Limiti ai pagamenti in contanti: dal 1 luglio il limite scende a 2000 euro

Mancano poche ore a all'entrata in vigore di uno dei provvedimenti chiave del Governo Conte. Dal primo luglio, infatti il limite agli scambi di denaro contante scende a 2.000 euro dagli attuali 3.000. Si tratta di una misura che era stata inserita all'interno della Legge di Bilancio 2020 e la data del 1 luglio era ampiamente annunciata così come quella del 1 gennaio 2022, momento a partire dal quale il limite scenderà ulteriormente e si attesterà a 1.000 euro.

L'abbassamento della soglia ai trasferimenti in contante dovrebbe servire a ostacolare il riciclaggio di denaro e a far emergere il sommerso nell'ambito della campagna contro l'evasione fiscale monstre del nostro paese che vale oltre il 12% del Pil per una cifra che si aggira intorno ai 100 miliardi l'anno.

Se nelle intenzioni questo è il progetto, nei fatti, però, sebbene questo tetto negli ultimi 20 anni sia stato alzato e abbassato ben 9 volte, non ci sono dati certi sull'effettiva efficacia della misura. Il precedente limite era stato deciso nel 2016 durante il Governo Renzi che aveva alzato, a sua volta, la soglia di 1000 euro decisa da Mario Monti nel 2011.

In occasione di questi due spostamenti del limite agli scambi in contante l'economia sommersa, secondo le stime riportate da Istat, era salita dal 11,4% del Pil nel 2011 all'11,7% nel 2012 mentre era scesa dal 12,6% del 2015 al 12,4% del 2016, cioè subito dopo che il governo Renzi aveva rialzato a 3 mila euro il tetto. Questo significa che lo spostamento del sommerso non si muove solo attraverso gli scambi in contanti e che se è vero che un tetto basso e la trasparenza dei trasferimenti di denaro possono aiutare a combattere l'evasione fiscale è anche vero che questa misura deve essere supportata da una radicale trasformazione della politica fiscale ed economica che al momento non sembra essere all'orizzonte.

A partire da domani, pertanto, ogni scambio di denaro (anche sotto forma di cessione o prestiti tra famigliari) superiore a 1.999 euro dovrà essere tracciabile e giustificato da assegni, bonifici o trasferimenti postali.

Multe salatissime per chi infrange le regole con sanzioni che vanno dai 2.000 e i 50.000 euro per chi effettua transizioni fino a 250.000 euro e l'ammenda viene attribuita sia a chi cede denaro sia a chi lo prende. Multe tra i 15.000 e i 250.000 euro per scambi di contante oltre i 250.000 euro.

Lockdown e pandemia da Coronavirus hanno favorito gli scambi trasparenti di denaro facilitati dall'ampio uso degli acquisti online e la tracciabilità è di grande aiuto alla lotta al sommerso anche se non tutti gli economisti sono d'accordo nel ritenere che sia la maniera più efficace per curare il cancro del nero che infetta l'Italia. Sarebbe essenziale, infatti, migliorare la cultura della legalità fiscale e rendere più equilibrato il rapporto dei contribuenti tra tasse e servizi. A fronte di un carico fiscale abnorme che grava sugli italiani, infatti, spesso i cittadini non si sentono ricompensati in termini di welfare e questo acuisce l'istinto ad aggirare il sistema e a mettere sotto al materasso denaro sul quale non si vogliono pagare tributi e balzelli.

In Germania o Austria, ad esempio, non esiste il limite all'uso del denaro contante eppure il tasso di evasione è bassissimo e il sommerso quasi inesistente proprio perché i cittadini sono culturalmente propensi a rispettare le regole e a pagare quanto dovuto se dovuto.E' però anche vero che è stato dimostrato che il limite agli scambi in contante aiuta la lotta all'evasione e al sommerso imponendo una disciplina fiscale anche laddove il singolo contribuente è tentato a aggirare i paletti della legge ed è altresì reale che il problema in Italia è effettivo e consistente. D'altro canto, però, finché non si lavora in maniera concreta a fermare i grandi evasori e le multinazionali che dislocano gli introiti nei paradisi fiscali per non pagare le tasse in Italia non ha molto senso multare i genitori che vogliono regalare 5000 euro ai figli o i piccoli commercianti che vivono di spicci e transizioni da pochi euro e che si vedono costretti a pagare commissioni bancarie elevate per sottostare alle nuove regole e rispettare la legge.

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