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March 22 2022
La grande notte si sta avvicinando. Tra domenica 27 marzo e lunedì 28 marzo andrà di scena la cerimonia di premiazione degli Oscar 2022, edizione 94. In Italia sarà possibile seguirla in diretta su Sky e su Now e in chiaro su Tv8.
Come nostro solito, intanto ci divertiamo a prevedere le decisioni dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. E a dire chi vorremmo vedere noi con la statuetta.
Ecco chi vincerà gli Oscar 2022, nelle principali categorie, secondo noi.
Chi potrà contendere l’Oscar più importante a Il potere del canedi Jane Campion, film frontrunner con 12 nomination e anche film più compiuto, sottile, inquietante tra i dieci in lizza? A livello qualitativo e di favori dell’Academy, la sensazione è che Drive my cardi Ryûsuke Hamaguchi sia il rivale più quotato, giapponese candidato a 4 premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, che sembra seguire la favolosa scia del coreano che scompigliò gli Oscar 2020, Parasite.
Il potere del cane finora ha fatto incetta di premi importanti: Golden Globe, Bafta, Leone d’argento per la regia a Venezia.
Nella decina degli sfidanti, l’altro film che portiamo nel cuore è Belfast di Kenneth Branagh, meraviglioso racconto d’infanzia in bianco e nero, per le strade della città irlandese in tumulto. Non vincerà. Ma se lo facesse sarebbe una dolce notizia.
Chi vincerà: Il potere del cane
Da non sottovalutare: Drive my car
Dovrebbe vincere: Il potere del cane
Anche qui la favorita e più meritevole è Jane Campion (come Golden Globe e Bafta hanno decretato anche per questa categoria). La regista neozelandese sarebbe solamente la terza regista donna a vincere il premio dopo Kathryn Bigelow nel 2010 con The Hurt Locker e Chloe Zhao per Nomadland l'anno scorso.
Il suo Il potere del cane è una somma prova di regia, un western di immagini ampie e silenzi imponenti, che sottilmente porta a uno scioccante finale.
Accanto ai rivali di cui sopra, Hamaguchi per Drive my car e soprattutto Branagh per Belfast, ha chance pure il maestro Steven Spielberg, con il suo musical di colori e rivalità West Side Story, anche se il botteghino non gli ha molto arriso.
Chi vincerà: Jane Campion per Il potere del cane
Da non sottovalutare: Steven Spielberg per West Side Story
Dovrebbe vincere: Jane Campion per Il potere del cane
Qui la contesa è bella accesa. Avrà la meglio Jessica Chastain, che si è quasi trasfigurata e ha preso tutto quello che aveva dentro di sé per far rivivere in manie e pulciose contraddizioni la telepredicatrice Tammy Faye Bakker? Oppure Kristen Stewart, alla sua prima nomination agli Oscar, si toglierà definitivamente di dosso la «macchia» di Twilight e centrerà l’attenzione dei votanti dell’Academy come magra e infelice Lady Diana? Senza dimenticare Nicole Kidman, anche lei in un biopic apprezzato, A proposito dei Ricardo, nei panni dell’attrice Lucille Ball.
E poi ci sono le prove comunque convincenti di Penélope Cruz (Madres paralelas) e Olivia Colman (La figlia oscura). Ma Cruz, Kidman e Colman hanno già un Oscar in bacheca, mentre Chastain è alla terza nomination (e probabilmente per Zero Dark Thirty avrebbe meritato di più). Sì, il nostro Oscar è per lei.
Chi vincerà: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
Da non sottovalutare: Kristen Stewart per Spencer
Dovrebbe vincere: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
La sfida sembra essere a due, tra il torreggiante Benedict Cumberbatch, alla seconda nomination senza aver mai vinto, che trasuda carisma ne Il potere del cane come mandriano machista che nasconde un segreto, e Will Smith, bizzarro e tenace padre delle sorelle Williams in Una famiglia vincente - King Richard, alla quarta nomination e anche lui senza vittorie. Viste la trafila di candidature sfumate e la ovvia quota nera che da alcuni anni sembra imposta nei premi, a prescindere dai meriti, Smith è il favorito.
Da chi potrebbe arrivare la sorpresa? Andrew Garfield per Tick, Tick... Boom!.
