Economia
July 27 2015
Se c'è una persona in Silicon Valley che può chiamare al cellulare tutti i leader delle aziende tecnologiche e dei venture capital e riceverne risposta immediata, questa è Larry Sonsini. Discreto, invisibile ai più, sempre in giacca e cravatta nella patria dell'informalità, l'italo-americano è stato definito dalla stampa come la persona più potente di Silicon Valley. Nel momento in cui l'Economist decreta con un proprio editoriale il sorpasso di Silicon Valley su Wall Street, la definizione ha un certo peso. In una rara apparizione pubblica – insignito di un premio dall'American Jewish Committee – Sonsini ho fornito un'eloquente analisi in otto punti del perchè Silicon Valley è diventata il centro delle tecnologie globali ed è destinata a rimanerlo.
Ma chi è Sonsini? Nipote di un nonno calabrese e una nonna abruzzese emigrati a New York, giunto con la famiglia in California da bambino dopo la seconda guerra mondiale, Sonsini studia scienze politiche e poi legge a Berkeley, scoprendo la passione per il diritto societario. A metá degli anni Sessanta, l'approdo naturale per un giovane avvocato d'affari di belle speranze sarebbe Wall Street. Sonsini intuisce però che a sud di San Francisco stanno nascendo due nuove industrie promettenti, quella dei semiconduttori e quella del venture capital.
Insieme a John Wilson crea uno studio legale a Palo Alto destinato a diventare una leggenda. Ai primi pionieri delle tecnologie dell'informazione Sonsini non offre solo un tipo specifico di consulenza legale, bensí un accompagnamento personalizzato a tutto campo – dal diritto societario all'accesso al venture capital, dalla proprietà intellettuale fino alle acquisizioni – con l'obiettivo ultimo di far crescere le aziende e portarle in borsa. Nel corso dei decenni diventa il legale e il confidente di quasi tutti gli imprenditori di successo. Porta sul mercato azionario centinaia di aziende, tra le quali Netscape, Apple, Pixar, Sun Microsystems, Google e, di recente, Twitter. Avendo acquisito piccole partecipazioni in molte di queste, il suo studio diventa una holding finanziaria di tutto rispetto. Pochi meglio di lui possono spiegare il segreto della Valle del silicio.
Otto sono le ragioni del successo che si misura oggi in una capitalizzazione di borsa di oltre tremila miliardi di dollari. Sonsini le sintetizza cosí:
1. L'abbondanza di talento imprenditoriale: persone che sono disposte a rischiare e soffrire per perseguire un loro sogno d'impresa, rinunciando ad ogni sicurezza e a una vita normale;
2. Il rispetto per la libertá personale, tipica di una realtà di frontiera che ha formato il proprio ethos ai tempi della corsa all'oro;
3. L'integrazione di talenti di razze e culture diverse: come in passato la societá anglosassone e protestante seppe assorbire irlandesi, italiani ed ebrei, cosí ora si stanno assimilando a tappe forzate cinesi, indiani e altri asiatici;
4. Una spietata meritocrazia, che premia la performance e le doti di carattere delle persone anzichè i natali illustri;
5. L'accesso al capitale tramite mercati finanziari molto avanzati e ben regolati, in un contesto sociale in cui far soldi non è peccato;
6. La rete di Universitá e i centri di ricerca pubblici di altissimo livello, accessibili anche ai non abbienti;
7. Una cultura aziendale che consente la mobilitá al personale da un'impresa all'altra, gli spin-off, la diffusione delle conoscenze e la fiducia interpersonale e la formazione di reti informali;
8. Un sistema di Governo che, oltre a finanziare la ricerca di base, tutela la proprietá intellettuale e la fa rispettare con una giustizia civile rapida ed efficace.
Altre realtá negli Stati Uniti e altri Paesi, osserva Sonsini, "dispongono di divesi di questi elementi. Ma Silicon Valley possiede un equilibrio unico tra le diverse componenti." Il crocevia delle tecnologie continuerà a essere là, ancora per un bel po' di tempo.