questa edizione strana e confusionaria, otto categorie (di cui molte tecniche) sono state tagliate dalla cerimonia live, registrate e appiccicate qua e là. L’hastag di quest’anno: #OscarSoChaotic.

Tutti i vincitori degli Oscar 2022

Miglior film
I segni del cuore (CODA) di Sian Heder

Miglior regia
Jane Campion per Il potere del cane

Miglior attore protagonista
Will Smith per Una famiglia vincente - King Richard

Migliore attrice protagonista
Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye

Miglior attore non protagonista
Troy Kotsur per I segni del cuore (CODA)

Migliore attrice non protagonista
Ariana DeBose per West Side Story

Miglior sceneggiatura originale
Belfast - Kenneth Branagh

Migliore sceneggiatura non originale
I segni del cuore (CODA) - Siân Heder

Miglior film d'animazione
Encanto di Byron Howard e Jared Bush

Miglior film internazionale
Drive my car di Ryūsuke Hamaguchi (Giappone)

Miglior fotografia
Dune - Greig Fraser

Migliore scenografia
Dune - Production Design: Patrice Vermette, Set Decoration: Zsuzsanna Sipos

Migliori costumi
Crudelia - Jenny Beavan

Miglior montaggio
Dune - Joe Walker

Miglior sonoro
Dune - Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett

Miglior effetti visivi
Dune - Paul Lambert, Tristan Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer

Miglior trucco e acconciature
Gli occhi di Tammy Faye - Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh

Migliore colonna sonora
Dune -Hans Zimmer

Migliore canzone originale
No time to die da No time to die - Billie Eilish e Finneas O'Connell

Miglior documentario
Summer of Soul (...Or, When the Revolution Could Not Be Televised) di Ahmir "Questlove" Thompson

Miglior cortometraggio
The long goodbye di Aneil Karia

Miglior cortometraggio documentario
The queen of basketball di Ben Proudfoot

Miglior cortometraggio d'animazione
The Windshield Wiper di Alberto Mielgo

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