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October 23 2020
Il nuovo film sullo 007 No time to die, come pure Black Widow e altri colossi del cinema americano, hanno deciso di saltare il 2020 e rimandare l'uscita al 2021, per evitare che la pandemia in corso comprometta il successo commerciale. Ma per fortuna ci sono anche film (e distributori) coraggiosi che escono ora, dando ossigeno e materiale da proporre alle sale cinematografiche che, tra grandi difficoltà, continuano a proporre un momento di socialità e cultura, in sicurezza.
E i film migliori che potevano capitare al cinema in questo periodo sono proprio Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani e Una classe per i ribelli, nelle sale dal 22 ottobre: due commedie intelligenti e divertenti, per una ventata di leggerezza arguta.
Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani è addirittura un film americano (i film a stelle e strisce, come già detto, preferiscono mettersi per un po' in naftalina). Diretto da Max Barbakow e distribuito da I Wonder Pictures, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2020, negli States ha fatto il debutto a gennaio al Sundance Film Festival. Poi, subentrato il caos Coronavirus, ha trovato diffusione a luglio nei drive-in e sulla piattaforma Hulu, con buoni risultati.
Versione innovativa e colorata di Ricomincio da capo del 1993, non è l'ennesimo film stanco che si avviluppa su un loop temporale, con giorni che si ripetono e ripetono e poca verve.
Il 9 novembre, a Palm Springs, in una California assolata da pantaloncini corti e piscine, per qualcuno è il 9 novembre per sempre: «Ormai oggi sarà sempre oggi». In una sorta di Purgatorio, l'eternità è fatta di scenari desertici, buffet da matrimonio, balli e bicchieri, discorsi strampalati o esplosivi lanciati agli sposi. Andy Samberg è Nyles, un ragazzone sorridente la cui quotidianità, ormai da tempo, è «imparare a sopportare l'esistenza». La sua giornata si ripete e si ripete e si ripete ancora: così, a forza di rivivere lo stesso giorni, ha imparato a approfittarne, come può, limando la sua capacità di seduzione, andando a letto ogni 9 novembre con qualcuno di diverso, prevedendo ogni mossa altrui e divertendosi a reagire di conseguenza, accettando con filosofia che non ci sia un domani. Quando nel suo 9 novembre per sempre piove Sarah (Cristin Milioti della serie televisiva How I Met Your Mother), la malinconica e disperata sorella della sposa, il suo loop si anima. Prima di rabbia, poi di stranezze ed esperienze estreme, quindi di amore.
Nel cast c'è anche quel simpatico cattivone di J. K. Simmons.
Se Ricomincio da capo pescava ingredienti e soluzioni nel fantasy da favola, Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani li trova nella fisica quantistica e nella quasi fantascienza.
La battuta da ricordare? «Mi uccideresti un'altra volta, sai, così evito il traffico?».
Dalla Francia, invece, arriva una gradevole presa in giro delle contraddizioni di certa sinistra contemporanea. Una classe per i ribelli di Michel Leclerc (titolo originale La lutte des classes), distribuito da Satine Film, garantisce scoppi di risa, divertiti.
Protagonisti Sofia (Leïla Bekhti) e Paul (Eduard Baer), due genitori idealisti: lei è una brillante avvocatessa di origine magrebina, lui un famoso batterista punk anarchico che ora fa concerti tra le tendopoli di migranti, che però farebbero volentieri a meno di ascoltarlo.
Quando decidono di trasferirsi nella banlieue parigina e loro figlio si ritrova, unico «bianco», in una classe multiculturale, quell'eterogeneità sociale in cui avevano sempre creduto li farà cadere in non poche incoerenze. Le loro zone d'ombra, inaspettate, aprono a situazioni davvero divertenti.
Può l'autore della hit J'encule le Pape (non serve traduzione) rivolgersi, implorante, a una scuola privata cattolica per suo figlio? Può, con tutta l'ilarità del caso.
Una classe per i ribelli è un bonario farsi beffe dei "Bobos" (i bourgeois-bohémiens francesi), che sarebbero un po' i nostri radical chic: inneggiano alla diversità e alla multiculturalità, ma poi, a conti fatti, è sempre più facile predicare che applicare.
Sullo sfondo, intanto, un affresco della scuola pubblica incerottata: la docente Mademoiselle Delamarre (Baya Kasmi), spaventata e tutta preoccupata di usare un linguaggio politicamente corretto e controllato, è una spassosa macchietta.
La scena più esilarante? La donna velata (Zineb Triki) in versione Uomo Ragno.
La battuta da ricordare? «Se ai ragazzi si proibisse la cultura così come gli vietiamo l'erba, ci sarebbe un assalto ai musei».