Paolo Poli, addio a un grande artista del palcoscenico - Foto
Redazione
Si è spento ieri a Roma, dopo un periodo di malattia, il grande attore Paolo Poli. Nato nel 1928 a Firenze, avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 23 maggio.
Artista geniale e libero, maestro della commedia colta e irriverente, intessuta di varietà, lazzi, sagacia e sberleffi, sempre aliena dal cattivo gusto, con il suo stile e la sua inconfondibile eleganza, Paolo Poli è stato tra i più importanti attori teatrali e intellettuali italiani.
Con la sua comicità intelligente e provocatoria, mai volgare, l'attore ha portato sul palcoscenico l'en travesti, ha fatto prosa, macchiette, raccontato fiabe. L'istrionico attore fiorentino, laureato in letteratura francese, è stato tra i primi personaggi pubblici in Italia dichiaratamente omosessuali.
Nella sua lunga carriera ha messo in scena dai grandi classici alla letteratura rosa per signorine, spaziando tra il cinema e la tv e, negli anni '70, con le sue favole ha tenuto compagnia a un'intera generazione. Una vita dedicata al palcoscenico, calcato fino a pochi anni fa, superati gli 80, con lo spettacolo Aquiloni, tratto da Giovanni Pascoli.
Dal debutto in teatro, nel 1958, con Finale di partita di Samuele Beckett, Poli arriva a Roma grazie a un book di foto scattate dall'amico Franco Zeffirelli. Dopo Roma, è la volta di Genova dove comincia a mostrare sul palcoscenico la sua ironia, la sua fine comicità, la sua irriverenza fatta di giochi di parole e espressioni del volto. Grande intellettuale, Poli ha scritto e diretto numerose opere teatrali.