Chi vincerà: Will Smith per Una famiglia vincente - King Richard
Da non sottovalutare: Andrew Garfield per Tick, Tick... Boom
Dovrebbe vincere: Benedict Cumberbatch per Il potere del cane
Altra categoria dove non è facile scegliere. Jessie Buckley è da un po’ che si fa notare con parti piccole ma incisive (tipo da assistente di Judy Garland in Judy) e questa nomination per La figlia oscura è una sorta di premio. Ariana DeBose è un’esplosione di vitalità e presenza scenica, e oltre a recitare sa ballare e cantare in West Side Story. Aunjanue Ellis sa essere una moglie calda e pungente in Una famiglia vincente - King Richard. Judi Dench è Judi Dench, una volta di più in Belfast. Pensando e ripensando… che Ariana DeBose sia: tra l’altro è di origini afroamericane, portoricane e italiane, un mix che può sedurre la politically correct Academy.
L’unica che ci sembra fuori dai giochi è Kirsten Dunst per Il potere del cane.
Chi vincerà: Ariana DeBose per West Side Story
Da non sottovalutare: Aunjanue Elli per Una famiglia vincente - King Richard
Dovrebbe vincere: Ariana DeBose per West Side Story
Per questa categoria non abbiamo dubbi: il nostro Oscar andrebbe a Kodi Smit-McPhee, così mingherlino e apparentemente indifeso e sensibile ne Il potere del cane, così letale. Un attore da tenere d’occhio!
Ma da rumors made in States sembra che il cast de I segni del cuore (CODA) abbia lavorato instancabilmente negli ultimi mesi per promuovere il film, tra pranzi e aperitivi, e i SAG Awards l'ha premiato: che quindi abbia la meglio Troy Kotsur, che interpreta il patriarca sordo della famiglia nel remake americano della commedia francese La famiglia Bélier.
Tra i due litiganti, chissà se non possa alla fine sorprendere tutti Ciarán Hinds, simpatico nonno di Belfast.
Chi vincerà: Troy Kotsur per I segni del cuore
Da non sottovalutare: Ciarán Hinds per Belfast
Dovrebbe vincere: Kodi Smit-McPhee per Il potere del cane
Questa è la categoria che più tiene l’Italia con il fiato sospeso. Paolo Sorrentino, con È stata la mano di Dio, riuscirà a replicare il successo de La grande bellezza? Crediamo di no. Già siamo stupiti anzi che sia nella cinquina finale, anche se gli americani invece apprezzano.
I favori sono tutti per il giapponeseDrive my cardi Ryūsuke Hamaguchi.
A noi è piaciuto tanto, scaldandoci il cuore, il bhutaneseLunana: a Yak in the classroom di Pawo Choyning Dorji, che porta in montagne lontane, dove il rincaro dei carburanti non è certo un problema, visto che l’auto è un oggetto sconosciuto.
Ha qualche chance anche il commovente cartone animato documentario daneseFleedi Jonas Poher Rasmussen, storia di un bambino afgano gay rifugiato in Europa.
Chi vincerà: Drive my car per Ryūsuke Hamaguchi
Da non sottovalutare: È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino
Dovrebbe vincere: Drive my car per Ryūsuke Hamaguchi
La Disney ha ben tre film in lizza (e uno di questi sa un po’ di Italia!): Encantodi Byron Howard e Jared Bush,Raya e l'ultimo dragodi Don Hall e Carlos López Estrada e Luca di Enrico Casarosa, italiano da anni al servizio degli studios d’animazione.
La vittoria sembra un gioco da ragazzi per Encanto, storia (piena di canzoni) di una famiglia colombiana multigenerazionale che vive nascosta tra le montagne, in una casa magica, in una città vivace, in un luogo meraviglioso e incantato.
Encanto, già vincitore del Golden Globe e del Bafta, ha tra l’altro ottenuto anche altre due nomination, per miglior canzone e miglior colonna sonora.
Ma anche Fleevanta un simile primato, è forte di tre nomination importanti: a quella di miglior film d’animazione si sommano quelle a miglior documentario e miglior film internazionale.
Dagli States poi danno in risalita le quotazioni di I Mitchell contro le macchine.
Chi vincerà: Encanto di Byron Howard e Jared Bush
Da non sottovalutare: Flee di Jonas Poher Rasmussen
Dovrebbe vincere: Encanto di Byron Howard e Jared Bush