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July 04 2012
La moglie, Carlotta Messerotti, gli chiede di giurarle sul figlio che ha detto cose vere e che non ha falsificato niente. Massimo Ciancimino le risponde: «Magari ho aggiunto qualche cosa, forse sì, perché le fotocopie le mettevo accanto per comodità… E questo è falsificare?».
È il testo di un’intercettazione che il settimanale Panorama pubblica nel numero in edicola da domani, giovedì 5 luglio.
I coniugi Ciancimino, nell’aprile dell’anno scorso, non sapevasno di essere ascoltati in carcere dalla Procura antimafia di Reggio Calabria. Ciancimino, che era stato arrestato con l’accusa di calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia e oggi sottosegretario, Gianni De Gennaro, pronuncia l’ammissione di qualche «patacca», mentre la moglie se la prende in particolare con il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, definito «la barbetta» e si lamenta delle ridotte disponibilità economiche: «L’altra volta avevo 50 mila euro in cassetta, ero tranquilla. Il fatto di avere in portafoglio 1.100 euro… sto male».